Rodolfo Flego, meglio noto come Rudy Rosso, se n’è andato lunedì 3 febbraio. Lontano ad Trieste, dalla sua città, che amava e dove ad ogni costo voleva ritornare. Gli ultimi anni li aveva trascorsi per lunghi periodi in un paesino del Lazio dove risiedeva la figlia con la famiglia. “Ma anche là non aveva mai perso il gusto della militanza, l’impegno a tramandare ai nipoti e ai giovani le sue esperienze di antifascista, internato, e poi di comunista.” Così lo ha ricorda Giorgio Rossetti (sua è la foto che pubblichiamo con questo post) in una nota sul suo profilo Facebook. “E che comunista! Era stato l’autista ma prima e più ancora la guardia del corpo, il compagno fidato di Vittorio Vidali. Di cose, in quella macchina che guidava, ne aveva sentite tante, come per esempio i colloqui tra Vidali e Diego de Castro quando dopo il 1947 si paventava un intervento jugoslavo su Trieste o quando si andava profilando l’intesa sul Memorandum. ”
Insomma, se ne va un pezzo di storia. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, se non attraverso i racconti di chi l’aveva conosciuti, tra cui Paolo Geri, che gli ha dedicato uno Scampolo di Storia
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