26 Dicembre 2009

Acegas Aps, il bilancio di un girone d’andata, sotto l’albero solo buoni propositi

Per usare un calzante parallelismo, l’Acegas Aps come regalo di Natale avrebbe potuto ricevere il più classico dei riciclati dell’ultimo minuto, incartato al volo pochi minuti di uscire di casa, in quanto non previsto; ebbene si, probabilmente senza la vittoria eroica di Forlì, i ragazzi di coach Bernardi ben poco avevano fatto per meritarsi in dono, 4 vittorie (senza l’ultima) e 9 sconfitte, con 6 rovesci di fila che hanno mandato nella depressione tutto l’ambiente. Ma lo sport è bello anche per questo, la capoclassifica che si distrae, Trieste che fa quadrato con assenze e acciacchi vari in squadra, ed ecco che il più bella strenna di Natale esce da Villa Romiti al termine di quaranta minuti di battaglia cestistica.
Ma ripercorriamo a grandi linee tutto un girone d’andata, iniziato dopo l’uscita prematura di scena dalla Coppa Italia (nota lietissima ndr.) ai danni della Bitumcalor di Trento, in una partita di ritorno persa che forse ha tracciato sinistri presagi….
Si comincia con il botto, forti di una preparazione anticipata rispetto alle avversarie, con una vittoria sul neutro di Codogno contro Castelletto Ticino (77-87), partita dominata da Trieste con un super capitan Bocchini (24 punti), mettendo a nudo i limiti di una squadra di casa che balbetterà fino al giro di boa stagionale. Poi la serata di gala per la prima al Palatrieste, ospite d’onore la Fortitudo Bologna di coach Finelli, uno spettacolo per 3500 spettatori, una partita che dalla palla a due è una festa, il risultato è l’ultimo (o quasi) dei pensieri viste le forze in campo; solo uno strepitoso Malaventura (26 punti) e un Gigena in formato utilità spezzano i sogni dei triestini, in partita per buoni tratti. Dopo le prime due uscite convincenti, soprattutto in termini di mentalità e aggressività, la prima doccia fredda stagionale, in una opaca prestazione in quel di Fidenza, sconfitta per 84-73 contro una diretta rivale, senza peraltro essere mai a stretto contatto; primo e terzo quarto da tregenda, difesa latitante e Acegas che si piega alla modesta compagine di Nanut e soci. Torna il sereno fra le volte del Palatrieste alla quarta uscita stagionale: vittoria contro Osimo del ex Gennari per 81-74, partita risolta da una fragorosa ultima frazione (28-15) e da un gran capitan Bocchini (20 punti) che mette fine alle sofferenze palesate per trenta minuti dei compagni; la squadra di Bernardi non incanta ma è solida mentalmente, la zampata decisiva nel finale è sinonimo di una squadra in salute fisicamente. C’è un’altra occasione fuori dalle mura amiche nella quinta di campionato, si fa visita ad una Montecatini in crisi profonda, sorretta dal solo Carrizo (sogno proibito estivo giuliano): nuovamente una terza frazione imbarazzante regala ossigeno ai padroni di casa, vittoria 78-70 che dice poco di una partita impalpabile dell’Acegas, in balia dei più esperti avversari. Arriva alla sesta la solita “ispirazione” fatta a squadra di basket, quella Riva del Garda che tanti sorrisi aveva regalato ai triestini l’anno prima, in un remake intrigante della finale play off; partita soffertissima, uno strepitoso Scarponi (25 punti) tiene a galla i suoi, imbrigliati dal gioco efficace proposto da coach Baldiraghi, il 70-69 finale parla di una battaglia senza quartiere e quel punticino sarà un macingno pesantissimo che graverà sulla squadra trentina (fino ad allora la rivelazione stagionale), facendola piombare in una spirale negativa senza uscita. La vittoria con Riva è viatico ideale per affrontare la settima stagionale in quel di Jesolo/Sandonà, una specie di bonus dei due punti regalato alle avversarie di Guerra e soci per le solite logiche societarie incomprensibili, cioè società che si iscrivono al campionato sapendo di morire prima ancora di cominciare; vittoria sonante per 71-93, che rappresenterà il punto più alto in campionato, una sorta di quiete prima della tempesta che ha da venire: Trento, Verona, Brescia, Treviglio, Omegna e Ozzano sono le 6 squadre che decretano la crisi triestina, una banchettata infinita per due mesi di passione; da partite dominate e poi perse con “preghiere” dell’ultimo secondo (vedi tiro da tre punti di Facenda per Trento) con Trento e Verona, a debaclè senza attenuanti, come quella con Omegna (89-63), il punto più basso della stagione Acegas. In mezzo, o per meglio dire in fondo, lo specchio di quello che poteva essere e non è stato, cioè la sconfitta contro Ozzano, compagine né più né meno di Trieste a livello di roster, arrivata al Palatrieste a corto d’organico ma carica di convinzione. Un disarmante bilancio: 80-84 per Ozzano alla fine, terzo posto per la squadra di coach Salieri contro il terz’ultimo dei triestini…ma il pubblico applaude.
Quando gli appassionati ormai erano convinti di affogare nello spumante natalizio e nelle leccornie culinarie da cenone i dispiaceri cestistici, timorosi di un imbarazzante divario in quel di Forlì contro la prima della classe (che far l’altro aveva “asfaltato” poche settimane prima la Fortitudo Bologna), anche frutto di pesanti assenze ed acciacchi, ecco la prestazione che si può solo sognare fra le calde coperte del proprio letto, una vittoria del carattere, della tattica, della voglia….66-68 sono i numeri dell’impresa, ben poca cosa rispetto a quello che realmente è accaduto fra le tavole parchettate!
Ora, si schiudono scenari nuovi, propositi ambiziosi spinti dalla motivante affermazione in terra romagnola, da confermare il 6 gennaio alla prima di ritorno contro Castelletto Ticino al Palatrieste. Il 2009 comunque da ricordare sta lasciando il testimone ad un 2010 tutto da scrivere….
Buone Feste a tutti!

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