25 Giugno 2010

Pallacanestro Trieste 2004: presentato coach Dalmasson

Coach Dalmasson: “a Trieste perché è un onore!”

Dalmasson e Boniciolli

Affollata conferenza stampa questa mattina presso la sede della Pallacanestro Trieste 2004 di via Locchi ove, alla presenza di una nutrita schiera di giornalisti, il consulente operativo Matteo Boniciolli ha presentato il neo coach dell’Acegas 2010/11 Eugenio Dalmasson, con contratto annuale.
Sarà un anno tutto da scoprire, per varie ragioni (e che tratteremo in separata sede), e chi meglio di un esperto allenatore di categoria come Dalmasson (esperienze precedenti a Udine, Asola, Montebelluna, Montichiari, Firenze, Vicenza, Vigevano, Lumezzane, Venezia) può traghettare con personalità la squadra triestina verso il probabile campionato del prossimo anno con la A Dilettanti unificata, secondo la riforma voluta da Dino Meneghin.

Matteo Boniciolli
“Spero che la permanenza di Eugenio Dalmasson a Trieste sia lunga, come il suo curriculum suggerisce (vedi per esempio esperienza quinquennale a Lumezzane). Il contratto annuale è stato fatto in virtù di un semplice ragionamento derivante da condizioni societarie in divenire. C’è molto movimento attorno ai vertici della Pallacanestro Trieste 2004, per cui sembrava corretto pensare in primis all’anno a venire, e poi ritrovarsi e ridiscutere le questioni. Mi si chiedono obiettivi per il campionato, e io rispondo arrivare fra le prime 8, e quindi fra le elette della prossima A Dilettanti unica, senza passare per svilenti wild card.”

Eugenio Dalmasson
“Ho scelto Trieste perché in questa categoria è impossibile rinunciare ad una piazza come questa; nonostante avessi avuto altre offerte, ho scelto la storia, per cui sono onorato di essere qui! Penso di poter portare discreta esperienza di categoria e l’umiltà giusta, per raggiungere obbiettivi importanti. Lavorerò su quanto anche è stato fatto da Massimo Bernardi, e sono convinto che ci saranno di aspetti positivi da ereditare; la mia squadra non sarà ossessionata dai tatticismi, anche perché in questa categoria si vince con altro, prediligeremo la difesa a uomo. Il mio lavoro? Come dice il buon Dan Peterson, è quello di un buon sarto che deve ricamare un vestito adatto…”

A margine della presentazione, un quadro globale tracciato da Matteo Boniciolli, incalzato dai giornalisti, sul futuro prossimo della Pallacanestro Trieste 2004. Sinteticamente: “Due mesi fa mi è stato proposto un diritto di Legadue, ma tutti devono capire che le risorse cittadine ad oggi non possono che garantire al massimo una A Dilettanti (o come si chiamerà in seguito). Io continuo per l’ultimo anno di mandato lungo il percorso tracciato, raccogliendo i frutti del seminato; abbiamo investito sui settori giovanili, abbiamo accresciuto il valore delle singole società locali, ma soprattutto abbiamo ridato credibilità alla società di basket cittadina. Avendo finito un ciclo, io non sarò più indispensabile dal prossimo anno, chissà che proprio Dalmasson non possa rivestire il ruolo di allenatore-manager, anche se rimarrò per sentimento e riconoscenza legato alla realtà della mia città. Poi, alla fine della stagione tireremo le somme…”
Una chiosa finale voluta da Matteo Boniciolli sul affaire Spanghero: “Ci tengo a sottolineare come Marco Spanghero sia stato un po’ il simbolo del nostro intendimento iniziale. Preso dalla Servolana 2 anni fa quando era destinato a fare da cambio ad un trentanovenne in C2, l’abbiamo lanciato in B2 facendolo arrivare in Nazionale per indubbi meriti, confermandolo l’anno successivo con un prestito con diritto di riscatto. Avendo fatto un annata un po’ sotto le attese, il nostro ragionamento è andato soltanto nell’ottica della valutazione dei costi-benefici; i costi erano superiori ai benefici, per cui abbiamo deciso di rimandarlo alla casa madre, la Servolana, che certamente trarrà grossi dividendi economici dai diritti dell’atleta. In questo modo, vorrei far capire come tutte le società locali possano trarre indubbi vantaggi da questo scambio di cestisti, nell’ottica delle sinergie intraprese, vedi collaborazioni con l’Azzurra o lo Jadran Trieste.”

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