Oggi, a Trieste, in occasione del Giorno della Memoria della Shoah:
– Alla Risiera di San Sabba il presidente della comunità ebraica, Andrea Mariani, ha lamentato l’assenza dalla cerimonia ufficiale di “un breve discorso istituzionale che rappresentasse la città con le sue diverse culture”.
– Nel Municipio, in quel momento, il sindaco Roberto Dipiazza ha conferito all’Associazione nazionale alpini (Ana), rappresentata dal suo presidente Corrado Perona, la cittadinanza onoraria della città.
la memoria batte…dove il dente duole. Ma devo aggiungere che preferisco un silenzio carico di incomprensione, di imbecillità, di inadeguatezza, di ignoranza e di protervia alle parole retoriche, false, cattive e stupide che ho di recente sentito pronunciare sia da esponenti che da militanti di sinistra. Serve a misurare la distanza, direbbe Paolo Conte, fra l’assicurato e l’assicurazione… Così che oggi, con silenziosa determinazione, rimando chi lo volesse a Hillel il Vecchio: ” Se non sarò per me, chi sarà per me? – Ma se sarò solo per me, chi mai sarò? – E se non ora, quando? ” (pirquè avoth – i detti dei padri).
Apprendo ora la notizia della morte di Emanuele Luzzati ( da repubblica.it ) : dall’articolo cito una frase che meglio non potrebbe descrivere i miei sentimenti sul giorno della memoria ( e imitazioni varie) :
“Domani, alla conclusione ebraica dello schabbath, Luzzati avrebbe raccontato alle scolaresche genovesi “come si diventa un ebreo artista, come si diventa un artista ebreo”, come usava dire lui.
“Perché la memoria è una cosa fredda, il racconto invece è caldo: è tutta la vita che racconto, io che sono così avaro di parole“.