30 Marzo 2010

La tazzina di caffè resta stabile a 92 centesimi, in aumento i prezzi nei ristoranti

Resta inviariato il prezzo della tazzina di caffè, che costa in media 0,92 euro a Trieste e 0,87 a Gorizia, ma sulle tasche di triestini e goriziani pesano gli aumenti nel settore della ristorazione, in quello dei trasporti e negli acquisti di articoli per la casa e di mobili.

Sono alcuni dei dati, resi noti dal Servizio statistica della Direzione centrale programmazione, risorse economiche e finanziarie, sull’andamento dei prezzi dei beni di consumo nel Friuli Venezia Giulia, indicatore chiave per il monitoraggio dello stato della crisi economica regionale.

A febbraio il tasso di inflazione è risultato pari all’1,5%, con un aumento particolarmente elevato nella provincia di Trieste (+2,4% su febbraio 2009); Udine e Pordenone hanno registrato rispettivamente valori dell’1,4% e 1,1%; mentre a Gorizia l’aumento è dello 0,6%.
Gli aumenti più pesanti riguardano il settore dei trasporti (+5,7%), delle bevande alcoliche e tabacchi (+3,8%), dell’istruzione (+2,2%) e dei servizi ricettivi e di ristorazione (+2,1%). Dati preceduti dal segno meno, invece, per i capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,5%).

Quanto ai prodotti di largo consumo, la Regione ha individuato un aumento generalizzato tra dicembre 2009 e i primi mesi del 2010. Anche se, come detto, il prezzo dell’espresso al bar è rimasto invariato, come del resto quello di altri prodotti primari come latte (da un minimo di 1,13 euro al litro a Gorizia a un massimo di 1,44 a Pordenone), pane (da un minimo di 2,82 euro di Trieste a un massimo di 3,63 a Gorizia) e carne bovina (da un minimo di 12,07 euro al kg a Gorizia a un massimo di 17,00 a Udine). In parziale aumento invece il biglietto di trasporto urbano passato a Trieste da 1,05 euro a 1,10 e nelle altre tre province da una media di 1,03 euro a 1,05.

Passando all’analisi annuale, il 2009 si è chiuso con un’inflazione media annua pari a 0,7% in Friuli Venezia Giulia e a 0,8% in Italia. Gli aumenti più elevati rispetto al 2008 si sono registrati nei capitoli bevande alcoliche e tabacchi (+3,6%), servizi ricettivi e di ristorazione (+2,7%), mobili, articoli e servizi per la casa (+1,6%). Sono diminuiti, invece, i prezzi dei prodotti appartenenti ai capitoli abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (-3,4%) e comunicazioni (-1,0%) e trasporti.

Tra i capoluoghi di provincia, Trieste spicca per gli aumenti, praticati nel corso del 2009, dei prezzi di servizi sanitari e spese per la salute, abbigliamento e calzature, prodotti alimentari e bevande analcoliche, mobili, articoli e servizi per la casa. Gorizia è la città in cui sono cresciuti di più i prezzi del capitolo istruzione e l’unica a registrare una diminuzione dei costi per quanto riguarda i servizi sanitari e le spese per la salute.

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