Sconfitta in Coppa Italia, utile ritorno sulla terra
Conclusi anche i mondiali in Turchia con la “Durant-machine” statunitense a sgretolare gli orgogliosi ottomani guidati dal “nostro” Boscia Tanjevic, ahimè la realtà baskettara ci riporta a qualche giorno prima con la prima partita ufficiale dell’Acegas di coach Dalmasson, sconfitta in quel di Piacenza dalla Virtus Siena per 68-73. Se le vittorie nei tornei e amichevoli pre-season contribuiscono a creare una mentalità vincente, le sconfitte di certo aiutano a leggere meglio i propri errori, a lavorarci sopra in vista del campionato.
Ben lungi da farci trascinare nella banale spirale del risultato come giudice supremo di una valutazione, di certo non possono passare inosservate le dichiarazioni post gara di Dalmasson, e precisamente: “Quello che ci ha mostrato questo incontro contro una squadra ben organizzata come Siena è che bisogna andare in campo con un’altra fame e con un’altra cattiveria”. A questo punto della stagione è un fendente ai propri ragazzi mica da poco, come a dire che la passione è la più grave ed incurabile delle malattie, ma la sua mancanza è la peggiore delle compagnie.
Non è pensabile ancora in fase estiva di assistere ad un approccio morbido nel rettangolo parchettato, gli errori sono figli della preparazione ma la testa è bagaglio di ogni individuo a prescindere dai dettami del coach o di chiunque; questa stagione che l’Acegas va ad affrontare sarà costellata di finalissime ogni domenica, e non per usare i luoghi comuni di prammatica, bensì perché al 50% sei dentro e al 50% sei retrocesso….
Ogni disattenzione sarà l’occasione persa forse decisiva e, visto che il talento non deborda dal gruppo costruito questa estate, sarebbe il caso di registrare perlomeno quelle variabili gestibili prima di scendere in campo, cioè la “fame” e la sana aggressività cestistica.
Considero niente di meno etico che scrivere considerazioni senza aver visto la partita, ma i “virgolettati” ricavati nel post match da coach Dalmasson devono essere letti con la giusta attenzione. Due settimane dividono la Pallacanestro Trieste 2004 dalla prima contro la Bitumcalor Trento, pochissimo se si tratta di lavorare sulla testa dei giocatori, tantissimo se la testa dei giocatori è disposta a lavorare su quello che si è sbagliato.
Raffaele Baldini
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