15 Febbraio 2024

Esce “Il re delle Dolomiti”, romanzo di Davide Stocovaz. L’intervista all’autore.

el sunto "Il re delle Dolomiti", nuovo romanzo di Davide Stocovaz, uscirà il 20 febbraio, ma è già disponiile per il pre-ordine.

Il re delle Dolomiti, nuovo romanzo di Davide Stocovaz, uscirà il 20 febbraio, ma è già disponibile per il pre-ordine a questo link.

Quando un grosso orso bruno discende dalle montagne, imbattendosi in una fattoria e uccidendo un cane, nella provincia bellunese scatta il panico.
Flavia De Min, giovane guardia forestale, viene incaricata di rintracciare l’animale per controllarne i movimenti e tenerlo lontano dai pascoli. Non tutti, però, sono contenti di questa decisione, primo fra tutti Massimo Tormen, noto allevatore e cacciatore della zona.
Per Flavia è l’inizio di una dura battaglia con gli abitanti del posto, che vorrebbero vedere l’orso morto, ma anche un viaggio che la porterà a ritrovare la pace con se stessa.

Il re delle Dolomiti è una romanzo che mescola avventura e sentimenti; una lode all’accettazione dei grandi predatori che popolano le nostre foreste e montagne e alle persone che intendono vivere le proprie emozioni in maniera totale e aperta.

Abbiamo intervistato l’autore:

  1. Qual è stata la tua principale ispirazione per la creazione del personaggio di Flavia De Min?

Devo ammettere che tutta la storia de “Il Re delle Dolomiti” è nata dopo una serie di confronti e riflessioni col mio amico Marco Susmelj che, come la mia famiglia, mi disse un giorno di provare a cambiare genere letterario e di fare un nuovo esperimento. Il rischio che correvo era di fossilizzarmi nel genere horror/thriller. Accettai il suo consiglio, parlammo un po’ di una possibile storia da scrivere e poi Flavia De Min si è presentata da sé.
Cercavo una giovane donna determinata, sensibile a certe tematiche ambientali e che avesse una storia personale da raccontare. Quando ho incontrato Flavia ho capito subito che lei era la persona che stavo cercando.

  1. Hai condotto ricerche sul comportamento degli orsi bruni per rendere il racconto realistico?

Sì, ho condotto molte ricerche e guardato diversi documentari naturalistici. Sono sempre stato un grande appassionato di animali, e quando mi sono imbattuto nella storia dell’Orso Bruno non ho potuto non inserirla in una scena del romanzo, perché la reputo istruttiva e adatta a conoscere queste splendide creature, alimentando magari il rispetto nei loro confronti.

  1. Qual è la tua opinione personale sul conflitto tra la natura selvaggia e l’espansione umana, come esplorato nel libro?

La mia opinione su questo è che noi esseri umani dovremmo comprendere che non siamo i padroni incontrastati del pianeta; siamo tutti piccoli anelli di una vasta catena che abitano la Terra assieme alle altre creature. Se davvero siamo la specie più sapiente, dovremmo trovare il modo di convivere con i grandi predatori che hanno tutto il diritto di vivere e di essere ciò che sono. Come specie umana non dovremmo solo espanderci di numero, ma espandere anche il nostro pensiero di accettazione, rispetto e conoscenza verso le altre forme di vita, anche quelle che ci appaiono più minacciose.

  1. Come hai bilanciato gli elementi di avventura con quelli emotivi nel racconto?

Volevo evitare che i momenti di avventura e quelli emotivi si confondessero insieme, così ho cercato di dare il giusto spazio narrativo agli uni e agli altri, cercando di mantenere alta la tensione nella trama. Spero solo di esserci riuscito.

  1. C’è un messaggio centrale che speravi i lettori potessero trarre dal tuo romanzo?

Sì, due messaggi centrali: l’accettazione dei grandi predatori che popolano le nostre foreste e montagne, e l’accettazione delle persone che intendono vivere le proprie emozioni in maniera totale e aperta.re delle dolomiti

  1. Come hai deciso il titolo “Il Re delle Dolomiti” e quale significato ha per te?

Il titolo è venuto da sé. Ho pensato, forse banalmente, che se il leone è il re della savana, l’orso bruno è il re delle Dolomiti. In fin dei conti, gli orsi popolavano le nostre montagne prima del nostro arrivo, poi noi li abbiamo sterminati e ridotti a pochi esemplari. In questo romanzo, il re torna a casa, nella sua terra natia.

  1. Hai un legame personale con le Dolomiti o la regione in cui è ambientato il romanzo?

Ho un legame metaforico con la montagna, luogo di grande spiritualità, di pensieri elevati e di pensieri profondi nelle sue valli e crepacci. Sentivo la necessità di avere uno sfondo naturale maestoso per la storia e le Dolomiti mi sono subito balzate in mente, grazie alla loro bellezza senza tempo. Tra l’altro, e purtroppo, è nel Trentino che si sta accentuando il conflitto tra uomo e Natura, con l’abbattimento continuo di orsi bruni. Mi auguro si trovi presto una soluzione non violenta e valida sia per gli uomini sia per questi splendidi animali.

Il re delle Dolomiti

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