12 Febbraio 2011

Chiedere ai turisti 1 euro per visitare il Parco di Miramare: la proposta di Paolo Rovis dopo i primi crolli

E’ di oggi la notizia del cedimento di alcuni muraglioni del Parco di Miramare e la conseguente necessità di un restauro urgente, prima che le conseguenze possano essere peggiori.
Sul blog di Paolo Rovis la prima proposta, quella di far pagare l’ingresso al Parco ai turisti.

Ecco il post pubblicato dall’assessore allo sviluppo economico e al turismo Paolo Rovis sul suo blog:


E’ la maggiore attrazione turistica di Trieste. Richiede costanti manutenzioni ordinarie. Ora, il Castello di Miramare ed il suo Parco, necessitano di interventi strutturali. Straordinari e urgenti. Costosi.
In tempi di ristrettezze economiche, di rigido e necessario controllo dei conti pubblici, attendersi ulteriori e ingenti stanziamenti di fondi dal Ministero per i Beni Culturali – “proprietario” del sito – appartiene al campo della flebile speranza, più che a quello della ragionevole aspettativa.
Credo quindi sia opportuno attivare nuove fonti di ricavo, da non disperdersi in un mare magnum ministeriale, bensì finalizzate esclusivamente e direttamente alla manutenzione, ordinaria e straordinaria, del Parco e del Castello di Miramare.
I Triestini continuino a fruire gratuitamente del Parco: è nostro, parte di noi stessi prima che della nostra terra e della nostra storia. E’ giusto che tutti ne godiamo liberamente, come avviene per ogni giardino e parco urbano.
Trovo però altrettanto corretto – e a questo punto necessario – chiedere, a chi inserisce tale bellezza nel proprio itinerario turistico, un piccolo contributo affinché Miramare possa mantenersi, negli anni, sempre all’altezza delle aspettative del visitatore.
Un euro per visitare il Parco, il prezzo di un caffè, non è importo tale da scoraggiare il turista. Ma moltiplicato per le centinaia di migliaia di visitatori, consentirebbe di raccogliere ogni anno una cifra sicuramente importante, per finanziare interventi altrettanto importanti.
Nulla di inedito, in fondo. Non c’è quasi castello, dimora storica, villa o maniero d’Europa dove non venga richiesto un biglietto d’ingresso all’area. Più un ulteriore corrispettivo in caso si intenda proseguire la visita nell’interno dell’edificio. E, da visitatori, troviamo la cosa assolutamente normale.
La decisione non spetta al Comune. E’ di pertinenza della Direzione del Castello, che deve avere l’assenso del Ministero. Ma se la proposta viene ritenuta utile e percorribile, mi metto a completa disposizione per perorare la “causa” presso tutti gli organi competenti, affiancando la nostra Soprintendenza.
Pensiamoci, ma in fretta.

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33 commenti a Chiedere ai turisti 1 euro per visitare il Parco di Miramare: la proposta di Paolo Rovis dopo i primi crolli

  1. francesco ha detto:

    Miramare e il suo parco sono nati come dimora da “principi”. Anche se oggi sono di proprietà pubblica il loro costo di gestione rimane roba da “principi”.
    La manutenzione del parco richiede non meno di 3 milioni di euro all’anno.
    Reperire queste risorse (anche solo in parte) attraverso un biglietto per l’ingresso al parco – per i soli turisti – non pare tecnicamente attuabile per vari motivi (come distinguere residenti da turisti? chi incassa il costo del biglietto: il ministero? i costi di gestione delle biglietterie a quanto ammontano?). Molti dubbi anche sulla possibilità di una discriminazione in relazione alla residenza (se son di Staranzano pago se son di via Madonnina no). A meno che non si pensi di finire come nei paesi comunisti dove per tutto c’erano i doppi prezzi (uno per i turisti uno per i domaci).
    Piuttosto le risorse necessarie per i progetti di manutenzione del parco (e non sono solo i muri a soffrire ma soprattutto il verde)devono essere reperite dai contributi disponibili per questo tipo di strutture pubbliche.

    Miramare è una delle proprietà demaniali più importanti di cui il Ministero dei Beni Culturali è gestore e responsabile; ci sono numerosi fondi e modalità di finanziamento (Arcus, fondi europei, progetti ministeriali) da cui attingere le risorse necessarie.
    Perchè i soldi arrivano in tutta Italia e mai a Trieste? La questione è la debolezza politica della nostra città tanto nei confronti della Regione quanto di Roma. Numerosi siti in Italia, pure meno frequentati, ricevono importanti finanziamenti. I fondi per Miramare da alcuni anni a questa parte sono sempre calati. I soprintendi da anni denunciano pubblicamente questo problemi ma la politica che ha fatto per aiutare? Nulla.
    Il Comune, ma in generale tutti gli enti ed i rappresentanti politici (i parlamentari dove sono?), dovrebbero lavorare proprio per portare a Trieste più finanziamenti possibili. D’altronde i fatti dimostrano che si vada nella direzione opposta. Per il Carciotti – ad esempio – il Ministero ha concesso 2 milioni di euro per i lavori da fare sulle fondazioni, il Comune che è proprietario dell’edificio, sembra però non voglia vengano utilizzati. Finirà che verranno dirottati in qualche comune della Puglia. Perchè?
    Basta demagogia.
    francesco cervesi

  2. Paolo Rovis ha detto:

    “A meno che non si pensi di finire come nei paesi comunisti dove per tutto c’erano i doppi prezzi (uno per i turisti uno per i domaci).”

    Abbiamo appena scoperto che a Venezia, dove i residenti pagano i trasporti marittimi molto meno dei turisti, vige un regime comunista.

    Sono d’accordo sul “basta demagogia”, specie se inizieranno a farlo proprio i candidati sindaci e presidenti della provincia.

  3. enrico maria milic ha detto:

    @ Rovis

    se tecnicamente la cosa avesse senso – non mi è ancora chiaro – sarebbe interessante affiancare la raccola di danaro presso il Parco con una tramite internet.
    Come Bora.La e la società editrice, Nativi, ci mettiamo a disposizione per organizzare la parte tecnica (sito, paypal, pubblicità online all’iniziativa) per tutto questo…

  4. Luigi (goriziàn) ha detto:

    Il doppio prezzo vige da tante tante parti in giro per il mondo.

    scusate ma… ci sono ancora comunisti? (quelli veri intendo non sbiadite fotocopie con abiti firmati barca ecc…)

  5. Flores ha detto:

    Rovis propone e…Bondi che fa ? latita o qualcosa dispone?
    E Sgarbi? solo campagne di sensibilizzazione pro colibri?

  6. Diego Manna ha detto:

    l’idea non sembra male, e forse sarebbe anche giusta in linea di principio. Però ho alcuni dubbi proprio sulla parte tecnica:

    -credo che molti turisti siano scolaresche. pagherebbero anche queste? per le scuole 1 euro in più a ragazzino può sembrare poco, ma non lo è (le scuole che visitano il centro visite della riserva di miramare pagano 3 euro a ragazzino, 1 euro in più “pesa” e potrebbe far rinunciare diverse classi. Sicuramente minore sarebbe il peso sulle classi che fanno attività di mezza giornata o giornata intera.)
    -ci sono molte entrate al parco, verrebbero chiuse? se no, i costi di gestione di più biglietterie potrebbero rendere l’euro inutile.

  7. brancovig ha detto:

    Anch’io in principio condivido l’idea
    però?
    i soldi resteranno al parco oppure……
    ci sono almeno tre entrate dobbiamo mettere tre biglietterie?
    Fatta un’analisi seria di costi ricavi?

    E poi è anche vero che il ministro Boni è meno che zero pronto ad offrire il petto per difendere il suo capo o piazzare i suoi congiunti (tengo famiglia) ma umilmente prono quando si tratta di difendere il ministero.

    Ma poi l’allineamento dei pianeti Comune Regione governo nazionale tutti del centro destra non doveva essere risolutivo di tutti i problemi?

    Cari Camber e compagnia bella se non riuscite a difendere nemmeno Miramare ma per piacere un minimo di dignità ed orgoglio umano dimettiamoci e lasciamo il posto a nuove energie più motivate verso la città ed il territorio e non solo verso il proprio (o famigliare) lato B.

    Tutto l’impegno per piazzare Monassi e co. non si trova per Miramare?

  8. Flores ha detto:

    Tra la teoria e l’ attuazione pratica sta il successo di questa iniziativa, in sé valida, come dice Diego.
    Certo da noi locali può essere inizialmente difficile da accettare…come far pagare l’ingresso ai Topolini, ma il Bene da salvaguardare è talmente importante, che contribuirvi sarebbe un imperativo…ma proprio perché lo ignoro, ripeto la domanda nient’affatto provocatoria. In casi come questo, il Ministero dei beni Culturali, vorrà ignorare “la flebile speranza” di un doveroso intervento urgente ?
    E l’esperto e amante dell’arte, che conosce e conseguentemente avrà ammirato la bellezza di Miramare, sarebbe indifferente a questa emergenza, lui che s’è tanto prodigato per il recupero e mantenimento di una struttura alla fine riproducibile altrove e dei suoi (ottantadue?)piccoli ospiti, mentre il Castello di Miramare è UNICO?
    Al dilà e al disopra di schieramenti politici, perché si tratta di un pezzo del nostro cuore, penso che l’iniziativa di Rovis, che tenga conto delle obiezioni di Manna, non escluda, anzi debba essere sinergica con una richiesta di stanziamenti straordinari, e perché no? auspicabilmente appoggiata da un personaggio autorevole come Sgarbi.
    Casualmente non ho il suo numero di cellulare …

  9. Flores ha detto:

    … “l’Italia va in vaca” ? me farìa ‘ssai mal se Miramar ne diventassi uno dei ormai troppi esempi .

  10. arlon ha detto:

    Contrarissimo; el castel xe tra i musei (a pagamento) più visti in italia, e no so se ve rendè conto de la concorenza de cui stemo parlando.

    Dove va i soldi dei biglietti?

    El castel se no sbaglio xe in man direttamente a un ministero, giusto?
    Ben, che i provvedi a la sistemazion del 10° museo e dintorni senza fiatar troppo, che dopo gaver – per esempio – cambiado tute le galine con do teste con simboli dei Savoia, me par el minimo.

    El parco de Sans souci no xe a pagamento, Schönbrunn nianche.

    E qua volessimo cavar una zona “quasi-citadina” al uso del pubblico non pagante perchè al ministero/etc. ghe interessa ben poco?
    Me par poco furbo, pesando i pro e i contro.

  11. arlon ha detto:

    p.s: volè guadagnarghe? Comincè a crear souvenir migliori a tema, per esempio.

    Meteve d’acordo con designer per far linee de mobili che riproduci/segui i stili che se trova nel castel.
    Comincè a venderli in tuta Europa.

    In sostanza: chi che ga poter decisional pol guadagnar soldi da una atrazion del genere, senza problemi.
    E senza crear un “parco-museo” anacronistico.

  12. matteo ha detto:

    go visita tuti i castei de ludwig in baviera e nisun parco iera a pagamento, gnanche quel sul isola, ma xe posibile che dato che no save aministrar le robe dove meter a pagmento tuto? zerche de valorizar l’area co gadget e altro, se no se capaci dege in man ai tedeschi o austriaci

  13. arlon ha detto:

    Per no parlar, visto che riva regolarmente pullman da tuta la Mitteleuropa: basta far la “miramar tours”, con tour mitteleuropei che se concludi sempre al castel o (per quei che riva da ovest) che parti de là e va avanti a est.

    Te ghe guadagni sia coi biglieti, sia coi tour.

    Ma ste robe xe de far fadiga e pensar, e no tuti ga voia, ah.

    —–

    Cmq, stago pensando che saria seriamente de far una manifestazion pro-Miramar, che qua i ne ciapa pel dedrio in gran stile (e noi, come da tradizion, tendemo a farse ciapar ben volentieri).

    I lo ga voludo nel 18? Nel 54? Ben, deso i ne lo tien lustro, grazie.

  14. Paolo Rovis ha detto:

    @ EMM: grazie, questo è l’atteggiamento giusto.

    Per quanto alle modalità “tecniche”, vanno valutate le migliori: il Parco di Miramare non è certo l’unico sito al mondo con più di un ingresso. E anche prevedendo inevitabili spese d’incasso, ciò che rimane dei 6/700mila euro/anno di ricavo ipotizzabili è sempre molto di più degli attuali zero euro.

    Altre soluzioni rimangono nel campo del “speremo ben”, quando non appartenenti al “bastianesimo contrario” tipicamente triestino, unito allo sport dello spaccare il capello in quattro e poi ancora in quattro (altrimenti il gioco finisce troppo presto). Il tutto rigorosamente senza mai muovere un dito.

    Lo dico con affetto, naturalmente: dello spirito triestino vanno riconosciuti i pregi, ma anche gli immutabili difetti.

    Quello che so è che servono soluzioni e soldi e che servono in fretta. Io ho avanzato una proposta alla Soprintendenza. Può venir ritenuta accoglibile e praticabile o meno. Se ce ne sono altre che possano dare risultati rapidi, ben vengano.

    Ciò che non vorrei mai vedere – e così spero anche chi interviene a questo dibattito – sono transenne, nastri rossi e bianchi, recinzioni che precludono l’accesso ad ampie porzioni del Parco per motivi di sicurezza.

  15. dultan ha detto:

    ma cossa volé qua i xe solo boni de farse pagar, iniziative pari a zero! bravo arlon ottima idea, xe che qua trovar do de lori che i fazi qualcosa e dopo per sti politici xe sempre colpa dei altri, demagogia dei altri, mah

  16. arlon ha detto:

    Penso che l’eventual pagamento “de emergenza”, gabi – al caso – de eser aplicado relativamente:
    l’emergenza xe temporanea.. se la xe infinita, se ciama solo che aministrar mal.

    Quindi, pagar per “3 mesi” l’entrata, spiegando che se tratta de un fondo de emergenza, xe ok.

    Ancora meio meter volontari a le entrate principali a chieder una offerta libera, in sto caso penso che pochissimi anche fra i triestini almeno 1€ no lo metesi. Poco professional, certo, ma se ocori se fa.

    Prima de rivar a sti livei, però, credo che sia ben che necesario lamentarse, e se xe el caso come par denunciar ciaramente certi comportamenti ministeriai che no xe acetabili nel medio-longo termine (cioè lasar che el 10° museo in italia caschi a tochi).

  17. Flores ha detto:

    ripeto, mi no me scandaliza gnente..”pecunia non olet”, ma me scandalizassi forte se da Roma (mi, al “ladrona” meto le virgolete…)i fazessi orece de mercante.
    EL GROSSO DEL LAVOR SPETA A LORI e bastanza mal se i nostri de qua no xè boni di farse sentir, preferindo dar per scontà che no i ne scolta!
    Ingrumar monede cole visite a pagamento xè come le bustine pro missioni ala messa dela domenica…

  18. dultan ha detto:

    ecco bravo rovis sulle transenne, tiremo via anche quele de piazza. s. antonio che se femo rider drio anche dai colombi

  19. francesco ha detto:

    Non solo Venezia, in Thailandia per esempio i “locali” per entrare nei templi non pagano, i turisti si.
    Se ne trovano mille di esempi di “doppi listini” in stati non comunisti pur essendo questa una usanza tipica da stato comunista. Ma questo non è il punto.
    Discutiamo nel merito delle cose.
    Perdonami Paolo, ti spiego i motivi per cui la proposta mi sembra demagogica. Il Comune non ha nessuna competenza sul parco che è demaniale ed è gestito da una autonoma Soprintendenza.
    Conseguentemente la scelta di far pagare l’ingresso verrebbe fatta a Roma, il denaro finirebbe comunque a Roma e temo che con la fame di denaro che ha il nostro stato finiremmo alla fine per dover pagare anche noi domaci salvo vedere i fondi raccolti finire a Pompei o altrove.
    Non si sa esattamente quanti siano i visitatori del Parco. Il museo fa 250 mila ingressi circa (paganti e non). I turisti che visitano il parco saranno certo di più di quelli che visitano il solo museo (due – tre milioni di ingressi?): ma quanti di più? A un euro a testa ci si ripaga del costo della gestione dell biglietterie e degli ingressi? Ricordava giustamente Manna che il parco di ingressi ne ha più d’uno e i controllori dovrebbero verificare tutti quelli che entrano per poter distinguere tra turisti e residenti.

    Detto questo tutto si può fare. Tra l’altro non è di attualità la tassa sul “pernottamento” turistico?
    Personalmente non mi pare una buona soluzione. Perchè non lavorare invece per far si che il Ministero trovi nel suo bilancio le risorse adeguate per Miramare? Non si tratta certo di cifre impossbili per uno dei siti – gestiti dal Ministero stesso – maggiormente visitati in Italia. Piuttosto che intervenire con nuove “tasse” o pedaggi perchè non intervenire affinchè i soldi che già paghiamo come tasse vengano spesi meglio?
    Se questa è demagogia vi chiedo scusa; io ci credo ancora.

    Tutto qui.
    Buona domenica

    francesco cervesi

  20. matteo ha detto:

    non me par una soluzion perche el biglieto tendera a aumentar e poi sara una tantum per i triestini poi due tantum sino a diventar fisso, non che sia malvagia, ma che i fara co sti schei? ma gnente, no i fara gnente, no i ga mai fato gnente co i schei nostri, specialmente a trst

    volevo chieder ma esisti dei gadget perche i turisti i se compri la roba? cioe tipo magliete biceri, ociai libri ecc, co go visita i castei de ludwig mi go visto dapertuto sta roba e turisti contenti che comprava, per dir na monada, dentro no xe gnanca finido qualchedun ma i va lo steso, poi dopo ghe xe ristornati anesi e altre atrazioni, tipo andar in giro col calesse

    semo sicuri che el biglieto al parco servira? mi credo de no, bisogna dar qualcosa al turista che se posi divertir oltre che guardar

  21. arlon ha detto:

    un che ga capì la question, grazie matteo 🙂 tempo che rivi el mesagio al ministero, però, el castel sarà za sotoacqua.

  22. Maurizio ha detto:

    Peccato che i lor signori non abbiano afferrato il concetto di una ben nota pubblicità televisiva: “Prevenire è meglio che curare”.

    Forse dietro a questa “boutade” del Rovis ci sta il fatto che per prevenire bisogna avere contezza di nozioni (in questo caso tecniche), organizzazione continua e programmata, voglia di fare e di mantenere agibili e visivamente accettabili le nostre bellezze artistiche, mentre per curare basta fare facile leva sull’animo della gente comune, che si sa, spinta dal cuore (perchè noi a differenza dei nostri amministratori che, una volta eletti, si siedono su un trono posto così in alto da aver l’opportunità di non vederci più) questo Euro magari lo mettiamo.

    Provare prima ad attingere a fondi pubblici (sempre nostri sono), no?

    Sigh.

  23. stefano ukmar ha detto:

    Insomma secondo Rovis, gira e miscia,il turismo invece di incentivarlo bisogna tassarlo.
    Ho come l’ impressione che i milioni di turisti che visitano Miramare, non visitino poi anche la città ed i suo territorio.
    Basterebbe questo per creare la ricchezza necessaria dalla quale drenare risorse per la manutenzione del parco e dei muraglioni.
    Ma se l’ assessore competente, in questi cinque anni, si è occupato solo della gazebolandia del centro città…
    Tutti possono trarre le opportune conclusioni.

  24. Franco ha detto:

    Non sono triestino e non conosco il sig. Rovis, tuttavia vorrei far presente quanto segue.
    All’estero paghiamo fior di quattrini per visitare monumenti spesso insignificanti; in tempi di vacche magre, è anche giusto – a mio sommesso parere – che, come altrove, il turismo produca risorse atte al mantenimento dei siti stessi e non solo dell’indotto. La miope visione “se tassiamo i turisti non verranno nei nostri alberghi” è, appunto, propria di esponenti del commercio, interessanti principalmente (legittimamente, per carità) al proprio profitto piuttosto che alla tutela dei siti d’interesse: a quella deve pensarci “lo Stato”.
    Orbene, si fa un gran vociare circa la tassa di soggiorno: ho pagato in cittadine europee davvero insignificanti un simile balzello, volete che non debbano pagarlo in una città come Trieste? O davvero crediamo che un euro di sovrapprezzo sulla camera o un euro per l’ingresso al parco possano scoraggiare i turisti dall’accorrere ad ammirare le nostre città e i loro tesori??
    Orsù, quindi: a prescindere dalla parte politica (io non simpatizzo per la compagine “regnante” a Trieste), certe cose rispondono al mero buon senso.
    Semplificare con frasi del tipo “Si vuole tassare il turismo” è mistificare il problema: il turismo è GIA TASSATO altrove, meno che nello scrigno dove si concentra la maggior parte dei tesori mondiali, in proporzione, e cioè la nostra Italia.
    Piuttosto, domandiamoci se le tariffe per i pernottamenti a Trieste non siano francamente eccessive (e se l’offerta alberghiera non sia mediamente scarsa per una città di simile levatura, con rapporto qualità-prezzo discutibile): poi ci domanderemo se a fronte di prezzi assurdi per una camera, magari con pareti divisorie di cartongesso, in strutture di categoria bassa, il problema sia un euro per entrare al parco.
    A coloro, infine, che si domandano come distinguere fra residenti e non: ma signori, nessuno sa più cos’è una carta d’identità? Basterebbe esibirla al varco d’ingresso e festa finita!
    Quanti bizantinismi.
    W Trieste, una delle città più originali del nostro Paese.

  25. Maurizio ha detto:

    @24 Franco: solo un appunto. Il metodo Carta d’Identità non può essere utilizzato per il “check-in” al Parco del Castello in quanto un eventuale cambio di residenza di un cittadino non è riportato su quel documento, fino a che non se ne fa uno nuovo (possono passare anche 10 anni). Quindi un triestino che si trasferisse a Muggia (Comune limitrofo) non pagherebbe, mentre un muggesano trasferitosi a Trieste si.
    L’adesivo del cambio di residenza viene applicato solo sulla patente, ma non siamo tutti obbligati a possederla…

    Infine solo una battuta sul suo post. Non perchè altri paesi tassano i turisti, questo significa che sia una cosa buona e giusta e che lo dobbiamo fare anche noi. Qui abbiamo i nostri mezzi, se poi non c’è la capacità di sfruttarli non vedo perchè di ciò debba subirne le conseguenze il viaggiatore che decide di sostare sul nostro territorio ad ammirare le imparagonabili bellezze che possiamo offrirgli.

  26. Flores ha detto:

    E’ positivo che da tutti quanti noi siano scaturite idee , proposte, critiche.
    Segno che l’emergenza Miramare ci tocca, cuore e testa.
    forse i più, come me lo scoprono ora, che Miramare è a rischio, ma per chi ci amministra ,non sarà una novità.
    Ora continuo a chiedermi e a chiedere a chi può averlo fatto: MA AL MINISTRO PER I BENI CULTURALI ( che magari onnipresente altrove, ma onnisciente…) QUALCUNO GLIEL’HA DETTO? GLI E’ STATO RICHIESTO UN INTERVENTO STRAORDINARIO?
    Cos’ha risposto? Nosepòl? o non ne sa ancora nulla?
    Perché prima di congetturare a livello locale, prima di concludere ” tanto a noi a Roma no i ne ca.” una mossa in tal senso mi appare la PRIMA.

  27. Pietro ha detto:

    ormai in Italia se paga tutto,poi i se domanda xchè i turisti preferisce andar da altre parti.

  28. stefano ha detto:

    1 euri è un caffè,penso che chiunque se trova il parco in buone condizioni è disposto a tirarlo fuori,sopratutto se viene informato dove l’obolo va a finire,chiaramente per le gite scolastiche si può farne a meno.

  29. arlon ha detto:

    El problema no xe un euro, ma cavar quel che xe praticamente un toco de la cità a la libera circolazion.

    Oltre che sto modo de veder “post-capitalistico” che “un euro no xe niente”, solo che aplicandolo a tutto pagheremo anche l’aria che respiremo, a breve.. mentre un castel neto e ristruturado, visto che za genera turismo e introiti, ne xe semplicemente dovudo.

  30. arlon ha detto:

    (scuseme per la seconda frase sgramaticada 😛 )

  31. Rupel ha detto:

    non che mi me piasi, come tutti d ´altrondo, pagar sempre e tutto, peró per non lasar andar a remengo tutto va ben far pagar qualcosa ai visitatori., Per questo non xe necessario metter delle biglietterie con personale ma solo delle mnacchionette con apposito cancello girevole, la sera il custore raccogli i soldi

  32. lucio ha detto:

    …ho la sensazione di un’ennesima trovata estemporanea, a qualcuno viene un’idea, la trova geniale e la butta lì. Forse qualche film americano ha fatto breccia, “il ragazzotto è povero, si mette a studiare, dopo qualche breve sequenza, ha successo.. poi il lieto fine.” Forse per Miramare servono gli introiti dati dal biglietto di ingresso al parco, da qualche parte lo fanno, da altre no. Penso che prima di tutto serva sapere quali obiettivi si propongono, come questo stupendo sito si inserisca nella rete dell’offerta turistica. Serve aver chiaro cosa fare di questi soldi (quanti?), quali sono i costi per ricavarli . Insomma dare un senso alle proposte. Sono convinto che Miramare, i musei, la città possa trarre profitto dall’impegno, dalla fantasia di tutti se questo impegno, questa fantasia non sia buttata lì per sfogo, rabbia o altro, ma sia finalizzata a realizzare un qualcosa, Trieste su questo ha dato, spesso, buoni esempi. Come Miramare ci sono altri siti di interesse che andrebbero “curati” ed utilizzati per creare un rete che attragga, che renda l’offerta turistica di Trieste attraente e funzionale, segnalo il magnifico Civico Museo d’Arte Orientale che giace negletto in un area della città piena di fascino.

  33. michele ha detto:

    PAGARE PER PASSEGGIARE AL PARCO è UNA CAGATA (SCUSATE IL TERMINE)

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