25 Settembre 2012

Il lavoro, la Bosnia e il cinema africano protagonisti della tredicesima edizione di S/paesati

S/paesati – eventi sul tema delle migrazioni, rassegna giunta alla sua XIII edizione, vede quest’anno come promotori non solo Associazione Spaesati, Bonawentura- Teatro Miela e Teatro Stabile Sloveno, ma anche ICS, Istituto Livio Saranz e ZSKD (Unione dei Circoli culturali sloveni), nonché numerose altre associazioni che da anni contribuiscono alla realizzazione del progetto.
S/paesati nasce con lo scopo di contribuire a fare un po’ di chiarezza in un mondo in continuo movimento. Quest’anno il programma si articola in tre cerchi concentrici, partendo dal nostro paese, per passare all’ area geopolitica limitrofa, la Bosnia –Erzegovina, a 20 anni dalla guerra che l’ha lacerata, e quindi proseguire con la valorizzazione del cinema africano. S/paesati vuole contribuire all’interazione fra le culture della nostra città e della nostra regione e quelle straniere, ma soprattutto aiutare tanti a inserirsi nella società culturale e a far sentire la propria voce.

Ad aprire la rassegna saranno i film Vivere e morire di lavoro, di Daniele Segre, appena pubblicati da Feltrinelli in un cofanetto che raccoglie quattro documentari sulle storie dei lavoratori, dai minatori del Sulcis agli operai della FIAT. Ascolteremo dal regista la sua esperienza diretta e le sue considerazioni sul mondo operaio dell’ultimo decennio.

Sempre il tema del lavoro sarà al centro dell’incontro che seguirà il documentario Miss Little Cina che esplora l’universo delle comunità cinesi in Italia, mettendo in luce il modo di vivere e lavorare di questi immigrati che vengono nel nostro paese in cerca di occupazione e di riscatto. Il film francese Le nevi del Kilimangiaro sarà l’occasione per affrontare il tema delle differenze tra le condizioni e le mentalità degli operai e delle operaie dagli anni Settanta a oggi. Per le scuole proponiamo lo spettacolo Amianto senza Confini, di S. Morena, e la presentazione del libro Storia/storie di amianto, curato da A. Verrocchio.
L’altro cerchio concentrico del programma è come si è detto dedicato alla Bosnia- Erzegovina e alla sua situazione attuale. Fra i paesi dell’ex-Jugoslavia, la Bosnia è ancora un paese che fa fatica a stare sulla scena internazionale, tuttora attraversato da tensioni e contraddizioni, aggravate dalla crisi economica e occupazionale che ne rendono difficoltosa la rinascita e la ricostruzione.
Con la collaborazione di ZSKD (Zveza Slovenskih Kulturnih Društev – Unione dei Circoli Culturali Sloveni) e ICS – Ufficio Rifugiati, abbiamo voluto parlare della Bosnia- Erzegovina da svariati punti di vista, ascoltando i protagonisti e tutti coloro che hanno vissuto esperienze di cooperazione. Evento portante sarà l’incontro con l’americana Kathryne Bomberger che, confrontando il DNA delle vittime con quelle dei congiunti, ha dato un’identità al gran numero di dispersi trovati nelle fosse comuni. Direttamente collegato a questo tema è la mostra del fotografo Zyah Gafic, Ricerca di identità, che ha fotografato gli oggetti rinvenuti nelle fosse comuni, oggetti grazie ai quali era possibile risalire ai loro possessori. Nel contesto della mostra, che si terrà presso il Magazzino delle Idee della Provincia di Trieste, si terranno alcuni incontri sul tema, come quello dedicato a Dal passato al presente – come sarà il futuro della Bosnia?, con i giornalisti Azra Nuhefendic, Christian Elia, Ervin Hladnik; oppure Fotogrammi dalla Bosnia, con il gruppo Kallipolis, che illustrerà i suoi progetti di cooperazione a livello urbanistico che prevedono l’interazione fra le diverse comunità; oppure avremo come ospite Roberta Biagiarelli, da anni protagonista in Bosnia di progetti artistici e solidali. Alla Stazione Rogers sarà invece presentato l’ultimo libro di Luca Leone, Mister Sei miliardi: i giovani, la scuola, il lavoro, la salute, il futuro della Bosnia Erzegovina. Il giornalista dialogherà con Gianfranco Schiavone (ICS), Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci, e Rada Zarcovic, presidente della Cooperativa Insieme di Bratunac (Srebrenica).
L’ultimo argomento che affronta S/paesati è quello del Cinema africano e in generale di temi della cultura africana. Questa volta lo fa a livello regionale, mettendosi in rete con numerose associazioni della regione, fra le quali Cinemazero di Pordenone, Caritas di Pordenone e Gorizia, Time for Africa di Udine, e proponendo gli stessi appuntamenti a Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone. Si moltiplicano così gli appuntamenti di Cinema Africano che si collega, come gli anni passati, al Festival del Cinema Africano di Verona Chiuderà la rassegna al Teatro Sloveno il concerto Africa Jam Gospel, che valorizza l’esperienza dei canti gospel delle chiese africane presenti in Friuli. Le iniziative dedicate all’Africa saranno presentate in un’altra occasione più ampiamente.
Durante queste giornate potremo assistere a una prima versione dello spettacolo Nelle mani della cultura, di Mefenje Tatcheu, autore di un dramma molto interessante e profondo sul tema dell’infibulazione, strettamente legato ai problemi di integrazione nel nostro paese. Alla campagna L’Italia sono anch’io sarà dedicato uno spazio importante in cui alle ragazze e ragazzi, figli di immigrati, a cui non viene riconosciuta né la cittadinanza né il diritto di voto, parleranno in prima persona della loro situazione, delle loro aspettative e speranze.
Uno degli elementi di novità della rassegna di quest’anno è la collaborazione con Internazionale e Cineagenzia. Saranno tre le giornate dedicate ai documentari che Internazionale propone quest’anno al festival di Ferrara: uno sguardo d’autore sui grandi temi di attualità dall’economia come in Brussels Business, o l’informazione in Cina, l’attivismo degli hacker, l’immigrazione in Svizzera.

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