"Non che a Gorizia mancassero gli storici, ma mancava piuttosto uno strumento scientifico che facesse compiere dei passi nuovi alla storiografia". Con queste parole don Luigi Tavano ha riassunto il ruolo che l’Istituto di storia sociale e religiosa svolge da 25 anni in città. Proprio quest’anno, infatti, l’Istituto taglia l’importante traguardo con un importante convegno che si terrà il 5 ottobre a palazzo Attems.
I meriti dell’Istituto – come spiegato da don Tavano, che ne è presidente – sono quelli di aver messo insieme studiosi italiani, sloveni e austriaci, di aver superato il limite della preferenza data nell’ultimo secolo alla storia contemporanea…
e ancora dello studio di fonti archivistiche e private. Ma non da ultimo quello di aver investito sui giovani ricercatori.
"L’Istituto di storia sociale e religiosa – ha commentato il presidente del Consiglio provinciale, Alessandro Fabbro, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – rappresenta un patrimonio condiviso della provincia. Questa realtà ha svolto un’opera meritoria anche per essere stata la prima a comprendere le radici comuni del nostro territorio: un aspetto di cui oggi si riempiono la bocca in tanti".
Il convegno del 25ennale si terrà dunque venerdì 5 ottobre a partire dalle 9.30 a palazzo Attems.
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