4 Gennaio 2011

Mercato dell’auto in picchiata: immatricolazioni a -23,3% in provincia di Udine

Un calo di oltre 6.200 unità in regione rispetto allo stesso periodo (gennaio-novembre) dell’anno precedente, destinato dunque, con l’aggiornamento di dicembre, ad attestarsi attorno a quota 7mila. E previsioni molto poco ottimistiche: il 2011 non sarà troppo diverso dal 2010. Giorgio Sina, capogruppo Auto Moto e Ricambi di Confcommercio provinciale di Udine fa conti e riflessioni su un’annata decisamente in tono minore, se non proprio di piena crisi, in un comparto di vitale importante per l’economia locale con i suoi 4400 occupati in provincia.

I NUMERI
Anche novembre, con il -23,3% di immatricolazioni in provincia di Udine, è in linea con i mesi precedenti, sempre negativi da aprile in poi con il picco di luglio: -31,7%. “Volendo esaminare la situazione da un punto di vista “motoristico” le dinamiche della propensione all’acquisto sono molto interessanti – spiega Sina –: rispetto al momento più favorevole pre crisi (giugno 2009) le vetture che si pensava di acquistare (fatto 100% il campione degli intervistati) sono crollate da 8,5% a 2,4% per le auto nuove, da 6,5% a 2,3% per le usate e da 4,5% a 2,5% per scooter e motocicli. Alla luce di questi dati il settore dovrà dimenticare i tempi passati e adeguarsi per poter vincere le sfide che il mercato lancerà al settore”.

ADEGUAMENTO
Cosa si intende per “adeguamento”? “I nostri associati non sono andati a cercare una indiscriminata riduzione dei costi ma un ripensamento del modello di business: prevale una consapevole riflessione di come migliorare l’efficienza dei processi, l’offerta economica, il rispetto del cliente e la sostenibilità del settore. Siamo convinti che un settore di grande impatto economico e sociale non possa immaginare il proprio futuro al di fuori di un virtuoso circolo di qualità”.

BUSINESS USATO
E nel concreto? “Una importante scelta strategica sarà il focalizzare maggiormente l’attenzione sul business dell’usato e del post vendita: due settori certamente sottovalutati nel passato ma che dovranno ora essere assoluti protagonisti nel prossimo futuro, sempre nell’ottica di alimentare un circolo virtuoso per il cliente e per l’azienda stessa. Tra le attività verso il cliente anche un’iniziativa che ritengo potrà realmente fare la differenza tra l’operatore virtuoso e uno no: stiamo infatti mettendo a punto, avvalendoci della collaborazione della Camera di commercio e del confronto delle più importanti associazioni dei consumatori, un ordine di acquisto che possa essere eticamente corretto, efficace e rispettoso della trasparenza nei rapporti negoziali con il nostro cliente dell’usato (il nuovo è infatti condizionato dai moduli d’ordine delle Case mandanti). Ci stiamo lavorando da quasi un anno ma ritengo che a breve potremo considerare il lavoro eseguito una importante realtà di rilevanza non solo provinciale”.

OTTIMISMO
In conclusione? “Un imprenditore non può avere una visione pessimistica del proprio futuro, altrimenti, per definizione, dovrebbe coerentemente cambiare strada. Il lavoro del concessionario è tutt’altro che facile, anzi, ma è proprio questo il bello della nostra attività: essere riusciti a costruire un team vincente in grado di superare anche questo difficile momento. Per questo sono ottimista e vedo un bicchiere pieno a tre quarti: il vivere questi momenti difficili ci renderà più forti e moderni, per essere pronti alle sfide future”.

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