25 Febbraio 2012

“Mangia più vicino, usa meno petrolio”

“Mangia più vicino, usa meno petrolio.” Recita così una simpatica campagna del governo sloveno a sostegno di un consumo di prodotti a chilometro zero.

A causa del gelo forte delle scorse settimane i prezzi della frutta e della verdura sono saliti alle stelle. Inoltre in seguito allo sciopero dei camionisti e alla neve che ha bloccato mezza Italia, non solo i supermercati italiani, ma ad esempio anche i reparti ortofrutta dei supermercati  a Villach (Austria) per molti giorni sono rimasti senza verdura di stagione.

Una possibile soluzione al problema di trovarsi  per 15 giorni senza frutta di stagione è sicuramente il consumo di cibo a km zero; lo si deduce  dalla campagna del governo sloveno.

Per i più pigri  la soluzione potrebbe essere Moja tržnica.si,  un interessante  “mercatino virtuale”, dove si possono acquistare prodotti come carne, frutta, verdura e molto altro,  tutti a km zero e stagionali. Moja tržnica è presente sul territorio sloveno, a Ljubljana e dintorni, Maribor, Celje in Kranj, ma riceve anche ordinazioni telefoniche o attraverso posta elettronica (info@mojatrznica.si, 030/627-624). Un gruppo di studenti dell’Università di Nova Gorica sta sviluppando un progetto per realizzare un mercatino virtuale  simile  a Moja Tržnica, ma limitato alla Valle del Vipacco.

Insomma, la ” soluzione è, laddove possibile, mangiare cibi prodotti vicino a noi. – Tutti possiamo essere soddisfatti, chi per la sensibilità ambientale e chi per motivi economici. Per cui scegliamo prodotti locali e di stagione! Ancora meglio è se conosciamo chi produce, ma qui apriremmo un’altra pagina.”  Così scrive Giacomo Cecotti, collaboratore dell’ interessante iniziativa Čibo.si. Leggi l’intero articolo di Giacomo Cecotti.

20 commenti a “Mangia più vicino, usa meno petrolio”

  1. alpino ha detto:

    azz! che perspicaci…dopo diese anni ghe xe arivadi anche lori..
    Articolo che tratta la scoperta dell’acqua calda..

  2. Katja ha detto:

    si è troppo abituati a servirsi all’ipermercato vicino a casa e non si pensa che la maggior parte della frutta e della verdura arriva da oltremare o oltreoceano. rendersi conto di questo ed agire di conseguenza risolverebbe molti problemi economici, di sviluppo della produzione locale agroalimentare e ovviamente si inquinerebbe di meno. liberarsi della schiavitù dal petrolio sarebbe un buon obiettivo per questo secolo non trovi? incominciamo zappando gli orti.

  3. dimaco il discolo ha detto:

    mangia vicino usa meno petrolio?
    vol dir che dovemo meter l’oio de oliva tala pastasuta invece che el selenia e magnarr tacai al tavolo perno sporcar per tera?

  4. dimaco il discolo ha detto:

    scherzi a parte, savè che el radico gorizian, (la rosa de gorizia) al mercà a milano el costa 50 € al kg

  5. Katja ha detto:

    urca i lo porta là a pie???

  6. dimaco il discolo ha detto:

    le ciliegie ga prezi esorbitanti anche in stagion. per fortuna noi gavemo orto bel grande e la verdura la xe de produzione propria. tuto quel che se pol se congela, altro se magna diretamente in stagion. l’ano scorso gavevimo melanzane de oltre 2 kg per no parlar de pomodori, cetrioli,zucchine , patate, fasoi, bixi(marchio registrato da emm) e tanta altra roba. chiaramente anche fruta che gavemo sciropado:pesche, ciliege(anche in grapa anche quela produzion nostra) e marmelate. se sparegna parechio ala fine.

  7. Gorizian ha detto:

    “un’interessante mercatino”
    senza apostrofo, grazie

  8. Sandi Stark ha detto:

    Basta piantar alberi de zariese, una volta iera pien anche nelle città. Per certe offerte eno-gastronomiche triestine, noi podessimo dir:

    “Mangia più lontano, bevi meno petrolio”

  9. Bibliotopa ha detto:

    a Trieste la rosa di Gorizia dai 16 ai 19 €/kg.Per il resto, lo sapete tutti che basta leggere il cartellino per conoscere la provenienza della merce. Personalmente, consiglio i prodotti di Fiumicello, si trovano sempre al Mercato coperto.Visto che non c’è più il radicchietto di Coloncovez.

  10. capitano ha detto:

    Tutto bello e giusto. Ma il vino o il prosciutto italiano che vengono venduti dall’altra parte del mondo vanno bene lo stesso?

  11. effebi ha detto:

    mi me magno i gerani del pergolo

  12. effebi ha detto:

    quindi a trieste niente lasko, solo “citta vecchia” e “campagnolo”

  13. dimaco il discolo ha detto:

    efebi, te porto mi una pignata de iota. poso capir che no xe bel viver in stazion , ma magnar gerani no te fa miga ben.

  14. Katja ha detto:

    no te convien el gearanio xe tossico. te podessi metter in vaso dei cavoletti de bruxelles al limite effe!:-)

  15. effebi ha detto:

    “mangia più vicino…”
    anche mia mama me diseva sempre; “magna più vizin… del tavolo !”
    ma no so se la intendeva quel

  16. effebi ha detto:

    “…usa meno petrolio”
    a proposito, ma xe vero quel che scriveva el mickeno sul fato che no convien più far benzina “de là” ?

  17. sfsn ha detto:

    sopratuto no convien più cior el picoglio co el dà ste notizie…

  18. viafon ha detto:

    Allora non compriamo piu niente in negozio visto che oramai è tutto made in cina,e le nostre aziende chiudono.il discorso è molto complesso.

  19. Dario Alpini ha detto:

    Acquistare frutta e verdura di stagione a Km=0 è una scelta economica ed ecologica.
    Economica perché i prodotti ortofrutticoli di stagione sono presenti in abbondanza e quindi i prezzi scendono; ecologica perché sono prodotti che non hanno viaggiato troppo per arrivare sulle nostre tavole.
    Sara

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