30 Ottobre 2023

Presentata “Amare” la marmellata di arance dall’Orangerie del Parco storico

el sunto Si è svolta oggi nel Castello la presentazione di "Amare" la marmellata di arance dall'Orangerie di Miramare

“AMARE” le marmellate di arance amare che è stata presentata oggi nella Sala del Trono del Castello, è il frutto della realizzazione contemporanea del sogno di Massimiliano d’Asburgo, l’appassionato ed eclettico arciduca al quale si deve la costruzione del complesso di Miramare. Affascinato dalla bellezza e dal profumo degli agrumi che
aveva potuto ammirare in Sicilia, appena diciottenne, nel corso dei sui primi viaggi nel Mediterraneo aveva desiderato veder crescere nel parco della sua dimora signorile.

Certo Massimiliano doveva conoscere gli aranci già dall’infanzia, dalle coltivazioni in serra dell’Impero. Più di altre essenze, gli agrumi esercitavano da sempre una particolare seduzione nei nobili d’Europa, che facevano a gara per conquistare le varietà più rare a decoro di giardini e serre. Nelle regge di Schönbrunn e Sanssouci sicuramente Massimiliano aveva potuto ammirare l’eleganza e il fascino di queste piante, ma fu durante il suo viaggio nel sud dell’Italia che ne fu conquistato. Il tentativo di piantarle a Miramare fallì a causa del clima rigido e inasprito dalla Bora che di certo non risultò accogliente. Il sogno di un giardino mediterraneo fu così abbandonato.
Dal 2020 il Museo di Miramare ha ritentato l’esperimento con alcune delle varietà antiche di aranci amari, che sono stati acquistati in un vivaio specializzato in Toscana e sono piantati in prestigiosi vasi dell’Impruneta. Le piane possono così essere spostate e ricoverate durante l’inverno nelle serre grazie. Questi antichi aranci, Citrus Aurantium Fetifera Corniculata, Caniculata, Aurantium, Salicifolia e Crispifolia, hanno la caratteristica di avere fiori particolarmente profumati e la buccia ricca di aromi.
Il Museo storico ha intrapreso un impegnativo lavoro di restauro complessivo dell’area dove trovano alloggio gli agrumi, che ha interessato anche il riadattamento delle Serre nuove, dove le piante vengono ricoverato durante i mesi invernali. Si tratta di un luogo
dall’atmosfera speciale, a pochi passi dal Castelletto che affaccia sul porticciolo di Grignano e prospiciente il MiraLab, il locale che ospita le attività educative del Museo di Miramare.

L’esperimento moderno di coltivazione degli agrumi ha dato magnifici e abbondanti frutti. È nata da qui l’idea di produrre “Amare”, coerentemente anche con la passione che gli Asburgo avevano per le confetture e le preparazioni dolci. Nel progetto sono stati coinvolti gli chef due stelle Michelin, Matteo Metullio e Davide De Pra, che hanno elaborato una ricetta che prevede solo agrumi e zucchero per un prodotto di altissimo livello. La marmellata è stata prodotta e confezionata a Sauris – in circa cinquecento vasetti – da un’azienda di consolidata esperienza che ha saputo trasformare gli ottimi frutti in un
prodotto buono, profumato e in linea con i princìpi di sostenibilità del Museo storico.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questo sogno che fruttifica, per la prima volta dopo tanto tempo, dal suolo di Miramare – commenta il direttore del Museo storico Andreina Contessa -. Siamo abituati a un Museo che produce studi, libri, ricerche, mostre. Ma Miramare è un luogo dove vogliamo che le buone idee prendano forma e si realizzino.
Oggi variamo questo progetto pilota per rendere produttivo il parco e che ha la potenzialità per evolvere e crescere nei prossimi anni coinvolgendo altri frutti o i fiori, magari interessando la prossima acquisizione del Museo”.
Un altro plus di “AMARE” è il packaging, elegante, pulito, essenziale, in linea con la produzione grafica di altri materiali del Museo storico, usata per impreziosire un prodotto di eccellenza, la cui confezione non è ancora finalizzata alla distribuzione al pubblico. Al momento, “AMARE” contribuirà a promuovere le diverse iniziative che, negli ultimi anni,
hanno rilanciato l’immagine del Parco e del Museo di Miramare e concorrerà a costruirne una rappresentazione positiva, stimolante e viva per il pubblico di visitatori e per il territorio che accoglie il complesso culturale.
“Entrare nelle serre di Miramare e poter vedere queste arance così belle e profumate è stato un vero privilegio – ha detto chef Metullio -. Ci abbiamo lavorato con passione e tecnica, quello che è nato è davvero un prodotto di eccellenza, che rappresenta tutti i nostri principi, a partire dalla qualità e dalla sostenibilità”.
“Il nostro compito di chef – ha aggiunto chef De Pra – è di far spiccare ogni singolo ingrediente. In questo caso abbiamo lavorato su acidità e profumi diversi che cambiavano a seconda della varietà. Si trattava solo di esaltare le caratteristiche di questi ottimi frutti, smorzando il sentore amaro”.
In linea con la volontà di far un prodotto totalmente di prossimità, la realizzazione delle marmellate è stata affidata a un’azienda di Sauris, in Friuli. “Ho subito colto quello che volevano realizzare gli chef – ha detto Albert Domini – e ci siamo messi al lavoro per abbinare le nuove tecnologie per la trasformazione a bassa temperatura per mantenere le
caratteristiche organolettiche del frutto mantenendo l’artigianalità della produzione per una marmellata di altissimo livello. Amora, passione professionalità”.
“AMARE – conclude il direttore Contessa– si riferisce al gusto delle specie di citrus qui coltivate, ma contiene la parola di una delle grandi componenti del posto, il mare, e certo anche il verbo amare, tanto che evoca il nome del sito trasformandolo in luogo da amare.
Miramare è divenuto il Giardino delle AMARE, un luogo che molto si fa amare, dove si lavora e produce con amore.”

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