La Groina è un torrentello che scorre nella piccola valle che prende il suo nome, alla periferia della città. La zona nella stagione primaverile è coperta di primule, violette, ranuncoli e robinie e proprio là sorgeva nel XIV secolo un turrito castello.
La tradizione orale, trasmessa di generazione in generazione, sostiene che nella rocca abitavano due fratelli e una sorella: Alferio, Zeno e Teodolinda della famiglia dei conti della Groina. Teodolinda era bella e slanciata, aveva gli occhi azzurri e la chioma d’oro ed era stata promessa in sposa al conte Guelfo dei Torriani che, attraverso il paggio Gualtiero, le inviava messaggi d’amore. Non fu però difficile per l’ambasciatore conquistare l’affetto dell’attraente Teodolinda e conseguenza della relazione segreta fu la nascita di un bimbo. I due fratelli di Teodolinda, fatto sparire il bimbo, fecero pugnalare il paggio Gualtiero, gettandolo nel fosso del castello. Non paghi però vollero sopprimere anche la sorella. Smascherati non restò loro che fuggire dalla Contea di Gorizia e trovarono rifugio presso il principe Cane della Scala, signore di Verona mettendosi al loro servizio. Il Conte di Gorizia fece radere al suolo il castello della Groina e sul luogo si estese il bosco.
29 Novembre 2011
Accipicchia, che storia cupa!Be’ d’inverno, con il buio pesto, e stracci di nebbia che volteggiano davanti ai fari della macchina, ci ripenserò di sicuro!
A parte la storiella, cosa si sa di certo su ‘sto castello?? Interessante, non ne ho mai sentito parlare!
Dai, raccontaci ancora qualcosa.
nemmeno io, ma probabilmentenonm si tratava di un castello ma du una villa fortificata. altrimenti le cornache avrebbero sicuramente riportato la presenza di un secondo castello nella contea. sopratutto se così vicino alla città.
E’ possibile sapere se ci sono delle stampe che raffigurano la costruzione prima che venisse rasa al suolo?
Interessante.
Davvero interessante, sarebbe curioso avere un “idea” di dove sorgesse questo “castello”… magari un piccolo sopraluogo con qualche foto etc.
Sig.ra Liliana… non ricordo un capitolo sull’oggetto nel suo ultimo libro ! O mi sbaglio ? Se volesse ragguagliarmi le sarei grato 🙂