Prima di iniziare con le vera e propria rubrica con interviste, incursioni storiche e molte foto, vorrei stemperare un pochettino il clima con un glossario semiserio sul mondo visto in verticale perché “savemo el triestin senza i witz xè come el Carso senza le osmice”.
Il mondo della verticalità è da sempre anche il mondo del humor, dei sorrisi e delle amicizie molto profonde da dove perle di saggezza qui sotto elencate, che vi chiedo di integrare
- Imbrago: strano aggeggio con la finalità principale di assicurare il climber e agevolare la discesa. Se sei Alex Honnold lo puoi anche dimenticare a casa.
- Magnesio: polverina bianca che fa magicamente sparire il sudore dalle mani. Guai a voi se si rovescia in macchina e vi fermano i carabinieri. Dovrete spiegare con non fate parte di un cartello della Colombia, ma siete dei pazzi che, invece di starvene sul divano nel dopolavoro o in qualche osmica nel week end, vanno a torturarsi nelle falesie.
- Grigri: strano gingillo che arresta la caduta del climber. Molte volte il sistema di aiuto nella frenata della caduta è erroneamente usato dei principianti, ma anche esperti. Basta passare una domenica primaverile in Napoleonica per vedere scene imbarazzanti.
- Corda: la tua migliore amica. Molte volte dai più attenzioni a quel pezzo intrecciato di fili che al tuo compagna/o.
- Traversi (dal blog del Ghey Team): andare in Napoleonica, posteggiare l’auto sotto o quasi alle pareti, indossare scarpette e sacchetto di magnesio, muoversi in orizzontale a pochi cm da terra esibendosi in posizioni folcloristiche, sostenendo con tutti di non arrampicare da mesi e di essere fuori forma, salvo interrompere qualsiasi discussione in caso di passaggio di bella figa, allorché si provvede a togliere la maglietta, spostarsi sotto la parete gialla strapiombante e far finta di provare passaggi improponibili sbuffando rumorosamente ogni qual volta si appoggia il piede per terra.
- Unto: dicesi di presa o appoggio levigata dall’uso frequente, al punto che ci si puo’ specchiare in essa: tipico esempio: i traversi della Napoleonica.
- I pompadi: solitamente rappresentanti del genere maschile che hanno scambiato il mondo verticale con una palestra di fitness. Mangiano sano, non bevono, fanno 100 trazioni a sessione e 200 piegamenti a giorno ma molte dimenticano di avere l’uso delle gambe. Solitamente indossano le scarpette più fighe in commercio. Vogliono tallonare anche in placca.
- Climber donne: strana apparizione in falesia. Di colpo tutti i climber hanno una voglia pazza di fare sicura anche per tempi abbastanza lunghi. Dotate di movenze e tecnica sopraffini. Molte volte fanno sembrare facile ciò che in realtà per il maschio climber è un “ciodo”
- Ciodo: problema o passaggio di boulder o passaggio obbligato in parete. Di difficile esecuzione.
- Spit o ancoraggio: ricercato nella parete come l’avemaria o come un’oasi del deserto del Sahara. Molte volte usato anche come mezzo di progressione in verticale suscitando strani borbottii nell’assicuratore, del tipo: “Non sta farlo! O te va o te voli! Non tacarte sul spit! Debole!”
- Friend e nuts: strani aggeggi che se gestiti in modo sapiente hanno la stesso funzione dello spit. Sono delle protezioni volanti che usate in falesia o ambiente montano vengono inserite nella parete dello stesso climber primo di cordata. Comprarli è un salasso economico.
- Trad: stile di arrampicata, dove per masochismo non si usano gli spit come protezione, ma i nuts e friends. Stile di arrampicata preferito dai filosofi che in sosta discutono di Kant, Rousseau e dell’imperativo categorico. Solo per pochi eletti.
- Da Vovk: posto mitico, come mitica è la birra dopo una giornata passata in parete a Osp. E come disse un mujesan: “Che paese civile, una bira de mezo a 2€!”
- Dinko: personaggio mitico, come l’omo vespa per i triestini. Dotato di baffi con poteri sopranaturali e capacità innata a pulire le orade in 10 secondi. Lo trovate a Starigrad all’ingresso della Paklenica.
- Paklenica: avete presente un parco divertimenti per bambini cresciuti? Ecco, questo è la Pakla per i climber.
- Vado in Valle: locuzione comune dotata di un’aura particolare come la chiamata alle armi. Tale locuzione crea uno spostamento nello spazio-tempo tale da far pensare al climber di essere egli stesso la reincarnazione di Emilio Comici.
- “Te me mostri dove xé el Baratro?”: rangite.
“Te me mostri come venir nella nova falesia X&Y?”: rangite con patate.
E voi ne conoscete altri? Forza, fatevi avanti! 🙂
Nella prossima puntata ritorniamo seri. Parleremo di sicurezza e soccorso con il vice capostazione del CNSAS di Trieste Gabriele Pellizer. Buona ghisa a tutti!
Fine seconda parte.
Prima parte, martedì 10 ottobre 2017: Magnesio, sudore e passione: il mondo visto in verticale