28 Gennaio 2010

Borsa da 15mila euro in memoria del triestino Giorgieri per una ricerca sugli anni di piombo

di Lorenza Masè

Com’è che i giovani non sanno più niente della lunga stagione di terrore rosso e terrore nero che dalla fine degli anni ’60 agli anni ’80 ha insanguinato l’Italia? “Gli Anni di Piombo sono di difficile lettura – ha risposto la professoressa Anna Maria Vinci del Dipartimento di Storia dell’Università di Trieste – e nella nostra generazione c’è stato il desiderio di dimenticare quegli anni bui, una rimozione che ha interrotto il flusso di ricordi, rifugiandosi nella celebrazione dei favolosi anni ’60”.

La Facoltà di lettere e Filosofia dell’ateneo giuliano ha indetto un bando di concorso per un progetto di ricerca di carattere storico sul tema del “terrorismo negli anni di piombo”. La borsa di studio da 15 mila euro è generosamente finanziata per 18 mesi da Giorgia Pellegrini vedova del triestino Licio Giorgieri – Professore presso la nostra Facoltà di Ingegneria e Generale dell’Aeronautica – ucciso a Roma nel 1987 dall’Unione Comunisti Combattenti, una costola delle Brigate Rosse, mentre stava tornando a casa a bordo dell’auto di servizio.
Il progetto di ricerca, che sarà diretto da Anna Maria Vinci, è stato presentato giovedì 21 gennaio nella sala Arduino Agnelli della Facoltà di Lettere e Filosofia. Moltissimi i candidati presenti in sala e per il futuro ricercatore – che deve avere un’età inferiore ai 35 anni – è di grande rilevanza il fatto che siano stati proprio altri giovani, quelli degli anni ’70-’80, a pensare di poter raggiungere attraverso la violenza armata la “felicità”, intesa come fine superiore.
Non sarà facile per l’eventuale vincitore della borsa di studio ricercare cause, effetti e conseguenze di una stagione che ha insanguinato il nostro paese. Ma con la giusta distanza storica generazionale è possibile indagare fatti che sono stati oggetto di passione politica: due terrorismi di segno opposto, il sequestro Moro e gli altri misteri d’Italia che in quel periodo hanno rivelato la fragilità della nostra democrazia. Ma il ricercatore deve fare i conti anche con le istituzioni, i servizi segreti deviati e il rapporto distorto e non fiducioso tra cittadini e Stato: la fotografia del Palazzo, di pasoliniana memoria, come qualcosa di estremamente isolato che ha portato una parte dei ragazzi degli anni ’70 ad affidarsi a scelte estreme. Il bando uscirà a breve sul sito dell’Università di Trieste: una commissione selezionerà le domande e si riserva di avere un colloquio prima di scegliere il vincitore che per le difficoltà del lavoro da svolgere sarà strettamente seguito dai Professori del Dipartimento di Storia Anna Maria Vinci e Giancarlo Bertuzzi.
Le recentissime notizie degli arresti di Manolo Morlacchi – figlio di Piero, fondatore delle prime Br a Milano – e Costantino Virgilio, con l’accusa di appartenere alle “Brigate rosse per il comunismo” dimostrano che è meglio non dimenticare ciò che è accaduto in Italia dalla fine degli anni ’60 agli anni ’80. Insomma è ora che qualcuno, in maniera non più emotiva, questi anni di Piombo ce li racconti.

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