“Il segretario della Slovenska Skupnost si impegni con uguale fervore anche nel cercare di recuperare i soldi delle multe di quegli automobilisti sloveni che non solo non pagano il ticket quando parcheggiano a Gorizia ma neppure la contravvenzione che viene loro elevata. Considerando che il mancato introito per le casse comunali, a fine anno, è notevole, forse sarebbe il caso che su questo argomento anche la Slovenska Skupnost dicesse qualcosa”.
Alle critiche del segretario provinciale della Slovenska Skupnost per la mancanza della lingua slovena sui 12 nuovi parcometri installati nei giorni scorsi in città replica l’assessore alla Polizia municipale, Fabio Gentile. “Dell’assenza della lingua slovena ci eravamo accorti immediatamente e, subito, avevamo chiesto spiegazioni alla ditta che li fornisce, la Solari. I rappresentanti di quest’ultimi ci hanno spiegato che queste “macchinette” hanno un’impronta internazionale, ovvero utilizzano la lingua del paese dove vengono installate, in questo caso l’Italia e, poi, le altre lingue maggiormente conosciute in ambito internazionale e, per questo motivo, non c’è lo sloveno. A fronte di questa spiegazione abbiamo comunque chiesto che ci predispongano un sistema per inserire anche lo sloveno, cosa che stanno facendo. Se il segretario della Slovenska avesse contattato il sottoscritto o il comandante della Polizia municipale lo avremmo informato di un tanto ma, ovviamente, ha preferito sferrare quelle assurde accuse sulla stampa per cercare di alimentare qualche tensione, con polemiche strumentali che, ormai, oltre ad essere fuori luogo sono anche fuori dal tempo. Peraltro, non mi sembra che a Nuova Gorizia ci sia la lingua italiana nei parcometri. Fra l’altro, quando, circa un anno fa abbiamo assunto la gestione del sistema soste a pagamento, abbiamo subito fatto installare degli adesivi in sloveno in cui si informava che la sosta non si deve pagare le domeniche e i giorni festivi, informazione che prima non veniva data in questa lingua. Quindi non capisco per quale insano pensiero avremmo dovuto, oggi, addirittura cambiare appositamente i parcometri per “cancellare” le informazioni in sloveno”.
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