18 Marzo 2011

Racovelli: “Il Comune di Trieste ignora la sentenza del Tribunale di Udine sul requisito di anzianità di residenza”

Il requisito di anzianità di residenza costituisce una forma di discriminazione indiretta o dissimulata a danno di cittadini comunitari residenti in regione, ed è contrario ai principi di parità di trattamento vigenti nell’Unione Europea….”, così recita la sentenza del Tribunale di Udine del 16 novembre 2010. Alcuni Comuni della Regione hanno di conseguenza eseguito le sentenze dei tribunali regionali, contro il diniego all’erogazione dell’assegno di natalità, il cosiddetto bonus bebè, per mancanza del requisito di residenza decennale in Italia e quinquennale in Friuli Venezia Giulia e riammesso gli stranieri nelle graduatorie per l’assegnazione di contributi a sostegno degli affitti. Il Comune di Majano deve addirittura affrontare 40 mila euro tra spese legali e costi di pubblicazione dell’ordinanza sui quotidiani.

E per quanto riguarda il comune di Trieste? “ Il comune di Trieste fa finta di niente” Queste le parole del consigliere comunale Alfredo Racovelli nella conferenza stampa, durante la quale ha illustrato come il requisito di anzianità di residenza sia tutt’ora applicato dal comune.

Recentemente il Comune con delibera 486 del 25 ottobre 2010 ha istituito l’iniziativa “Benvenuti triestini”, con la quale si stanziano Euro 135.000 di intervento straordinario a cui possono beneficiare le singole famiglie per un importo di Euro 110, da utilizzarsi presso le farmacie comunali per l’acquisto di beni di consumo per neonati. La domanda deve essere presentata entro il 30 aprile 2011 e prevede la residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui 3 nel Comune di Trieste.

Inoltre il 21 dicembre 2011 con delibera  n. 83, il Comune  di fatto discrimina i bambini delle famiglie straniere, facendo scattare un “diritto di prelazione” che favorisce, a parità di punteggio, le famiglie triestine sempre con il criterio della residenza. É stata fatta una segnalazione dell’Asgi al Ministero e nel dicembre 2010 il Ministro Carfagna ha scritto al Comune di Trieste, evidenziando i contenuti di illegittimità del provvedimento. La presidenza del C.M richiama la sentenza del Tribunale di Udine e configura una serie di violazioni che riguardano la discriminazione basata sulla nazionalità, sulla libera circolazione e in merito al diritto di usufruire delle prestazioni di assistenza e previdenza sociale, sanitaria, scolastica e di accesso a procedure per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il Comune di Trieste non ha ancora dato risposta a riguardo.

Gli enti regionali e  locali hanno violato il principio di parità di trattamento anche per quanto riguarda il bando che interessa l’assegnazione degli alloggi popolari, la cui data  per il Comune di Trieste, scade il 16 marzo, proprio in questi giorni. I Comuni della Regione, compreso quello di Trieste, potrebbero subire centinaia di ricorsi da parte delle famiglie migranti, rischiando di perderli tutti e rischiando soprattutto di ottemperare alle spese legali e di indennizzo.

Nella sua interrogazione Racovelli ha chiesto perciò al Comune come intende affrontare il rischio di eventuali ricorsi di soggetti esclusi, che implica (come per il comune di Majano) il pagamento a carico dell’ente locale delle spese legali, del risarcimento del danno e delle sanzioni dissuasive accessorie, quale la pubblicazione della sentenza si un quotidiano locale.

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1 commenti a Racovelli: “Il Comune di Trieste ignora la sentenza del Tribunale di Udine sul requisito di anzianità di residenza”

  1. marina vacca ha detto:

    facile discriminare stranieri e bambini, che tanto è gente che non vota

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