Un’intesa che, dopo mesi di trattative, garantisce al gruppo la liquidita’ necessaria per mandare avanti gli stabilimenti e, con relativa tranquillita’, per sondare il terreno per l’ingresso di nuovi acquirenti. La firma dell’accordo sblocca inoltre le procedure per la cessione dei presidi francesi di Ascometal, per i quali e’ gia’ fissata una riunione domani in Francia. Per l’acquisizione degli stabilimenti francesi sarebbe gia’ pronta un’offerta di 300 milioni da parte del fondo internazionale Apollo. Il segretario nazionale della Uilm Mario Ghini – che sottolinea come l’intesa ”rende merito anche all’impegno profuso da tutti: i lavoratori, il Governo e le Istituzioni” – spiega che e’ stato il sottosegretario Stefano Saglia ad annunciare l’accordo con le banche, per garantire la sostenibilita’ del piano industriale della Lucchini, dopo aver approvato la ristrutturazione del debito che ammonta a 770 milioni di euro. All’incontro romano ha partecipato anche il coordinatore Rsu Mirko Lami, che per primo aveva intrapreso lo sciopero della fame in vista del tavolo di oggi. Dopo l’accordo ha interrotto la protesta: ”Non so ancora cosa mangero’, ma stasera andro’ al ristorante”.
7 Luglio 2011
e la sertubi?
Neanche una parola sull’inquinamento. Bravi, continuate così…
ma i no la doveva serar?
sicuro! prima Dipiazza e dopo Tondo, con Dipiazza de novo.
però co’ i voti xe rivada l’amnesia.
no rivo ancora a capir come che i fa a farla restar in pìe…
bacino de voti?
faremo far anche ai servolani el sciopero della fame…prima dei tavolini…forsi i parlerà de iquinamento
Prima de serar la Ferriera “a prescindere” bisogna trovar una soluzion che rialloggi tuti i lavoratori. Meio ancora saria far in modo che la inquini el meno possibile e tenirla verta, secondo mi.
#8. Tergestin
“Meio ancora saria far in modo che la inquini el meno possibile e tenirla verta, secondo mi.”
Magari, ma temo sia impossibile salvare capra e cavoli. E poi una industria di questo tipo oramai in centro cittadino non ha senso e non può essere tollerata dal punto di vista ambientale. Quello che è vero è che bisogna pensare al futuro di oltre 600 lavoratori (quasi 1.000 con l’ indotto) e – secondo me – chi parla di chiusura immediata non si preoccupa del futuro di 1000 famiglie ! (E non mi si risponda: “Ci preoccupiamo della salute di migliaia di abitanti di Servola” perchè se non ho lavoro posso solo morire di fame. Servono posti di lavoro alternativi “veri” (non quelli di cui straparlava Di Piazza che li vedeba nel turismo !)e poi – solo poi – si può e deve chiudere.
altra ciolta pel fiocco!
ma questi millioni servono anche per assumere o sono solo buttati per tenerla in vita.
perchè se cosi è, sarebbero i primi da impiegare per disinquinare il sito impiegando i lavoratori stessi, che non si preoccupino per il lavoro perchè per disinquinare l’area farebbero tempo ad andare in pensione, una volta fatta i giovani troverebbero lavoro nelle nuove attività non inquinanti di sostituzione
altra ciolta pel fiocco!
quà a tutti ghe vanza milllioni come bruscolini, tutti stì soldi i xe per tegnirla in pie o per assumer gente. Saria meglio che i li impieghi per disinquinar el sito dandoghe lavor ai operai tanto i anderà in pension prima, suoi nuovi terreni sorgeranno nuove imprese agevolate non inquinanti che daranno lavoro ai nostri giovani, dove xe la difficoltà?
ciù xe i post che i fà i fantasmi, i post xe due el senso xe lo stesso.
ma diciamo che gli operai della ferriera non si ammazzano di lavoro, che le operazioni piu pericolose della manutenzione vengono delegate alle ditte esterne. che a livello di diritti sono vicini allo zero.
@Bruno: el tuo piano xe talmente sensado, che oviamente no se farà 😀
xe oltre 10 anni che sento le solite balle cosmiche, che saria de bloccar l’inquinamento e de ricollocar i lavoradori con proposte de riqualificazion e bonifica, ma semo sempre intorno a tavolini che no porta a niente de concreto…se ne parla solo ogni 5 anni in campagna elettorale con le solite promesse…adesso staremo a veder cosa farà l’omo del libretto rosso e il suo ing. Laureni…basta che no succedi come a Taranto
No son de Trieste e chiedo: gli operai xè triestini o no? Gavevo sentido che iera trasfertisti… Se xè così, cosa ghe frega al sindaco? che seri tuto no?
A questo indirizzo (http://files.meetup.com/207586/moz_2011_unitaria_v2.pdf) trovate la bozza della mozione che verrà discussa lunedì 11 in consiglio comunale
16# Franz
La stragrande maggioranza dei dipendenti della Ferriera è residente a Trieste con una significativa presenza di lavoratori stranieri(serbi, albanesi, kosovari in particolare). L’ indotto (che è ovviamente stimato dal punto di vista numerico) è praticamente tutto triestino.
quante persone impiega la ferriera?
quante sono dirette?
quante sono indirette?
quanti triestini citatdini del TLT sono impiegati?
comitato Odbor PLT – mentre noi se amalemo e morimo de cancro per mantenir un impianto obsoleto costoso inquinante, la realizzazione de far un bel porto svanisi nei fumi dela feriera!
18# Paolo Geri
Grazie!
è incredibile, milioni a palate per dei ferri vecchi e per il porto sotto zero. ma non vi viene il dubbio che la ferriera sia una macchina magna soldi? ovviamente agli operai le briciole.
se non hanno i soldi per andare avanti, e c’è quel debito spaventoso vicino a 1000 milioni, lavorano in perdita. oppure dove sono finiti gli utili? prestito ponte, ma ponte verso dove? e quando saranno finiti i soldi? le banche cosa faranno? gireranno le perdite al governo?