Sabato prossimo, 25 maggio, si terrà la cerimonia di intitolazione della nuova viabilità che collega la strada di Grado a via Capitello del Cristo. La via sarà intitolata a Ondina Petani, prima staffetta partigiana, deportata ad Auschwitz e scomparsa dieci anni fa. L’intenzione di dedicare una via a questa fondamentale figura di donna e di guerriera per la libertà era stata espressa più volte dal Comune di Monfalcone. La sistemazione urbanistica della strada, con un accesso più adeguato e nuovi spartitraffico, ne hanno reso l’aspetto adeguato a ricevere l’intitolazione. L’intenzione è stata condivisa con il Comune di Staranzano, sotto la cui giurisdizione ricade una parte del tracciato della strada.
«Si tratta di una decisione legata a due esigenze: la prima, quella di ricordare questa figura che negli ultimi anni è emersa anche tramite pubblicazioni e spettacoli teatrali. La seconda, quella di dedicare più vie a figure femminili» è stato il commento dell’assessore con delega all’Anagrafe, Cristiana Morsolin.
«Quando abbiamo ricevuto la proposta del Comune di Monfalcone, vi abbiamo aderito molto volentieri – ha spiegato l’assessore del Comune di Staranzano, Riccardo Marchesan – perché Ondina Peteani è un nome che è importante ricordare».
Lo scoprimento della targa con il nuovo nome della via si terrà sabato 25 maggio, alle ore 11.30, alla presenza delle autorità dei Comuni di Monfalcone e Staranzano e del figlio di Ondina Peteani, Gianni. Sarà anche presente il coro partigiano di Trieste, che conta anche componenti dalla Slovenia.
Operaia nei cantieri navali di Monfalcone, Ondina Peteani entra diciottenne nel Movimento di liberazione unendosi nel 1943 alla Brigata Proletaria, nel ruolo di staffetta. Arrestata due volte, riesce a eludere la sorveglianza con rocambolesche fughe, ma viene fermata l’11 febbraio 1944 a Vermegliano e segregata nel Comando delle SS di piazza Oberdan a Trieste, da dove viene poi trasferita al carcere del Coroneo, e quindi deportata a mezzo carro bestiame al campo di concentramento di Auschwitz nel marzo successivo. Successivamente trasferita al campo di Ravensbrück, nell’ottobre dello stesso anno viene poi assegnata ai lavori forzati in una fabbrica di Eberswalde (Berlino). Il 2 aprile 1945 durante una marcia di trasferimento a Ravensbrück riesce a fuggire e a tornare a Trieste, dove giunge a luglio, alla vigilia della fine della guerra.
Nel dopoguerra Ondina Peteani ha esercitato la professione di ostetrica, impegnandosi politicamente nel Pci, nell’Anpi e nelle organizzazioni sindacali.
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