9 Aprile 2010

Foci dell’Isonzo: gabbiani, aironi, garzette e scovazze

Con l’arrivo della primavera, si sa, la voglia di uscire aumenta considerevolmente e così è molto comune trascorrere il fine settimana a contatto con la natura. Con l’arrivo della primavera, aumenta anche la portata dei fiumi e purtroppo troppo spesso questi portano novità spiacevoli.
Vicino alla foce dell’Isonzo, in Valle Cavanata per la precisione, ho fotografato nientemeno che un cassonetto dei rifiuti comodamente disteso in mare fra gli aironi e le garzette.


Che arrivi dall’Isonzo è una mia supposizione, ma difficilmente può aver avuto altra origine. E se non dall’Isonzo, comunque sicuramente dal mare.
Adesso che presto andremo nuovamente ad affollare le spiagge (già oggi Barcola brulicava) il problema dei rifiuti probabilmente tornerà in auge, e i principali accusati saranno generalmente i bagnanti. La realtà è però abbastanza diversa. Solo una parte dei rifiuti arriva dai bagnanti, ed è facilmente riconoscibile: ciabatte di gomma e bastoncini dei gelati difficilmente possono essere attribuiti ad altre fonti. Tuttavia la maggior parte dei rifiuti che troveremo nelle nostre spiagge arriva dal mare, dalle fonti più disparate.
Pezzo di polistirolo? Sono le casse usate dai pescatori, che possono facilmente volare in mare, essendo molto leggere.
Reste o calze dei mitili? Senza ombra di dubbio dalle mitilicolture.
Cotton-fioc? Date un’occhiata, ce ne sono moltissimi. L’origine del cotton-fioc in spiaggia è veramente poco nobile: dal water delle nostre case. Ogni volta che troviamo un cotton-fioc, possiamo affermare con certezza che quello è stato ospite del gabinetto di qualcuno.
Sacchetti di nylon, bottiglie di plastica, carte, sigarette? Queste possono arrivare anche dai bagnanti, ma generalmente arrivano in mare col vento dalle strade, o dai fiumi.
I fiumi prima o poi tutto quello che accumulano lo scaricano in mare, e il mare prima o poi lo scarica in qualche spiaggia. Se dalla foce dell’Isonzo percorrete l’argine che porta verso Valle Cavanata, noterete che i rifiuti spiaggiati vanno via via diminuendo.
Il problema dei rifiuti che troveremo nelle spiagge è dunque una cosa che purtroppo non si limita al comportamento dei bagnanti o comunque dei fruitori della costa, ma è purtroppo molto più complesso. Ecco la foto che ho scattato l’8 dicembre 2008 ai filtri, quando di “fruitori della costa” ce n’erano ben pochi ormai da qualche mese.

Volendo fare “il gioco delle colpe”, è possibile incrociare ciascun tipo di rifiuti con le possibili origini assegnando a ciascuna la probabilità che essa sia effettivamente la fonte dell’inquinamento. Vanno però contati i rifiuti, divisi per tipologia. Utilizzando questo metodo, è stato stimato che i rifiuti di quel giorno sono arrivati per il 17% dai fruitori della costa, per il 14% da strade e fiumi, per il 13% dai diportisti, per il 25% dalle imbarcazioni da pesca, per il 26% dalle mitilicolture e per il 5% dal sistema fognario. Tutte le fonti quindi contribuiscono con un certo peso al problema.
Purtroppo questo problema viene ricordato solo quando troppi rifiuti si accumulano, mentre andrebbe contrastato ogni giorno con un maggior senso civico.
Ultima foto, perché merita, il famoso castello di He-Man il protettore delle scovazze, in via Battisti.

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7 commenti a Foci dell’Isonzo: gabbiani, aironi, garzette e scovazze

  1. alpino ha detto:

    una domanda, le due foto iniziali lasciano trasparire un mare che si è acquietato dopo un forte temporale, lo si nota dalcolore dell’acqua più in fuori angora fangosa per deflusso da fiume e piena di detriti (tronchi e rami) probabilmente può trattare la situazione dopo la potente sciroccata con aumento dell’isonzo del 26 dicembre in quel caso ringraziamo il cielo che in mare è finito solo un bidone, visto la situazione che colpì Poggio e Gradisca, Marina Julia e Marina Nova devo dire la verità da due anni a questa parte si stanno riprendendo un pochino a nche come numero di bagnanti…

  2. Diego ha detto:

    Le prime due foto sono di due settimane fa, il disastro quindi è quello del 10 marzo 😉

  3. alpino ha detto:

    era un’altra ipotesi, visto la fortissima bora, ma scarse precipitazioni, i tronchi d’albero saranno antecedenti..comunque spero abbiano tolto almento il bottino 🙂

  4. giovanni ha detto:

    fatti una passeggiata sulle rive dell’isonzo: ci sono gli alberi foderati di assorbenti femminili…

  5. cristina ha detto:

    La spiaggia di Fossalon è letteralmente coperta di bottiglie di plastica.
    Bella la pista ciclabile, ma se la gente che va per mare, per spiagge, ecc. rimane così incivile e profondamente volgare, povera ITAGLIA!

  6. brancovig ha detto:

    E si purtoppo il mare alla fine é la culla che accoglie tutti i rifiuti. Il ritorno nel liquido amniotico. Ma l’origine del 90% dei rifiuti o prelomeno dei più fastidiosi (plastiche in genere)che troviamo nel mare o lungo il litorale è sempre la stessa. La scarsa coscienza civica ed ambientale dei cittadini del Friuli-venezia Giulia.

    Purtoppo basta pochi per far bei danni

  7. disillusa ha detto:

    @brancovich

    Purtroppo hai proprio ragione.
    Penso sempre di più una cosa: è inutile lamentarsi dei politici. I politici siamo noi, prima di venire eletti erano gente comune. E se la gente comune è questa …
    Comincio a credere che per seminare un po’ di senso civico nelle popolazioni indigene l’unica via d’uscita siano insegnanti nord-europei nelle nostre scuole materne, elementari e medie.

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