26 Aprile 2012

“Il sole a scuola”: impianti fotovoltaici in 13 edifici scolastici del Comune di Trieste

La Giunta Municipale di Trieste ha approvato la presentazione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio delle istanze di finanziamento per il Bando “Il sole a scuola” volto alla realizzazione di impianti fotovoltaici in 13 edifici scolastici del nostro Comune.
Relatori l’Assessore all’Educazione, Scuola, Università e Ricerca Antonella Grim di concerto con gli Assessori all’Ambiente Umberto Laureni e al Demanio, Patrimonio e Lavori Pubblici Andrea Dapretto, la deliberazione si propone sia – come detto – l’ottenimento di fondi derivanti dal “Programma nazionale per la promozione dell’energia solare” al fine di poter installare gli impianti nelle scuole primarie e secondarie di primo grado già individuate, sia la promozione e l’avvio, con l’occasione, di opportune attività didattiche che vedranno gli stessi studenti impegnarsi in “analisi energetiche” delle rispettive scuole e, quindi, in altrettante vere e proprie progettazioni per ulteriori interventi di razionalizzazione e risparmio energetico negli istituti. Mettendo così in atto un’ampia e interessante “azione” di studio e apprendimento sui temi ambientali, ma anche con esiti finali operativi e concreti.
Il tutto, naturalmente, tramite opportuni accordi fra il Comune e i dirigenti delle scuole coinvolte nell’”operazione” che saranno – se il finanziamento ministeriale verrà a buon fine – le seguenti: Brunner, Morpurgo, Stuparich-Giotti, Marin, Svevo, Lona, De Tommasini, Venezian, Ruggero Manna, Longo, Caprin, Duca d’Aosta e Cankar.
I risparmi effettuati in termini di energia elettrica grazie all’iniziativa “Il sole a scuola” verranno così suddivisi: il 30% a favore di altri usi della scuola, un ulteriore 30% per la riduzione delle spese dell’Ente proprietario dell’edificio, il restante 40% per ulteriori varie misure rivolte al risparmio energetico.

4 commenti a “Il sole a scuola”: impianti fotovoltaici in 13 edifici scolastici del Comune di Trieste

  1. gigi ha detto:

    Evviva il fotovoltaico! Evviva! E tra 20 anni chi riciclera’ questi pannelli?
    Perche’ non investire in pannelli solari per l’acqua calda? Meno spesa, molta piu’ resa, e resa da subito!

    O forse il problema e’ la meno spesa?

  2. Katja ha detto:

    sì ma prima ristrutturare le scuole che sono pericolanti

  3. cristina ha detto:

    @Gigi: a meno che non siano di dubbia provenienza e scarsa qualità, tra 20 anni funzioneranno ancora alla grande, tranquillo! Sono d’accordo con il tuo apprezzamento sul solare termico ma, a meno che qui non si cerchi, stupidamente, di sfruttare il fotovoltaico per produrre acqua calda (per usi sanitari o riscaldamento), le due tecnologie sono assolutamente complementari!
    Sai qual è il problema (te lo dico per esperienza): per il fotovoltaico tutti vogliono sbrigarsi, SEMPRE! – prima per approfittare “ancora” del 2° c/energia, poi del 3°, ora del 4°… – mentre per il 55% di detrazione IRPEF per il solare termico c’è ancora tempo.
    Questo discorso vale ovviamente soprattutto per i privati, non per scuole o simili che potrebbero aver accesso a diversi tipi di finanziamento.

  4. Denis Furlan ha detto:

    Dice bene Cristina, ilsolare termico è una tecnologia validissima e sottovalutata rispetto al fotoovltaico.
    Riguardo allo smaltimento dei pannelli, è già finanziato all’origine dai produttori aderenti al PV CYCLE.
    http://www.energie-rinnovabili.net/smaltimento-pannelli-fotovoltaici

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