5 Settembre 2013

Sergio Mori e “La Grande Madre Terra”

E’ arrivato settembre e si riapre la stagione artistica triestina con una serie di eventi da non perdere siglati JULIET, attivissima associazione incentrata sull’arte contemporanea e la sua diffusione. Come primo appuntamento in programma, sabato 7 settembre, a partire dalle ore 19.00 nella palestra TWINS CLUB (via Economo 5, I piano-di fronte al museo del mare) ci sarà la presentazione della mostra di Sergio Mori intitolata Grande madre roccia.  Mori è un artista intenso che ama soffermarsi sui colori e sulla materia primaria e primitiva del pianeta creando composizioni senza tempo dal sapore metafisico, dirette ad innescare nello spettatore un ragionamento, una meditazione sulla situazione sociale e sui più veri valori della vita. Rocce antropomorfe di varia natura ed intensità coloristica si alternano a conchiglie ingigantite e paesaggi immobili che descrivono un pianeta ancestrale, turbato ma eterno, privo di qualsivoglia figura umana, dove la roccia diventa entità e tramite per il messaggio dell’artista. Gli elementi delle opere ad olio (spesso di grandi dimensioni) ci osservano facendo il loro corso ma siamo noi ad essere portati naturalmente alla riflessione dalle tinte cupe che sembrano suggerire un’oscurità ed uno stravolgimento imminente. Sergio Mori approda a questa nuova personale dopo un percorso artistico lungo decenni, con svariate mostre sul territorio italiano (Trieste,Verona,Genova,Mantova etc.) ed inviti all’estero.  Instradato dallo zio Eraldo Mori Cristiani (pittore della scuola romana e partecipante alla VI quadriennale d’arte nel 1951) cresce artisticamente spaziando dal rinascimento michelangiolesco per arrivare alle avanguardie di de Chirico e Carrà fino ad Arturo Nathan. L’interesse per il mondo che ci circonda non l’ha mai abbandonato e ciò lo ha portato ad esplorare varie tecniche rappresentative quali il ritratto (con forte ricerca psicologica sui personaggi) e le figure equestri per arrivare all’attuale mostra personale, come tappa di un percorso di crescita artistica ed umana integrata anche dalla passione per le discipline spirituali buddiste che hanno portato Mori a mettere sempre più a fuoco il messaggio delle sue opere. Sintetizzando la composizione in pochi elementi come il macigno in bilico sopra ad un’ignara città monolitica, l’artista lancia un memento ad una società che rinuncia alla salvifica luce interiore per farsi abbagliare dal consumismo che non può che sfociare nella decadenza e nel letargo dell’anima.

La chiusura della mostra, organizzata dall’Associazione Juliet con il concorso di Sara residence, è prevista per il 30 novembre. Apertura da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 22.00, sabato dalle 9.00 alle 18.00. E’ possibile seguire le iniziative JULIET su Facebook!

Tag: , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *