6 Giugno 2011

Jon Spencer Blues Explosion al Miela

Jon Spencer in concerto

Grande concerto sabato sera al Teatro Miela: per la prima volta a Trieste sono atterrati i Jon Spencer Blues Explosion.
Quasi venti anni di carriera per questo trio formato da Russell Simins alla batteria, Judah Bauer alla chitarra e il “capitano” Jon Spencer alla voce e chitarra.
Dal primo disco, omonimo della band, all’ultima raccolta “Dirty Shirt Rock ‘n’ Roll: The First Ten Years”, sono oramai venti anni di carriera per la band che ha distrutto e poi ricostruito il Rock’n’roll, riducendolo all’osso nelle radici blues, aggiungendoci un’energia che difficilmente si trova in giro.
Questa “Blues Explosion” significa riff di chitarre di grande potenza su ritmi martellanti, testi essenziali per la voce carismatica del leader. La band suona i pezzi uno dietro l’altro, quasi senza soluzione di continuità; ieri, colpa del gran caldo, si sono fermati tra una canzone e l’altra a bere un po’ d’acqua. Altrimenti, appena suonato l’ultimo accordo di una canzone, Jon Spencer urla il titolo della seguente, che parte direttamente, lasciando gli spettatori senza fiato.
Sul palco, Russell Simins picchia come un selvaggio sulle pelli della batteria; Judah Bauer è un po’ più distaccato, sembra quasi timido mentre suona la Telecaster attaccata a due ampli, un Vox e un Fender Twin, sparando onde elettriche a 360 gradi.
La scena è presa sicuramente da Jon Spencer. Fate conto tutti gli stereotipi di una stella del R’n’R: pantaloni di pelle e stivali, occhi e movenze magnetiche, è un moderno Elvis, ma al quadrato. La sua chitarra e i suoi Theremin trasformano la sua energia in onde sonore, e non si può resistere al lasciarsi trasportare.
In platea del teatro, circa 450 persone sono investite dalle frequenze della JSBX, e in tutte resterà la grande soddisfazione di aver partecipato.
A inizio concerto, il mio amico Franz dice “Fico, sono 5 anni che non fanno canzoni nuove, oramai conosciamo tutte le canzoni a memoria, le potremmo cantare tutte!”. Invece, dopo il “solito” finale noise della prima ora di concerto, il gruppo ritorna sul palco per un’altra mezz’ora, per presentare le nuove canzoni. Sorpresa! sembra che abbiano intenzione di incidere un nuovo disco, e noi fan lo stiamo già aspettando.

Sono riuscito a farmi concedere una video intervista da Jon: sarà che in 5 minuti non si riesce ad avere un feeling, sarà che la mia esperienza da giornalista è pressoché nulla, fatto sta che non sono riuscito a sentire delle buone risposte a quelle che pensavo fossero delle buone domande. Mi è sembrato quasi scocciato, boh, magari si aspettava che gli chiedessi del tour, del disco nuovo… invece gli ho chiesto dell’evoluzione della JSBX e della musica. La cosa migliore che ha detto è che quello che conta è la qualità e il cuore che ci metti dentro.
Vero e giusto: io mi aspettavo forse una risposta più filosofica, ma è anche vero che un rocker ha i piedi per terra.
[nota: Se riesco a sistemare l’audio, troppo rumoroso, aggiungerò l’intervista a questo post.]

Per scaldare la platea, prima dell’inizio del concerto, una bella esibizione di Urban Jr., un “one man band” originale e simpatico.
Al piede destro la grancassa, al sinistro un rullante. Suona un riff con la chitarra, lo mette in loop, poi con la mano destra suona un timpano, con la sinistra suona un campionatore.
In mezzo a tutto, riesce pure a cantare. Grande!

Tag: , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *