“Mangia più vicino, usa meno petrolio.” Recita così una simpatica campagna del governo sloveno a sostegno di un consumo di prodotti a chilometro zero.
A causa del gelo forte delle scorse settimane i prezzi della frutta e della verdura sono saliti alle stelle. Inoltre in seguito allo sciopero dei camionisti e alla neve che ha bloccato mezza Italia, non solo i supermercati italiani, ma ad esempio anche i reparti ortofrutta dei supermercati a Villach (Austria) per molti giorni sono rimasti senza verdura di stagione.
Una possibile soluzione al problema di trovarsi per 15 giorni senza frutta di stagione è sicuramente il consumo di cibo a km zero; lo si deduce dalla campagna del governo sloveno.
Per i più pigri la soluzione potrebbe essere Moja tržnica.si, un interessante “mercatino virtuale”, dove si possono acquistare prodotti come carne, frutta, verdura e molto altro, tutti a km zero e stagionali. Moja tržnica è presente sul territorio sloveno, a Ljubljana e dintorni, Maribor, Celje in Kranj, ma riceve anche ordinazioni telefoniche o attraverso posta elettronica (info@mojatrznica.si, 030/627-624). Un gruppo di studenti dell’Università di Nova Gorica sta sviluppando un progetto per realizzare un mercatino virtuale simile a Moja Tržnica, ma limitato alla Valle del Vipacco.
Insomma, la ” soluzione è, laddove possibile, mangiare cibi prodotti vicino a noi. – Tutti possiamo essere soddisfatti, chi per la sensibilità ambientale e chi per motivi economici. Per cui scegliamo prodotti locali e di stagione! Ancora meglio è se conosciamo chi produce, ma qui apriremmo un’altra pagina.” Così scrive Giacomo Cecotti, collaboratore dell’ interessante iniziativa Čibo.si. Leggi l’intero articolo di Giacomo Cecotti.
azz! che perspicaci…dopo diese anni ghe xe arivadi anche lori..
Articolo che tratta la scoperta dell’acqua calda..
si è troppo abituati a servirsi all’ipermercato vicino a casa e non si pensa che la maggior parte della frutta e della verdura arriva da oltremare o oltreoceano. rendersi conto di questo ed agire di conseguenza risolverebbe molti problemi economici, di sviluppo della produzione locale agroalimentare e ovviamente si inquinerebbe di meno. liberarsi della schiavitù dal petrolio sarebbe un buon obiettivo per questo secolo non trovi? incominciamo zappando gli orti.
mangia vicino usa meno petrolio?
vol dir che dovemo meter l’oio de oliva tala pastasuta invece che el selenia e magnarr tacai al tavolo perno sporcar per tera?
scherzi a parte, savè che el radico gorizian, (la rosa de gorizia) al mercà a milano el costa 50 € al kg
leggete qua:
http://www.ea.fvg.it/index.php?id=424
urca i lo porta là a pie???
le ciliegie ga prezi esorbitanti anche in stagion. per fortuna noi gavemo orto bel grande e la verdura la xe de produzione propria. tuto quel che se pol se congela, altro se magna diretamente in stagion. l’ano scorso gavevimo melanzane de oltre 2 kg per no parlar de pomodori, cetrioli,zucchine , patate, fasoi, bixi(marchio registrato da emm) e tanta altra roba. chiaramente anche fruta che gavemo sciropado:pesche, ciliege(anche in grapa anche quela produzion nostra) e marmelate. se sparegna parechio ala fine.
“un’interessante mercatino”
senza apostrofo, grazie
Basta piantar alberi de zariese, una volta iera pien anche nelle città. Per certe offerte eno-gastronomiche triestine, noi podessimo dir:
“Mangia più lontano, bevi meno petrolio”
a Trieste la rosa di Gorizia dai 16 ai 19 €/kg.Per il resto, lo sapete tutti che basta leggere il cartellino per conoscere la provenienza della merce. Personalmente, consiglio i prodotti di Fiumicello, si trovano sempre al Mercato coperto.Visto che non c’è più il radicchietto di Coloncovez.
Tutto bello e giusto. Ma il vino o il prosciutto italiano che vengono venduti dall’altra parte del mondo vanno bene lo stesso?
mi me magno i gerani del pergolo
quindi a trieste niente lasko, solo “citta vecchia” e “campagnolo”
efebi, te porto mi una pignata de iota. poso capir che no xe bel viver in stazion , ma magnar gerani no te fa miga ben.
no te convien el gearanio xe tossico. te podessi metter in vaso dei cavoletti de bruxelles al limite effe!:-)
“mangia più vicino…”
anche mia mama me diseva sempre; “magna più vizin… del tavolo !”
ma no so se la intendeva quel
“…usa meno petrolio”
a proposito, ma xe vero quel che scriveva el mickeno sul fato che no convien più far benzina “de là” ?
sopratuto no convien più cior el picoglio co el dà ste notizie…
Allora non compriamo piu niente in negozio visto che oramai è tutto made in cina,e le nostre aziende chiudono.il discorso è molto complesso.
Acquistare frutta e verdura di stagione a Km=0 è una scelta economica ed ecologica.
Economica perché i prodotti ortofrutticoli di stagione sono presenti in abbondanza e quindi i prezzi scendono; ecologica perché sono prodotti che non hanno viaggiato troppo per arrivare sulle nostre tavole.
Sara