Presentazione sentita per la prima volta del Trieste Film Festival senza Annamaria Percavassi a cui è stato dedicato un bel video di apertura e a cui viene simbolicamente dedicata questa edizione. Novità di quest’anno la sede distaccata del Cinema dei Fabbri dove verrà proiettato l’intero DEKALOG di Krzysztof Kieślowski con dieci differenti film dedicati ai dieci comandamenti.
L’inizio è sicuramente dei migliori con ZVIDAN di Dalibor Matanić (nella sezione Un Certain Regard a Cannes) che racconta lo scontro fra Serbi e Croati in tre differenti fasi temporali (1991-2001-2011) utilizzando gli stessi attori per ruoli differenti in tre storie intrecciate fra loro (la seconda un po’ più debole delle altre in verità). Non è un film semplice e bisogna avere un minimo di conoscenza della storia balcanica per capirlo appieno ma nonostante le due ore di durata resta coinvolgente e il finale, con una porta aperta alla conciliazione fra popoli e religioni balcaniche, lascia qualcosa nello spettatore.
Oggi (23 gennaio) giornata interessantissima in cui segnalo il socaial-adolescenziale LUMEA e MEA di Nicolae Constantin Tănase, la prima e seconda fase della sezione cortometraggi e ČETIRI PASOŠA di Mihajlo Jevtic. Attenzione speciale all’anteprima internazionale di LA SUPPLICATION di Pol Cruchten dedicato al disastro di Černobyl.
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