“Gli sloveni di confine sono gli sloveni italiani che vivono sul confine. Questo sono io: un uomo di confine! Il confine è una cosa che non possiamo attraversare. Oppure sì. Il confine è un muro, un filo spinato. (Ma fammi il piacere, Slovenia.) Il confine è sociale, è nelle nostre teste. Ecco dove nascono gli stereotipi.” ( Zamejen / Confinato di Leo Černic)
È proprio di identità, lingue, (multi)culturalismo e dei rapporti tra italiani e sloveni che si parlerà sabato 24 febbraio al Ridottino del Teatro Miela all’ultimo appuntamento del Mese della cultura slovena, dal titolo: [S]confinati / [Ne]omejeni italiani sloveni e sloveni italiani a Trieste (e dintorni)
L’incontro, organizzato da Cizerouno e dallo Slovenski klub, inizierà alle 18.00 con la proiezione di Zamejen / Confinato (20 min, sott. ita), film d’esordio del giovane regista Leo Černic. Seguirà un dibattito a più voci, moderato da Poljanka Dolhar, al quale parteciperanno la professoressa e traduttrice Darja Betocchi, il regista Leo Černic, l’esperto di comunicazione Enrico Maria Milič e il professore Luigi Pulvirenti. I primi tre parlano lo sloveno dalla nascita, gli altri due invece si sono avvicinati alla lingua slovena in età adulta.
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