12 Luglio 2012

Rigassificatore: pronta una class action contro la regione

Dopo l’affolato evento Trieste dormi el gas se movi apena siamo ancora più motivati a continuare con la campagna informativa. Con i nostri legali stiamo valutando una class action (o azione collettiva) contro i portatori di responsabilità, amministrative e politiche, per i casi di omissioni e irregolarità negli atti riguardanti il rigassificatore di Zaule, e ciò a tutela dei cittadini della provincia.

Contemporaneamente, domani, venerdì 13 luglio a partire dalle  ore 10, si terrà  una manifestazione contro il rigassificatore di Zaule di fronte agli uffici della Regione di via Giulia 75 (all’ingresso del centro “Il Giulia”), sede della Conferenza dei Servizi che deve decidere sull’impianto Gas Natural.

Alla protesta e all’azione collettiva promossa da Bora.La e alla quale possono aderire anche i singoli cittadini, hanno aderito sinora: Alpe Adria Green International, Cittadini-Libertà civica, Comitato autonomia giuliana, Comitato salvaguardia Golfo di Trieste, Comuni di Muggia e San Dorligo/Dolina, Federazione della Sinistra, Greenaction, Italia dei Valori, Legambiente, Lista civica Trieste cambia, Mejo Muja, Movimento 5 stelle, NoSmog, Pd, Popolo viola, SEL, Udc di Trieste, Uil Vvf Fvg, Un’altra Muggia, Un’altra Trieste, Wwf . 

Vedi l’articolo apparso sulle Primorske novice

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68 commenti a Rigassificatore: pronta una class action contro la regione

  1. nick ha detto:

    addirittura una class action? Cioè, il rigassificatore non c’è e si fa una class action? Una class action preventiva?
    Ma dai, siamo seri per favore…

  2. Sara Matijacic ha detto:

    noi riteniamo che ci siano buone possibilità, in merito alle ultime decisioni delle P.AA. Ti rimando all’ordinamento su questo tipo di azioni in Italia., al fine di poterti ragguagliare sul caso.

  3. nick ha detto:

    ma come è possibile chiedere di essere indennizzati per un danno (l’installazione del rigassificatore) che ancora non si è verificato?

  4. lorenzo ha detto:

    E’ giusto,fare una class action preventiva è il modo migliore per dire a Tondo & C che non si fanno piovere decisioni dall’alto senza il consenso della maggioranza del popolo.

  5. sfsn ha detto:

    meglio prevenire che curare, no?

  6. nick ha detto:

    la battaglia contro il rigassificatore ha ormai assunto connotati ideologici, estremisti, jihadisti. Quindi, in ultima analisi, sostanzialmente fascisti.

  7. sfsn ha detto:

    La difesa del rigassificator contro la volontà e l’interesse della popolazion da parte della classe politica regionale (e de Nick) ga assunto connotati clientelari, mafiosi, antidemocratici, lobbisti e oligarchici. Quindi, in ultima analisi, sostanzialmente fascisti.

  8. nick ha detto:

    ahahahahahahahahahaha…..
    Però mi sorprendi: mi denomini solo come “Nick”. Che delusione! Speravo in BerluscoNick. O, visto che ci siamo, MussoliNick.

  9. capitano ha detto:

    PaperiNick?

  10. capitano ha detto:

    #6 hai fatto un elenco di attributi che non hanno niente a che fare con questa protesta. Non vedo ideologie, estremismi e men che meno jihadisti (l’hai aggiunto tanto per fare la rima?).
    Quindi in ultima analisi la tua affermazione è falsa e tendente a discriminare sulla base di semplici slogan un intero movimento di opinione.
    Fossi un pelo curioso mi chiederei cosa te ne torna in tasca a te a difendere quest’opera.

  11. nick ha detto:

    Non difendo proprio niente, e niente mi torna in tasca. Se in queste settimane ho scritto post favorevoli al rigassificatore è perchè lo ritengo un grande investimento, capace di portare risorse e posti di lavoro sul territorio. Due cose che giudico fondamentali per Trieste. Tutto qua.
    Quanto alla class action, dico solo che serve per indennizzare le persone (consumatori, solitamente) da un danno che hanno subito. Mi chiedo pertanto come si fa a fare una class action prima che questo danno (il rigassificatore) si sia concretizzato.
    E anche se la class action fosse attivata sul fronte amministrativo, con l’obiettivo di far emergere carenze o errori nell’iter autorizzativo, mi sembra ugualmente improprio dal momento che l’iter è ancora ben lontano dall’essere completato.

  12. capitano ha detto:

    Quindi se io vedessi un amministratore intascare una mazzetta su un’autostrada che deve ancora essere costruita dovrei far finta di niente perchè i lavori non sono ancora cominciati?
    E’ questo che stai dicendo?

  13. nick ha detto:

    ma cosa c’entra.
    Quello è un reato, ed è chiaro che va denunciato istantaneamente.
    Quando fai la class action ti rivolgi alla giustizia civile. E per ottenere il ristoro di un danno che hai subito (un viaggio durato molto più del previsto, aver acquistato un prodotto che alla prova dei fatti non aveva le caratteristiche previste, etc.)
    Questi non sono reati.

  14. nick ha detto:

    E’ come dire: faccio la calss action contro una compagnia ferroviaria perchè il viaggio è durato così a lungo e mi ha comportato così tanti disagi che io alla fine mi sono ritrovato danneggiato (ho perso un appuntamento di lavoro importante, non ho potuto partecipare a un concorso pubblico, non ho potuto fruire di una vacanza che ho prenotato e già pagato).
    però il viaggio non lo ho ancora fatto.
    Come si fa a fare una class action preventiva?
    E’ questa la domanda che pongo.
    Tutto qui.

  15. capitano ha detto:

    Il discorso non è se è reato o giustizia civile.
    “per i casi di omissioni e irregolarità negli atti riguardanti il rigassificatore di Zaule”
    Devi leggere bene.

  16. capitano ha detto:

    E’ come dire: faccio la class action contro una compagnia ferroviaria … perchè alla biglietteria il prezzo del biglietto lo fanno tirando i dadi.

  17. capitano ha detto:

    (dadi truccati)

  18. Mauricets ha detto:

    io non sono a favore del rigasificatore, almeno per come è prospettato oggi.

    ma resta pur sempre solo una “intenzione” farlo.

    fare i processi alle intenzioni mi sembra da soviet, o fascio.

  19. capitano ha detto:

    Peggio… diciamo pure che tra quelli contrari sono tutti dei pericolosi anarco-anti-qualcosa. Magari qualcuno a casa c’ha pure una bottiglia di slivoviz, non si sa mai cosa possa passargli per la mente con una bottiglia di slivoviz.

  20. Mauricets ha detto:

    15

    capitano

    ma questo si puo sapere solo a iter concluso.

    e visto che tale progetto è di rilevanza europea la verifica che tutto sia corretta di certo non mancheraà

    ma ad ora l’iter non è chiuso, tutto è fattibile di modifiche e retifiche.

    di fatto quello che si ha ora è solo una “brutta copia” di quello che sarà il definitivo progetto.

    solo allora, a bocce ferme, una azione legale avra forza e sostanza.

    farla ora e darsi la zappa sui c…

  21. nick ha detto:

    @16 cosa vuol dire?
    Dico semplicemente che solo una volta terminato il viaggio puoi capire se ci hai messo di più – rimanendo sull’esempio che ho fatto – e se perciò hai subito un danno. e quindi puoi agire contro la compagnia ferroviaria.
    Non c’entra niente quanto ti costa il biglietto!

  22. capitano ha detto:

    #21 Vuol dire che ‘preventiva’ non ha senso se non specifichi rispetto a quale T_0 ti riferisci.

  23. Mauricets ha detto:

    21

    nick

    esatto, e se fai prima del tempo ricorso puoi benissimo essere chiamato a pagarti le spese processuali, oltre che venire denunciato per diffamazione.

    se il treno arriva puntuale…

  24. capitano ha detto:

    De novo. La class action non è su un servizio che era o meno all’altezza di quanto promesso. E’

    “per i casi di omissioni e irregolarità negli atti riguardanti il rigassificatore di Zaule”.

    Più chiaro di così.

  25. Mauricets ha detto:

    24

    capitano
    ma se l’iter non è terminato, cioè è ancora fattibile di modifiche, cosa imputi?

    al massimo mancanze e ritardi.

  26. nick ha detto:

    infatti!

  27. Mauricets ha detto:

    e poi è scritto “nostri legali stiamo valutando”

    perchè il verbo “valutare”?

    valutare cosa?

  28. Mauricets ha detto:

    capitano me lo sai dire cosa bisogna valutare?

    se mi stendono sulle strisce pedonali ho ben poco da valutare.
    denuncio chi mi ha steso.

  29. slowfoot ha detto:

    Qualcuno ha investito nella costruzione del residence “Le Dimore di Muggia”.
    Nel frattempo i Ministeri (con il supporto operativo della Regione) hanno emesso il decreto di VIA favorevole (sulla base di studi e valutazioni ancora incompleti).
    Sicuramente il valore degli appartamenti di quel residence (e di tutta la costiera muggesana) hanno subìto un decremento: danno economico per i costruttori e per i proprietari.
    L’impianto, materialmente, ancora non c’è ma il decreto VIA è li da più di 3 anni. E sappiamo su che basi è stato redatto…
    Possiamo richiedere una class action ?

  30. capitano ha detto:

    “perchè il verbo “valutare”?”

    Cavolo mi sembri il Richelieu di Campanile!

    La frase è di Richelieu: “Che mi si dia una riga” (alcuni dicono tre righe) “della scrittura di qualcuno e io lo farò impiccare”.
    A parte il fatto che questo, in ogni caso, non denota animo gentile, Richelieu voleva dire che nella più innocente frase si può trovare tanto da mandare al patibolo chi l’ha scritta.
    Bene, io vorrei, se il gran Cardinale fosse ancora vivo, dargli questa riga: “Saluti a casa”. Mi piacerebbe vedere come quell’uomo diabolico riuscirebbe a farmi impiccare.

  31. Mauricets ha detto:

    capitano comunque io ho svariate bottiglie di Pelinkovac e malvasia istriana.

  32. giorgio (no events) ha detto:

    @ nick:
    può digitare “class action” su Wikipedia (in italiano):
    “Un’azione collettiva (negli Stati Uniti d’America conosciuta come class action), è un’azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe… Con l’azione collettiva si possono anche esercitare pretese risarcitorie, ad esempio nei casi di illecito plurioffensivo, ma lo strumento oltre alle funzioni di deterrenza realizza anche vantaggi di economia processuale e di riduzione della spesa pubblica.”
    Da cui è evidente che il risarcimento è solo una dei possibili effetti della “class action”. Nel caso concreto è ovvio che si tratta del modo per far conoscere alla politica il dissenso di alcuni cittadini su un argomento.

  33. Mauricets ha detto:

    32

    giorgio (no events)

    ma il dissenso deve essere su basi di diritto.

    non perchè no “piace”.

    e visto che l’iter non è concluso siamo a questo: non piace e non lo voglio.

    c

  34. nick ha detto:

    @32: intanto noi (purtroppo) non siamo gli Usa.
    Detto questo, il codice del consumo provede quanto segue (copio e incollo):
    Art. 140 bis (1)
    Azione collettiva risarcitoria
    1. I diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti di cui al comma 2 sono tutelabili anche attraverso l’azione di classe, secondo le previsioni del presente articolo. A tal fine ciascun componente della classe, anche mediante associazioni cui dà mandato o comitati cui partecipa, può agire per l’accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni.
    2. L’azione tutela:
    a) i diritti contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti che versano nei confronti di una stessa impresa in situazione identica, inclusi i diritti relativi a contratti stipulati ai sensi degli articoli 1341 e 1342 del codice civile;
    b) i diritti identici spettanti ai consumatori finali di un determinato prodotto nei confronti del relativo produttore, anche a prescindere da un diretto rapporto contrattuale;
    c) i diritti identici al ristoro del pregiudizio derivante agli stessi consumatori e utenti da pratiche commerciali scorrette o da comportamenti anticoncorrenziali.
    3. I consumatori e utenti che intendono avvalersi della tutela di cui al presente articolo aderiscono all’azione di classe, senza ministero di difensore. L’adesione comporta rinuncia a ogni azione restitutoria o risarcitoria individuale fondata sul medesimo titolo, salvo quanto previsto dal comma 15. L’atto di adesione, contenente, oltre all’elezione di domicilio, l’indicazione degli elementi costitutivi del diritto fatto valere con la relativa documentazione probatoria, è depositato in cancelleria, anche tramite l’attore, nel termine di cui al comma 9, lettera b). Gli effetti sulla prescrizione ai sensi degli articoli 2943 e 2945 del codice civile decorrono dalla notificazione della domanda e, per coloro che hanno aderito successivamente, dal deposito dell’atto di adesione.
    4. La domanda è proposta al tribunale ordinario avente sede nel capoluogo della regione in cui ha sede l’impresa, ma per la Valle d’Aosta è competente il tribunale di Torino, per il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia è competente il tribunale di Venezia, per le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo e il Molise è competente il tribunale di Roma e per la Basilicata e la Calabria è competente il tribunale di Napoli. Il tribunale tratta la causa in composizione collegiale.
    5. La domanda si propone con atto di citazione notificato anche all’ufficio del pubblico ministero presso il tribunale adìto, il quale può intervenire limitatamente al giudizio di ammissibilità.
    6. All’esito della prima udienza il tribunale decide con ordinanza sull’ammissibilità della domanda, ma può sospendere il giudizio quando sui fatti rilevanti ai fini del decidere è in corso un’istruttoria davanti a un’autorità indipendente ovvero un giudizio davanti al giudice amministrativo. La domanda è dichiarata inammissibile quando è manifestamente infondata, quando sussiste un conflitto di interessi ovvero quando il giudice non ravvisa l’identità dei diritti individuali tutelabili ai sensi del comma 2, nonchè quando il proponente non appare in grado di curare adeguatamente l’interesse della classe.
    7. L’ordinanza che decide sulla ammissibilità è reclamabile davanti alla corte d’appello nel termine perentorio di trenta giorni dalla sua comunicazione o notificazione se anteriore. Sul reclamo la corte d’appello decide con ordinanza in camera di consiglio non oltre quaranta giorni dal deposito del ricorso. Il reclamo dell’ordinanza ammissiva non sospende il procedimento davanti al tribunale.
    8. Con l’ordinanza di inammissibilità, il giudice regola le spese, anche ai sensi dell’articolo 96 del codice di procedura civile, e ordina la più opportuna pubblicità a cura e spese del soccombente.
    9. Con l’ordinanza con cui ammette l’azione il tribunale fissa termini e modalità della più opportuna pubblicità, ai fini della tempestiva adesione degli appartenenti alla classe. L’esecuzione della pubblicità è condizione di procedibilità della domanda. Con la stessa ordinanza il tribunale:
    a) definisce i caratteri dei diritti individuali oggetto del giudizio, specificando i criteri in base ai quali i soggetti che chiedono di aderire sono inclusi nella classe o devono ritenersi esclusi dall’azione;
    b) fissa un termine perentorio, non superiore a centoventi giorni dalla scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità, entro il quale gli atti di adesione, anche a mezzo dell’attore, sono depositati in cancelleria. Copia dell’ordinanza è trasmessa, a cura della cancelleria, al Ministero dello sviluppo economico che ne cura ulteriori forme di pubblicità, anche mediante la pubblicazione sul relativo sito internet.
    10. È escluso l’intervento di terzi ai sensi dell’articolo 105 del codice di procedura civile.
    11. Con l’ordinanza con cui ammette l’azione il tribunale determina altresì il corso della procedura assicurando, nel rispetto del contraddittorio, l’equa, efficace e sollecita gestione del processo. Con la stessa o con successiva ordinanza, modificabile o revocabile in ogni tempo, il tribunale prescrive le misure atte a evitare indebite ripetizioni o complicazioni nella presentazione di prove o argomenti; onera le parti della pubblicità ritenuta necessaria a tutela degli aderenti; regola nel modo che ritiene più opportuno l’istruzione probatoria e disciplina ogni altra questione di rito, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio.
    12. Se accoglie la domanda, il tribunale pronuncia sentenza di condanna con cui liquida, ai sensi dell’articolo 1226 del codice civile, le somme definitive dovute a coloro che hanno aderito all’azione o stabilisce il criterio omogeneo di calcolo per la liquidazione di dette somme. In caso di accoglimento di un’azione di classe proposta nei confronti di gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, il tribunale tiene conto di quanto riconosciuto in favore degli utenti e dei consumatori danneggiati nelle relative carte dei servizi eventualmente emanate. La sentenza diviene esecutiva decorsi centottanta giorni dalla pubblicazione. I pagamenti delle somme dovute effettuati durante tale periodo sono esenti da ogni diritto e incremento, anche per gli accessori di legge maturati dopo la pubblicazione della sentenza.
    13. La corte d’appello, richiesta dei provvedimenti di cui all’articolo 283 del codice di procedura civile, tiene altresì conto dell’entità complessiva della somma gravante sul debitore, del numero dei creditori, nonchè delle connesse difficoltà di ripetizione in caso di accoglimento del gravame. La corte può comunque disporre che, fino al passaggio in giudicato della sentenza, la somma complessivamente dovuta dal debitore sia depositata e resti vincolata nelle forme ritenute più opportune.
    14. La sentenza che definisce il giudizio fa stato anche nei confronti degli aderenti. È fatta salva l’azione individuale dei soggetti che non aderiscono all’azione collettiva. Non sono proponibili ulteriori azioni di classe per i medesimi fatti e nei confronti della stessa impresa dopo la scadenza del termine per l’adesione assegnato dal giudice ai sensi del comma 9. Quelle proposte entro detto termine sono riunite d’ufficio se pendenti davanti allo stesso tribunale; altrimenti il giudice successivamente adìto ordina la cancellazione della causa dal ruolo, assegnando un termine perentorio non superiore a sessanta giorni per la riassunzione davanti al primo giudice.
    15. Le rinunce e le transazioni intervenute tra le parti non pregiudicano i diritti degli aderenti che non vi hanno espressamente consentito. Gli stessi diritti sono fatti salvi anche nei casi di estinzione del giudizio o di chiusura anticipata del processo».

    (1) Articolo aggiunto dall’articolo 2, comma 446, Legge 24 dicembre 2007, n. 244.

  35. Mauricets ha detto:

    a tutti:

    non vorrei che la “class action” divenga quello che sono diventati i referendum.

    cioè da mezzo popolare e lecito a mezzo puramente politico.

    tale fu poi l’abuso di questo strumento che perse efficacia. e di questo ne è colpa anche la sinistra.

    tanto che il legislatore modificò il numero necessario di firme per ritenerli validi.

    e il quorum comunque fu mancato su molti quesiti.

    se si pensa che la “class action” sia la panacea a tutti i mali si commette lo stesso errore.
    sbagliare è umano perseverare è diabolico.

  36. nick ha detto:

    sposo in pieno questa considerazione intelligente

  37. Alessio ha detto:

    @ 27
    Credo che stanno valutando chi chiamare in causa per il ritardo o l’omissione (magari nel non aver fornito un parere adeguatamente motivato che doveva essere fornito in conferenza dei servizi ed aver fatto decorrere in tal modo il proprio assenso) e quanti soldi chiedere per il danno.

  38. giorgio (no events) ha detto:

    @Mauricets:
    rimane il fatto che, sia il referendum, che l’azione collettiva, sono due espressioni dirette dell’opinione pubblica. Se l’oggetto del referendum è politico, sortirà un risultato politico.
    P.S.: @35 Quando “…il legislatore modificò il numero necessario di firme per ritenerli validi.”?

  39. Mauricets ha detto:

    38

    giorgio (no events)
    mi sono confuso tra la legge di iniziativa popolare con almeno almeno 50.000 e le 500.000 per il referendum abrogativo.

  40. sergio zerial ha detto:

    morale della favola, dopo aver letto tutti questi post inconcludenti, io domani ci sarò alla protesta, invito i vari personaggi propensi al si rigassificatore di andarsi a leggersi nel web i problemi dei rigassificatori, come quello proposto a Trieste, è pura follia, farlo fare a Trieste città di meloni che non ha il coraggio di opporsi a questa politica di m…., e che dalla situazione della città si può vedere, causa il voto dei triestini a personaggi politici assolutamente incompetenti, egregio Nick perchè quando scrivi non metti il tuo nome e cognome? Non sarai mica uno dentro ???

  41. Triestin - No se pol ha detto:

    con il rigassificador anche i missili come alle olimpiadi ? se vedemo domani in v. Giulia alle 10 http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4035

  42. nick ha detto:

    bè i missili servono per proteggere i giochi. Quindi, non vedo il problema.

  43. sfsn ha detto:

    i missili proteggi le olimpiadi
    le olimpiadi xe un bisnis
    ergo
    i missili proteggi el bisnis

    in base a questo sillogismo, no steme parlar mai più del fato che i militari ocidentai fa guera per esportar la democrazia!

  44. nick ha detto:

    @44. Hai perfettamente ragione. E io trovo che sia più che giusto. Un paese ha pieno diritto di difendere e tutelare i propri interessi.

  45. bonalama ha detto:

    el referendum costituzional no ga bisogno del quorum infatti la porcada de lega e company sula devoluscion infarcida anche de robe giuste ma totale vacada,ga ciapà col referendum el chez.aal referendum normal xe due no contro un si, tipo el casin sula fecondazione artificiale. la class action pol esser una via, non a caso la dx nel 2008 ga ben pensà de limitarla….

  46. max ha detto:

    No al rigassificatore? Bene, bravi! La Slovenia ordina ed i triestini eseguono. Strano che la centrale di Krsko non può essere nemmeno menzionata. Vogliamo rinunciare al rigassificatore perchè la Slovenia è contraria? Scommettiamo che nel giro di 2 anni il rigassificatore verrà costruito in Slovenia (magari al largo di Capodistria)? Ragazzi, ancora non avete capito che con questo sindaco che avete scelto, dovrete chinare la testa agli sloveni, che invece costruiranno il tutto a casa loro. Ma sì, via alla class action contro Tondo (perchè il motivo principale è questo, mica il rigassificatore).
    Per quanto riguarda “la porcata della Lega Nord”, invito ad informarsi sul fatto che è stata bocciata una proposta che limitava al 10% la riserva del numero di case Ater da destinare agli extracomunitari. Il risultato: a Pordenone, su 100 alloggi, 100 agli extracomunitari e ZERO alle nostre persone indigenti (che ci sono eccome). Ecco la vera porcata…altro che rigassificatore.

  47. Triestin - No se pol ha detto:

    48 ) no xe la Slovenia che ordina ma el friul, anche ti te va al ristorante Il Fogolar de Verzegnis ?

  48. Dario Predonzan ha detto:

    Beh, Tondo (sostenuto dalla Lega Nord) la centrale di Krsko l’ha nominata eccome, da anni. Per farne un’altra, con soldi italiani, accanto a quella che c’è già.
    Figon, vero?

  49. sfsn ha detto:

    @ MussoliNick:
    con questo criterio te appoggi qualsiasi guerra de agression. Per esempio te dovessi giustificar l’invasion dela Polonia da parte del Terzo Reich

  50. nick ha detto:

    caro sfsn, non facciamo questi giochetti. Non si può brandire la storia come un’arma. La contesutalizzazione è necessaria. Io non appoggio affatto la guerra come strumento di politica estera. Dico semplicemente che oggi, negli anni 2000, un paese ha il pieno diritto di tutelare i propri interessi. Questo significa: difendere le proprie navi dagli attacchi dei pirati, proteggersi, anche preventivamente, dal terrorismo internazionale (interventi in Afghanistan e Iraq), reagire di fronte a palesi e clamorose violazioni dei diritti umani, come in Siria.

  51. sfsn ha detto:

    proteggersi preventivamente iera la STESSA IDENTICA frase che usava Hitler co el parlava dei ebrei.
    Quel che fa giogheti te son ti perchè te ga de giustifcar posizioni ingiustificabili. E probabilmente anche perchè no te conossi molto dela storia, visto che la stragrande magioranza dele guere (almeno neol 20° secolo) xe stade giustificade come difesa preventiva da un attacco e tutela dei propri interessi nazionali.
    Quanto ai diritti umani, lassemo perder, visto che i USA no li ga sai rispetai a Guantanamo, in Argentina, Cile, Nicaragua ecc.

  52. nick ha detto:

    ti ho già detto che non si può strumentalizzare una vicenda storica, peraltro anche un bel po’ complessa, come pare e piace.
    Il mondo degli anni ’30 è un po’ diverso da quello degli anni 2000.
    E allo stesso modo Guantanamo non c’entra nulla con quanto accadde in Sudamerica negli anni Settanta e Ottanta.
    Troppo semplicistico mettere tutto sullo stesso piano.
    Ma, soprattutto, molto poco intellettualmente onesto.

  53. Alessandro ha detto:

    Anche se totalmente OT non posso far a meno de farme una grossa ridada quando se cita Afghanistan e Iraq come interventi diretti a combatter el terrorismo internazionale. Chiudo qua (almeno mi) e conto de tornar a legger del rigassificator, de cui, in tutta onestà, so poco.

  54. sfsn ha detto:

    senti,
    molto poco inteletualmente onesto xe far finta che se vivi sempre in una situazion eccezionale, per cui tuto xe concesso o prechè xe el terorismo, o xe la crisi economica o xe altro.
    Le vicende umane ripercorri in maniera bastanza pedestre e pervicace la stessa storia e i stessi errori (vedi quel che scrivi Carlo Cipolla).
    Quanto al fato che no vivemo nei anni ’30… se vedi che la storia te la conossi sai poco visto che le dinamiche de una fascistizzazion dela società, delatrasformazion de stati formalmente democratici in regimi autoritari e de una gestion dela crisi economica da parte dele banche per ciuciarghe i bori ai lavoratori ghe iera in quei anni e ghe xe adesso. Se un studia solo un poco la storia el riva a veder le ciclicità sia politiche che economiche, e le dinamiche de sfruttamento che sta sotto. Evidentemente ti questa analisi no te la fa (o no te ghe rivi), perchè te fa comodo cussì.

  55. nick ha detto:

    Basterebbe dire che negli anni ’30 un fenomeno denominato “globalizzazione” non c’era, per rimarcare che c’è un po’ di differenza tra l’oggi e quel passato. E non basta il fatto che entrambi questi periodi siano caratterizzati da una grave crisi economica per correlarli automaticamente.

  56. sfsn ha detto:

    ribadisso: ghe xe una circolarità e dinamiche simili, chiaramente no xe TUTTO identico (per esempio quela volta mio pare iera vivo e mi no). Comunque nei anni 30, per esempio ga comincià a girar molte più merci, le ditte americane ga comincià a esportar prodotti sudamericani in Europa che prima no veniva esportai (per esempio el rame cilen che ga fato cascar el prezo del rame in tuto el mondo, la carne, e el legname amazzonico), ga comincià a esser sfruttai giacimenti petroliferi che prima gnanche no se saveva che i esisteva e che ga sbalà i prezi del greggio e sta roba ga creà una maggior concorenza in ambito planetario (basta pensar che l’Impero inglese ga comincià a andar a remengo in quei anni perchè i prodotti dell’Impero e in particolare dell’India no iera più concorrenziali rispetto ai nuovi mercati). La globalizzazion ghe iera za, caro mio, solo che no la se mostrava con le dinamiche attuali.
    Comunque ribadisso, ti te interpreti i avvenimenti a tuo uso e consumo: dir che una guerra preventiva la pol far i Stati Uniti per i propri interessi e no el Terzo Reich, o l’Austria Ungheria, o l’Unione Sovietica o l’Impero Romano o chicazzosomi xe un concetto assolutamente privo de logica che dimnostra scarsa conoscenza della storia e scarso senso critico

  57. nick ha detto:

    chi ha scarsa conoscenza della storia e scarso senso critico sei tu.
    Globalizzazione: un conto è l’ampliamento dei traffici commerciali, lo sviluppo tecnologico, la nascita di una concorrenza timidamente internazionale, che – posso condividere – è avvenuta negli anni 30. Un conto, invece, sono le attuali dinamiche, per le quali realmente ogni azione di politica economica ha ripercussioni su orizzonte molto più vasto rispetto a quello sul quale formalmente quell’azione ha legittimità.
    Quanto alla guerra preventiva, continuo a pensare che non ha alcun senso mettere sullo stesso piano gli Usa del 2003 o del 2001 con la Germania del 1933 o del 1939, l’Austria Ungheria del 1914, e via dicendo.
    Poi si può discutere su legittimità e opportunità dei singoli interventi, ma partire mettendo sullo stesso piano paesi, epoche, circostanze così diverse è un grave errore metodologico.
    E’ come sostenere che la dimensione temporale non esiste.

  58. sfsn ha detto:

    dame una spiegazion perchè no ga senso meter sul stesso piano la guerra preventiva del Terzo Reich con quela atuale dei Usa. Naturalmnente el caso dela corazzata Maine inveze xe giustificà, no?

  59. Kaiokasin ha detto:

    #48 Max – Io sul sito dell’Ater di Pordenone trovo questa graduatoria e nei primi 50 vedo 36 italiani (almeno a giudicare dal nome, ma potrebbero esserci anche cittadini italiani con nomi stranieri):
    http://www.ater.pn.it/ater_PN_cms/uploads/graduatorie/7%5EGRAD_MODIF_PORDENONE_32_2004.pdf
    All’Ater di Trieste (Bilancio sociale 2010, l’ultimo disponibile, http://www.ater.trieste.it/?cat=30) gli extracomunitari titolari di alloggio di edilizia sovvenzionata erano il 3% (6% considerando i componenti del nucleo) e nelle nuove assegnazioni il 20% (1% comunitari).
    Sarebbe utile se il sig. Max fornisse le sue fonti. Scusate l’off topic.

  60. nick ha detto:

    @60 semplicemente perchè quella del 39 era una guerra figlia di una politica e di un’ideologia espansionistica. In Iraq e in Afghanistan l’occupazione militare è stata (nel primo caso) ed è nel secondo limitata al tempo necessario per abbattere il regime e favorire la stabilizzazione.
    E comunque ribadisco: la domanda è surreale.
    E’ come chiedere se è più forte Rivera o Messi. Come se i due fossero coetanei o come se il mondo del calcio fosse lo stesso.
    Senso storico zero.

  61. sfsn ha detto:

    ecolo con el paragon tipico italiota: el balon!
    Anche la guera in Iraq e Afghanistan xe fia de una politica e un’ideologia espansionaista: se ciama capitalismo.
    Quanto al fato che l’ocupazion xe stada limitada al tempo necessario per abater el regime e favorir la stabilizzazione me vien de rider: la stabilizazion xe limitada a Kabul e le trupe de ocupazion continuerà a esser presenti in tuti i due paesi, anche se soto forma de contractors o mercenari vari. Perchè altrimenti i ocidentai e le varie imprese che ghe sfruta le risorse venissi cazzade fora subito dala popolazion (che preferiria sicuramente – per esempio -che el petrolio irachen sia gestì da dite irachene e no da multinazionali straniere

  62. nick ha detto:

    @64: ma proprio no! A parte che l’intervento militare è stato sostenuto da larga parte della popolazione civile (chiedere agli sciiti iracheni, per esempio; o ai curdi), le imprese locali spesso non hanno le tecnologie e le strutture per una produzione ed una commercializzazione efficiente. Per cui hanno bisogno di partnership.
    Tutto qua

  63. sfsn ha detto:

    che cazade che te rivi a dir:
    te ghe ga domandà ti ai sciiti iracheni cossa che i pensa? un per un?
    Ma no te vien mai in testa che magari i nostri media interpreta la realtà a uso e consumo del citadin ocidentale? E no te vien mai in testa che el citadin ghe casca come un però perchè el xe imbonì de notizie ben che vadi tarocade, mal che vadi del tuto fasulle?
    Ti, evidentemente, te son uno che credi sul serio che a Timisoara nel ’89 Ceausescu gaveva fato mazar centinaia de persone e che ormai xe sta smentì e se sa che iera una finta per farlo fora?
    O forse te ghe credi ancora al “incidente del Tonchino” costruì de sana pianta per giustificar l’intervento Usa in Vietnam?
    Zerca de aver un poco de senso critico, altrimenti te se beverà sempre qualsiasi roba che te propina chi che comanda…

  64. nick ha detto:

    prendo atto che avresti preferito che ceausescu continuasse a governare sul popolo romeno. Ben fatta! Bravo!

  65. hobo ha detto:

    @nick

    @nick

    senza entrar nel merito, el tuo *modo* de discuter fa cagar. se un disi che la strage de timisoara iera un fake, disi semplicemente la verita’. se per ti dir che timisoara iera un fake significa preferir che ceausescu continuassi a governar, o te ga problemi de logica, ma no credo, opur te son un che vol far biava a tuti i costi.

  66. sfsn ha detto:

    hobo,
    te me ga cavà le parole de boca.

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