18 Giugno 2012

Pari opportunità: doppia preferenza di genere: cosa ne pensate?

Riequilibrare la rappresentanza di genere negli organi elettivi. E’ questo l’obiettivo che si pone una petizione promossa dalla Commissione regionale pari opportunità del FVG, che giovedì prossimo (21 giugno), alle 15.00, verrà depositata in Consiglio regionale e consegnata al
presidente Maurizio Franz.

I contenuti della petizione, che è stata sottoscritta da 5.630 persone, verranno illustrati dai promotori dell’iniziativa nel corso di una conferenza stampa che si terrą subito dopo, alle 15.30, nella sala Azzurra al primo piano del palazzo del Consiglio regionale, in piazza Oberdan 6 a Trieste.

Cosa ne pensate: si tratta di un azione utile per riequilibrare la parità fra uomo e donna?

Qui un articolo sulla doppia preferenza di genere, apparso su Bora.La

18 commenti a Pari opportunità: doppia preferenza di genere: cosa ne pensate?

  1. ufo ha detto:

    Ma una bella proporzionale etnica in stile SüdTirol no, eh?

  2. dimaco il discolo ha detto:

    oppure sullo stile iraniano, sarebbe una bella novità non credete? 😀

  3. bonalama ha detto:

    a parte che non si capisce che sia, può essere utile se ci sono donne qualificate ma sicuramente non deve essere una sorta di riedizione delle 100 embedded di questo autunno. Il problema sono le liste una lista di embedded è dannosa

  4. edvard ha detto:

    i problemi sono altri, non le parì opportunità

  5. aldo ha detto:

    e perchè non doppia preferenza in base ad età o occupazione, visto che giovani e lavoratori dipendenti sono sottorapresentati?

    questa è una logica corporativa, in democrazia si scelgono le idee e le capacità della persona, non il suo genere, la sua età o il lavoro che fa

  6. sergio ha detto:

    la regione andrebbe meglio, io sono d’accordissimo, le donne secondo me in “certe cose” sono più oneste e laboriose

  7. Luigi (goriziàn) ha detto:

    Etero / Omo
    Under/Over 30 – 40 – 50 …
    Oci azuri – maròn – verdi …
    Destri / mancini
    QI >150 – >150

    Assolutamente contrario!
    Bisogna creare le condizioni sociali (asili, scuole a tempo pieno ecc…) affinchè le donne abbiano la possibilità di partecipare attivamente altrimenti avremo candidate, come ora, in gran parte mogli, figlie, amiche ed amichette (B – e non solo – docet!)
    Dovessero introdurre questa cosa con una seconda scheda se andassi a votare la annullerei!

  8. bonalama ha detto:

    “si scelgono le idee e le capacità della persona, non il suo genere, la sua età o il lavoro che fa” in teoria, non ci sarebbe bisogno mettere mano a una situazione oggettivamente discriminante. il problema sono le liste, ma una lista di embedded fa peggio!

  9. Paolo S ha detto:

    Concordo, le liste “embdded” sono un problema. E, verissimo, bisogna anche lavorare per creare le condizioni sociali (e culturali, aggiungerei) per abbattere una serie di squilibri che impediscono alle donne di vivere alla pari la loro vita di cittadine – come ricorda Luigi.
    Ma: perché pensate che tutti gli schieramenti dovrebbero attenersi ai comportamenti peggiori?
    Pensate davvero che sarebbero sempre e comunque bloccabili, in tutte le liste, le candidature di donne di valore – comprese quelle di chi tra loro ha dato e sta dando prova delle proprie capacità, e mi pare che ce ne siano?
    Io credo che questa proposta, se accolta, possa movimentare un po’ lo scenario politico. Non cambiarlo radicalmente, certo, ma un po’ i giochi si riaprirebbero…

  10. Jasna ha detto:

    @edvard n.4
    “i problemi sono altri, non le parì opportunità”

    <>

    (Camilleri)

  11. Jasna ha detto:

    Ups, si è persa la citazione al commento 10!

    Il testo era:

    – “Il problema è un altro.
    – Il problema, in politica, in economia, nel pubblico e nel privato, da qualche tempo a questa parte è sempre un altro […]
    – La facenna è più complessa.

    Non poteva mancare la complessità della faccenda se c’era già stata l’alterità del problema. Che veniva ora, che la questione stava a monte o che bisognava portare il discorso avanti?”

    (Camilleri)

    (Sempre riferito al commento 4 di edvard)

  12. fabry ha detto:

    L’unica doppia preferenza dovrebbe essere per una persona capace & onesta. Tutto il resto sono m1nch1at3. Ma la commissione (in minuscolo) non ha proprio altro a cui pensare?

  13. Poldo ha detto:

    Ma cosa vuol dire “doppia preferenza”? Come si esplica? Insomma, qual’è ‘sta proposta e come funzionerebbe? Qualcuno lo sa?

  14. Poldo ha detto:

    Quì si parla di organi elettivi. Come si fa a “riequilibrarli” se sono frutto di voto? Mica sarà che un voto preso da qualche “genere” vale il doppio, no?

  15. Paolo Stanese ha detto:

    Se ho letto giusto, l’idea della doppia preferenza di genere è che in cabina elettorale chi vuole può esprimere due voti, purché siano uno per un candidato uomo e uno per un candidato donna. Due uomini o due donne votati in una scheda invalidano la seconda preferenza.
    Quindi, di fatto, l’elettore che sceglie di dare due preferenze “pesa” il doppio rispetto a chi dà un voto solo e quello che può cambiare è il numero massimo dei voti totali espressi.
    Il conteggio dei voti avviene invece alla solita maniera, i candidati con più voti vengono eletti, fine.

  16. Marco ha detto:

    Ha pazialmente ragione Paolo, non è un sistema a quote rosa bloccate.

    Potrebbe essere una soluzione interessante, perché permette di esprimere due preferenze ma si presta a giochetti ancora peggiori.

    Due candidati di punta e molti candidati secondari nella stessa lista. Un solo posto disponibile. Il candidato di punta meno forte di mette d’accordo con i candidati secondari di sesso opposto perché chiedano ai loro elettori di votare anche per lui. Se il candidato di punta è un uomo, sarà eletto grazie a donne convinte di supportare prioritariamente un candidato donna.

    E’ un casino e non può essere diversamente.

    Si cerca, com’è del resto proprio del basso livello intellettivo medio del femminismo, di risolvere la sottorappresenza femminile con un meccanismo elettorale.

    Non può funzionare, se non a prezzo di grosse storture, perché è un problema sociale e culturale, non un difetto del sistema elettorale.

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