14 Dicembre 2009

Acegas Trieste alla sesta di fila, giocattolo rotto?

Acegas Trieste sedotta e abbandonata, e siamo a sei
Desolazione….la sesta sconfitta di fila porta in dote ovviamente un morale ai minimi storici, una classifica che parla sola e il continuo “esodo” di addetti ai lavori e di “affetti”: il Presidente Dipiazza ormai  non si vede da tempo, i tifosi più caldi non si sentono da tempo e adesso Matteo Boniciolli  saluta e se ne va a Roma ad allenare (in bocca al lupo sincero!). Oltre a questo alcuni giocatori in sciopero tecnico involontario, vedi Scarponi, Colli, Crotta e Andrea Cigliani, non pervenuto chissà perché.
Un quadro che ricalca sinistramente il terzo anno (con retrocessione ndr.) di B d’Eccellenza vissuto poco tempo fa, con la magra consolazione di una Jesolo/Sandonà “libera tutti”, e uno stato di abbandono emotivo generale: finito già l’ “effetto Boniciolli”?
E’ difficile per tutti, giocatori, allenatore, addetti ai lavori e appassionati, cercare motivazioni in uno stato di cose attuale, non si parla di rinforzi perché non ci sono soldi (come? 1 milione di euro per una squadra da terz’ultimo posto?), si parlava di far crescere giovani per il futuro e oltre a Spanghero e Benevelli non si vede ombra di giocatori futuribili (posto che il meritevole capitan Bocchini ha 33 anni), si parlava di coinvolgimento popolare e non si registra la benchè minima iniziativa ad accattivare gli appassionati (semmai un menefreghismo imperante), si parlava di settore giovanile di primo livello e si registrano già le prime debaclè a livello regionale (vedi U19).
Non ci resta che piangere…

Capolinea per certi giocatori e un esempio per tutti
Un atteggiamento ingiustificato e presuntuoso di Stefano Crotta in due minuti di parquet ha indotto coach Bernardi a lasciarlo “sul pino” per tutta la partita; Scarponi in involuzione tecnica evidente in 12 minuti di utilizzo ha prodotto 3 punti e un –3 di valutazione, Andrea Colli in 10 minuti di utilizzo ha prodotto 0 punti e –5 di valutazione, Andrea Cigliani sembra per scelta tecnica, neanche sceso in campo. Ora, nell’ottica di perdere partite e garantiti dal “cuscinetto” Jesolo/Sandonà, forti delle parole di Matteo Boniciolli che sostanziavano l’impossibilità a spendere della Pallacanestro Trieste 2004 per eventuali rinforzi, non sarebbe il caso di rescindere qualche contratto, fare un po’ di cassa e andare avanti con chi realmente serve (secondo le idee di Bernardi ndr.) piuttosto che stipendiare 6-7 giocatori e altre “comparse”?
Chi invece ha dato un ulteriore esempio di integrità morale e professionale è stato capitan Dennis Bocchini: già debilitato a Omegna, ha patito un forte stato influenzale in settimana, si è presentato alla sfida con Ozzano ed ha sfoderato una prestazione orgogliosa e trascinante, lottando su ogni pallone e provando a caricarsi di responsabilità offensivamente: un esempio, il capitano!

Quello che voleva essere e non è stato…
Si è detto a ragion veduta che probabilmente Verona, Trento e Treviglio erano strutturalmente più forti di Trieste, si è detto come l’Acegas dall’età media molto bassa potesse pagar dazio in alcune partite; tutto con l’incubo di specchiarsi prima o dopo con l’Ozzano dei miracoli, squadra costruita con un budget minore rispetto a Trieste, imbottita di giovanissimi e al terzo posto in classifica.
Al di là degli applausi del Palatrieste a fine gara, per l’inutile punto di vista del sottoscritto il divario è molto più ampio dei 4 punti finali, essendo anche la squadra di Salieri scesa a Trieste senza quasi 26 punti consueti (del trio Perego, Sanguinetti, Casella) e quasi 10 rimbalzi. Posto che la squadra è allenata magistralmente da coach Salieri, tutto nella Pentagruppo gira come avrebbe voluto Trieste in estate….. quello che voleva essere e non è stato!

Un applauso e l’ennesimo attestato di stima
C’è la critica che inevitabilmente deve registrare freddamente la nuda realtà delle cose, c’è il tifoso più passionale che estremizza qualsiasi sentimento, sia esso positivo che negativo, e poi c’è il pubblico del Palatrieste, capace di applaudire la squadra dopo sei (e dico sei) sconfitte di fila; forse è la parte più razionale e giusta dei critici, in quanto figlia di un giudizio che prescinde dalla caratura tecnico-fisica dei protagonisti in campo, e che valuta secondo un principio di volontà e abnegazione, mai venute meno nei quaranta minuti di domenica pomeriggio.
Ripartire da questo aspetto, avendo 10 giocatori convinti di ciò, per far bella figura a Forlì e voltare pagina nel girone di ritorno!

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

1 commenti a Acegas Trieste alla sesta di fila, giocattolo rotto?

  1. mamolo ha detto:

    …son d’accordo che il divario con ozzano xè stado più de quel che disi el risultato finale.. i gaveva più voia, più testa e più tattica..
    mi me par che trieste xè una squadra de giogadori che pensa de eser zà fighi inveze ga de dimostrar tuto, e iniziemo a parlar anca de l’alenador, perchè al di là che o tiremo de tre o no savemo far altro, la gestiòn dele ultime bale xè davvero catastrofica
    insoma, manca tuto, i zogadori ma anca el manigo
    e qualchidun dovessi cominzar anca a dir quanti soldi xè stadi spesi in sti anni per eser ancora in b1 a sto livel….o no se pol dir niente perchè a trieste el sindaco xè cocolo??

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