12 Marzo 2013

Carlo Grilli: “Mazzi, una nomina che non ha spiegazione responsabile, ma che fa male alla politica”

«Nominare una persona con carichi pendenti a revisore dei conti, l’ennesima mossa politica che non può trovare giustificazioni e che consente a un cittadino che ha commesso dei reati di pagarli grazie a soldi pubblici». Con queste parole il Consigliere Comunale dell’Unione di Centro, Carlo Grilli, commenta le vicende che riguardano Alberto Mazzi, nominato a “sorpresa” revisore del Comune di Trieste.

«Siamo in un periodo storico – spiega Grilli – in cui la gente ha perso la fiducia nella politica, in cui il Movimento 5 Stelle è stato capace di raccogliere il malcontento diventando il primo partito alla Camera. Sul Consiglio Regionale incombe la spada di Damocle della magistratura, eppure qualcuno invece di interessarsi al bene comune pensa ad aiutare gli amici proseguendo verso la deriva che continua ad aiutare l’antipolitica a crescere».
«Il voto segreto – attacca Grilli – e le manovre carbonare di alcuni hanno teso uno sgambetto a tutto il sistema, non è questione di maggioranza e opposizione, e la scelta di nominare un personaggio come Mazzi, con pesanti carichi pendenti, è l’ennesima pessima figura per cui tutti pagheremo un prezzo. Mazzi non percepirà un euro dalla sua nomina ma non perché in modo cavalleresco ha rinunciato all’indennità di 14 mila euro che spettano ai revisori dei conti, ma perché un Pm ne ha disposto il sequestro preventivo per pagare i 280 mila euro che lo stesso deve al fisco. In sostanza grazie a questa nomina Mazzi pagherà con soldi pubblici i suoi debiti con la legge italiana. Io lo trovo un paradosso insostenibili e inaccettabile».
«Chiedo al Sindaco di intervenire ma anche a chi, approfittando del segreto dell’urna, ha fatto una scelta che si sta trasformando in un autogol clamoroso. Il Comune – conclude Grilli – deve aiutare i cittadini ma non fornendo un reddito a chi ha commesso un reato evitando di pagare le tasse. Le dimissioni di Consoli inoltre, mi fanno capire che la scelta sia stata indigesta anche alla stessa maggioranza. Serve trasparenza e ancora una volta la politica è riuscita a fare una pessima figura».

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