11 Giugno 2010

La lettera: “Caro sindaco, per favore, oltre al commercio, non far morire anche il resto della città”

Pesanti critiche al Festivalshow, ma anche ai tagli ai fondi destinati alle associazioni goriziane e alla tassa di occupazione del suolo pubblico che verrebbe fatta pagare per una serie di manifestazioni che vanno da èStoria alla Sagra di San Rocco. Ecco la lettera di due giovani del Pd, Federico Vidic e Carlo Andrea Rojic.

In un momento di crisi generale, dove non si arriva alla “terza settimana”, gli amministratori di Gorizia si beano tra sogni di mini e mega eventi, nella speranza che i cittadini si dimentichino dei veri problemi.

Adesso la prima preoccupazione della giunta è diventato il “megashow” che si dovrebbe tenere il 25 agosto, e che forse vedrà addirittura la partecipazione della “bella” di Berlusconi la quale, a insaputa di Romoli, ha anche inciso un disco. Uno spettacolo veramente “all’altezza” di una città che vuole essere colta e ricca – e al contempo una magnifica opportunità per permettere al sindaco di creare notizie insignificanti che però distolgono l’opinione pubblica dai problemi reali.

Infatti non si sa quanto costerà questo spettacolo (lo scorso anno è costato parecchio) che comunque – se il target è quello del 2009 – è più adatto ad una “balera”.

Non paga di ciò, la giunta Romoli spende altri 5.000 euro per fare la “Festa dei popoli della Mitteleuropa”, come si legge anche sul dépliant distribuito in questi giorni dal Comune, che non è altro che una sagra con figuranti. A fronte di questa iniziativa finanziata dalla Regione, l’amministrazione comunale fa pagare alle tradizionali Sagre di Sant’Anna e di San Rocco la tassa di occupazione del suolo pubblico (anche gli organizzatori di èStoria hanno dovuto pagarla). Peccato che, sicuramente almeno per quanto riguarda San Rocco, queste iniziative vantano un afflusso di pubblico e una varietà di attività culturali, enogastronomiche e di tradizioni popolari sicuramente superiori alla “Festa della Mitteleuropa”.

Ma di questo non si parla sui giornali. Tuttavia, anche questi possono essere comunque dei problemi con ricadute sociali non indifferenti: i soldi che le associazioni raccolgono con l’organizzazione delle feste servono a finanziare attività di carattere culturale e anche sociale, fornendo aiuto e integrazione ai soggetti più deboli della città.

Perché cari amministratori, sindaco e giunta in testa, la parola d’ordine è non ci sono soldi per le associazioni di Gorizia ma poi elargite soldi ad associazioni di fuori, fornendo magari anche spazi e personale per gli allestimenti?

Perché l’amministrazione comunale fa la concorrenza sleale alle nostre feste (e per nostre intendo quelle radicate sul territorio cittadino)?

Perché fa la concorrenza – in piccolo – alla sfilata folkloristica di agosto invece di concorrere a migliorarla?

Perché oltre a tagliare i contributi si impoveriscono le associazioni goriziane chiedendo odiosi balzelli?

Che rientro economico o pubblicitario e d’immagine può dare uno spettacolo come il “Festivalshow”? Spettacolo, peraltro, più adatto ad una cittadina balneare che non può permettersi la produzione di un’emittente nazionale.

Purtroppo la giunta e il sindaco ancora una volta non danno risposte alla città ma solo alla loro voglia di apparire ed essere protagonisti sulle “scene”.

Caro sindaco, per favore, oltre al commercio, non far morire anche il resto della città.

Federico Vidic

Carlo Andrea Rojic

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2 commenti a La lettera: “Caro sindaco, per favore, oltre al commercio, non far morire anche il resto della città”

  1. alpino ha detto:

    panem et circenses…
    Il popolo Francese ha fame…date loro le brioches…

  2. dimaco ha detto:

    “Uno spettacolo veramente “all’altezza” di una città che vuole essere colta e ricca”
    la definizione più adatta sarebbe:
    “che vuole tornare a essere colta e ricca” ma la vedo molto dura, a meno che non tornino gli asburgo.

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