20 Dicembre 2010

Trieste sfodera l’orgoglio nell’ultimo quarto, Piacenza K.O. in dirittura d’arrivo

Acegas Aps Trieste – Copra Morpho Bakery Piacenza 67-58 (17-14, 35-23, 39-40)

Acegas Aps Trieste: Vidani 3, Busca 10, Raspino 15, Bocchini 3, Maiocco 6, Colli 8, Moruzzi 8, Benfatto 9, Magro 2, Contento 3. All. Dalmasson

Copra Morpho Bakery Piacenza: Cazzaniga 3, Perego 17, Antozzi, Passera, Loschi 13, Trapella 10, Rizzitiello 2, Petkovski, Cornacchione 2, Plateo 11. All. Piazza

Arbitri: D’Amato, Bianchini

Wrote and powered by Alessandro Asta (a.k.a. SandroWeb)

Vittoria di carattere per la Pallacanestro Trieste 2004 che, dopo una gara decisamente poco adatta ai palati sopraffini, trova due punti importanti in classifica e continua la piccola scalata verso le posizioni nobili, in attesa di recuperare la partita di Perugia che chiuderà il 2010 biancorosso. Al PalaTrieste finisce 67-58 dopo una sorta di ottovolante durato quaranta minuti: la formazione di Dalmasson, dopo due quarti diligenti, spazza completamente via quanto di buono fatto in due quarti, giungendo a un ultimo periodo in cui i giuliani sfoderano attributi cubici e riescono a superare la Copra Morpho Bakery, molto nervosa e abulica negli ultimi istanti di gioco.

Si segna molto poco nei primi sette minuti di gara: Piacenza si butta subito sul parquet con una zona “bulgara” che mette a dura prova i tiratori giuliani (solo Moruzzi riesce a bucare la retina dai 6 e 75 nel quarto iniziale). L’Acegas riesce a scardinare la difesa piacentina mettendo buoni palloni nelle mani di Benfatto e Colli che, con mestiere e una buona dose di sportellate, vanno spesso e volentieri a referto. Il tabellone è benevolo con l’Acegas, per un micro-vantaggio di tre punti (17-14).

La partita rischia di prendere un andamento decisamente “scorbutico” per Trieste, troppe volte dominata a rimbalzo (in un’ occasione la Copra ne prende 4 consecutivi sotto il canestro giuliano) e tormentata da qualche decisione arbitrale decisamente poco illuminante da parte dei signori D’Amato e Bianchini. Nonostante questo, i padroni di casa trovano soluzioni offensive adeguate con tutti gli uomini in campo, riuscendo a centrare anche il tiro da lontano che era risultato l’anello debole del primo quarto: Piacenza costruisce tanto ma segna solo 9 punti in dieci minuti, facendo scappare gli avversari sino al +12 di metà gara, con ottimi segnali che arrivano da Contento, Vidani e Raspino, coaudiuvati dalla rocciosa difesa di un Maiocco che si sacrifica in area pitturata a limitare i lunghi emiliani.

La ripresa delle ostilità è problematica per l’Acegas, che ritorna in campo con polveri totalmente bagnate, troppe forzature e palle perse in maniera poco ortodossa: la Copra ne approfitta, innescando Perego e Plateo che prima ricuciono lo strappo, poi riescono addirittura a mettere la testa avanti nel punteggio. Il 39-40 è sinonimo di frazione completamente da buttare per i biancorossi, che tardano a carburare anche nell’ultimo quarto con Piacenza che fa valere nuovamente i centrimetri sotto la retìna di casa: Trapella fa infatti pentole e coperchi nel recuperare palloni utili da tramutare a canestro. Sembra che l’inerzia sia totalmente in mano emiliana, ma la ruota gira in maniera diametralmente opposta negli ultimi 6 minuti: l’Acegas ritrova fiducia e, cosa più importante, la precisione al tiro. Si scatena Raspino (10 punti nell’ultimo quarto) , Moruzzi e Maiocco trovano triple fondamentali: dal -4 (46-49) Trieste trova il bandolo della matassa, con Piacenza che perde la tramontana commettendo anche un antisportivo con Plateo su Busca a 2’26”. Il play fa 2/2 e mette 5 punti di distanza dalla Copra, allontanata definitivamente dalla tripla di Maiocco e da altri quattro liberi realizzati dallo stesso Busca.

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