Siamo arrivati a metà percorso. Oggi si continua con documentari, proiezioni speciali, incontri, approfondimenti. Non vi nascondo che aspettavo la serata di oggi con una certa ansia: stasera all’Ariston, alle 21.30 potremmo assistere alla prima italiana di Piran Pirano di Goran Vojnovic, in concorso nella sezione “Zone di cinema”. A Pirano si incontrano dopo lunghi anni due uomini anziani, le cui vite erano state unite dall’amore per la stessa ragazza e poi separate a causa della guerra e delle diversità ideologiche e culturali. Un film da vedere. Prevedo un acceso dibattito dopo il film.
Ma vediamo nel dettaglio il programma di oggi. Dalle 19.00 in poi, uno spaccato di festival interamente dedicato a un grande regista che torna al festival dopo tanti anni di assenza: il lituano Sharunas Bartas, protagonista del documentario di Guillaume Coudray SHARUNAS BARTAS. AN ARMY OF ONE e, alle 20.30, presente in sala per presentare il suo nuovo film, INDIGÈNE D’EURASIE (Nativo d’Eurasia). Da est a ovest, dalla Lituania alla Francia, in fuga dalla mafia russa: protagonista eccezionale lo stesso Bartas e l’affascinante top model Elisa Sednaoui.
Infine, in seconda serata, con inizio alle 22.30, BESA di Srđan Karanović, co-produzione serbo-slovena-franco-ungherese-croata scelta dalla Serbia per rappresentare il paese nella corsa agli Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Un film ambientato allo scoppio della Prima guerra mondiale e in cui la convivenza forzata fra una giovane borghese istruita e un musulmano analfabeta rischia di trasformarsi in una questione di vita o di morte.
Da oggi comincia anche la programmazione al Cinema Ariston, che affiancherà quella del Teatro Miela fino alla fine del festival.
Dalle 15.00 in poi sarà protagonista la sezione competitiva “Zone di cinema”, dedicata alle produzioni del territorio. Il primo film in programma è ELENA di Marko Bratuš e Katja Lenart, toccante ritratto di Elena Pečarič, prima portatrice di handicap a candidarsi alle elezioni presidenziali slovene.
A seguire, SCONFINATO – STORIA DI EMILIO di Ivan Bormann, in anteprima assoluta per il festival, che racconta la storia di Emilio, italiano dell’Istria, esiliato, prete, prete operaio, paziente psichiatrico.
Alle 19.00, un’occasione unica per rivedere un film di Ernst Lubitsch del ’25, LADY WINDERMERE’S FAN (Il ventaglio di Lady Windermere), presentato nella copia completa recentemente acquisita da la Cineteca del Friuli e con accompagnamento al piano. Per il primo dei 4 film scelti dal critico triestino Callisto Cosulich, una delle firme più autorevoli della critica cinematografica italiana, il maestro Carlo Moser ci porterà con le sue note dentro il mondo di Lady Windermere e dell’alta società della Londra di fine ‘800.
Alle 20.45, lo scrittore e regista Giorgio Pressburger presenterà in anteprima per il pubblico del festival il suo nuovo progetto cinematografico, un film liberamente tratto dall’opera teatrale di Claudio Magris “Lei dunque capirà”.
Alle 21.30, la programmazione dell’Ariston si chiude con l’anteprima italiana di PIRAN – PIRANO, dell’autore sloveno Goran Vojnović. L’incontro con l’autore avrà luogo in sala, dopo la proiezione.
Grazie per l’interessantissima segnalazione ma purtroppo non posso partecipare alla serata a causa di un importante e inderogabile impegno.
piran-pirano: complimenti al giovane regista e ai attori tutti
sul tema Piran-Pirano ecco la storia di un piranese che potrebbe essere uno dei due protagonisti:
http://www.anvgd.it/index.php?option=com_content&task=view&id=10865&Itemid=111
effebi
I miracoli avvengono!!!
Sei riuscito a digerire, e persino a gradire, un film venuto dalla Slovenia. E, ironia a parte, ti devo fare i miei complimenti!
“L’America era il paradiso, in quegli anni. L’ottimismo, le novità di un continente così giovane, l’impegno nel dover imparare una nuova lingua riuscivano, a volte, anche ad allentare l’angoscia delle vicende iniziate il primo maggio del 1945…”
——————-
La capacita’ di poter imparare una nuova lingua dunque ce l’aveva. Perche e’ scappato, se amava cosi’ tanto l’istria? Tanti sono rimasti ed hanno messo in pratica la stessa capacita’, se necessario. ma non fu neanche necessario, visto che luigi il veneziano poco fa parlottava con anziani che sapevano solamente l’istroveneto.
Si dichiara di famiglia irredentista gia’ pre seconda guerra mondiale. Mi sa che questo e’ un altro di quelli scappati con la coda di paglia perche’ hanno perso la loro scommessa etnica. Chissa’ cosa combinava l’irredentista durante il fascismo. Meglio cosi’, di questi ce ne sono sempre troppi.
3 Srečko
ah, non sapevo che il regista fosse sloveno…
Goran Vojnović… 🙂
dopo un sindaco negro un regista čefur…
al povero boris verà l’orticaria, a proposito non l’ho nemmeno visto in sala 🙂 (el xe par tuto !)
(per saperne di più sul regista: http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Xg1S8Dnn6HYJ:www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Terroni-fuori+Goran+Vojnovi%C4%87+polizia&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it)
Ma “Storia di Emilio” parla delle scorribande del direttore del TG4 al casinò di Nova Gorica? 🙂
Nol iera in sala? Forsi che el gaveva altro per la testa…
no me sembra tanto contento del italia
La nostra fine è iniziata quando, dopo il 1918 e il 1945, l’Italia si è avocata la nostra difesa. Peccato: i nostri padri, e anche noi, sognavamo un’altra Patria oltre l’Adriatico».
quindi no el xe contento del italia, ma come mai?
MATTEO, sono parole di Enzo Bettiza. Ma occhio a dirglielo, si infuriano… per loro Bettiza è un titino. Non parliamo di Tomizza…
Betica, Tomica… tutti cognomi ITALIANISSIMI!!!! Ah ah ah ah :-))))
RAJC scrive:
“Si dichiara di famiglia irredentista gia’ pre seconda guerra mondiale. Mi sa che questo e’ un altro di quelli scappati con la coda di paglia perche’ hanno perso la loro scommessa etnica. Chissa’ cosa combinava l’irredentista durante il fascismo. Meglio cosi’, di questi ce ne sono sempre troppi.”
Rajc, sei poco “politicamente corretto”… ma mi meraviglio di te!
ma come, non sai che se anche uno ha condiviso idee irredentiste e fasciste, e quindi si è reso complice di Gonars, Visco, Arbe, italianizzazione forzata, chiusure di scuole, divieto dell’uso della lingua, stupri di massa nel pisinate, ecc. ecc. non sai, dicevo, che andava perdonato? Dimentichi il “porgi l’altra guancia”?
Cosa dici, fu un “regolamento di conti” come ce ne furono MILIONI in tutta Europa? Ecco, sei il solito slavocomunista! Fu PULIZIA ETNICA, 50,100,150.000 infoibati, 300,400,500.000 esuli! Un GENOCIDIO paragonabile alla Shoah! Anzi, peggiore!
Ecco quelli col fucile puntato dietro la schiena:
http://utenti.multimania.it/irr_ita/index-arenadipola.html
si’, lo so, sono cattivo. cattivo cattivo. al limite dell’antisemitismo.
“ove d’ ora innanzi regnerà solo lo stridore degli schiavi“. Poco profetici – l’ultima volta che son da far un toč a Medulin più che altro regnava bionde fanciulle germaniche. Me par meio che le camise nere, ma gusti xe gusti…
comunque, fucili puntati seee. a questi gli e’ venuta l’orticaria davanti al pensiero di dover rinunciare agli agi del capitalismo. per carita’, cosa sacrosanta e condivisibile, per lo meno da parte mia, ma non vengano a raccontar frottole sull’amore per la propria terra e menate varie. questi sono innamorati innanzitutto del proprio status sociale e dei prori beni, poi dopo viene “la terra”. ripeto, nulla in contrario, ma non mi si spacci fischi per fiaschi.
Mi non oso immaginar cossa sara’ qua dentro per el diese Febbraio.
Ma come, non dovrebbe essere una “giornata condivisa”?
El Goirno dell’Amnesia selettiva?
18 ufo:
“El Goirno dell’Amnesia selettiva?”
Esatto!
Si’, fdc, lo so’ benissimo. e’ un misto di tutto:
a) non voler vivere nel comunismo
b) non voler essere governati da una razza che loro considerano inferiore
c) l’infarto davanti alla seria possibilita’ di dover addirittura imparare qualche’ parola nella loro sporca lingua per poter comunicare con le autorita’.
tutto questo prima del fantomatico amore per la propria terra.
quando il feroce odio razziata ti annebbia la mente, poi quello e’ il risultato.
Infatti tra quelli che non erano dominati né da razzismo anti-slavo né da disprezzo linguistico, prevalse l’amore per la propria terra e decisero di rimanere.
Sarebbe bello, però, che qualcuno a livello istituzionalmente importante si presentasse il 10 febbraio col titolo dell’Arena di Pola e chiedesse: “Scusate, ma non avevate parlato di espulsioni, di fucili puntati alla schiena, ecc.ecc.'”.
Ma chi ha/avrebbe le palle per fare una cosa del genere?
Ci ha provato il grande Pirjevec e lo hanno linciato mediaticamente. Loro, i paladini della libertà anti.comunista….
🙂
a me il signor pierazzi piace…
parla male degli sloveni però… non so se a voi può essere così simpatico…
in ogni caso credo che a molti di voi qui, il film dell’ottimo goran non sarebbe piaciuto
ci sono degli italiani “buoni” degli jugoslavi “cattivi”
ma chi glielà raccontata sta favoletta !?
effedici ? ma adesso qui con questi nuovi amicheti che ti danno sempre ragione come ti trovi… ? sei a tuo agio ? 🙂
forse quello che sta scritto nella relazione tra ita e slo?
che dici effebi
(mi meraviglia la tua battutaccia sul prete emilio… effedici, forse anche a te sfugge qualcosa…)
a te piacciono gli slo effebi? a me fa ne caldo ne freddo ma non capisco perche dare adosso in ogni caso
sento ronzare…. zzzzzzzzzz bzzzzz fzzz…
che sarà ? ah… il solito che mi rincorre…
8 ufo !!!!!! ahahahahahaaahhhahhahhahhhahha (basta, son perterra….)
“Komander reda umetnosti in leposlovja”
ma si è mai espresso su quegli uomini colorati che infestano la Francoske republike
quelli ancora non sanno… dell’inopportunità di lasciare che certi tipacci infestino i sacri suoli 🙂
Spiegazija: no xe lui che el xe fisado, semo noi che continuemo eser sloveni…
beh effebi intanto criticava l’italia, ma come mai non gli è piaciuta?
ma non saprei dirlo e tu?
forse ha sbagliato qualcosa? mah chi lo sa
@30 zerto, se invece i scoltassi le tue sagge parole invece… ghe intitolava una via al giornalista Granbassi?
fdc, piu’ che altro, posso immaginare l’immenso dolore che provano nel dover trattenere insulti razzisti in pubblico, tipo questo blog. oggi hanno capito che con la retorica razzista non vanno da nessuna parte. gli ci sono voluti 60 anni per capirlo( madrenatura non e’ sempre stata magnanima nel distribuire il q.i.).
ora si sono ravveduti, fingono di essere moderati sperando di racattare qualcos’altro oltre ai calci in culo. non so quanto si possa ancora raccattare, qualche medaglietta dal buon napolitano, forse, pacche sulle spalle nei concerti dell’amicizia e poco piu’. immagino l’immensa rabbia quando capiranno definitivamente che non c’e’ piu’ trippa per gatti.
intanto la associazioni dei esuli litigano, mica capisco perche?
Vile pecunia?
25, effebi, sì mi sento a casa. Kod kuc’e sam.
A proposito, quando parli del “Sig. Pierazzi” ti metti sullo stesso piano di chi dice: “Piemonte d’Istria? Non conosco, mi risulta esista solo Zavrsje”.
http://irredentismo.forumfree.it/
34, rajc.
Insulti in pubblico? Si trattengono per il 10 febbraio. Nel 2007 gli ha fatto da apripista per gli insulti il loro Presidente della loro Repubblica…
27, i preti in Istria erano collaborazionisti dei fascio-nazi-ustascia, quindi poca retorica: avevano fatto una scelta di campo e dovevano essere pronti a pagarla.
Comunque nessuno che risponde sul titolo de “L’Arena” di Pola. Ve lo ripropongo:
http://www.wikideep.it/l'arena-di-pola/
Dunque, una SCELTA, l’esercizio del LIBERO ARBITRIO: se non saremo in territorio italiano, sceglieremo l’esilio.
Ma come, non avevate i fucili puntati alla schiena dai feroci slavi ?????
http://www.istrianet.org/istria/illustri/miglia/index.htm
“Eravamo a metà degli anni trenta, in piena euforia fascista, all’inizio di un nuovo anno scolastico, con i maestri di nuova nomina che giungevano non solo dall’Istria, ma da tante regioni italiane, e specialmente dal Sud. Mi si presentarono in ufficio un gruppo di donne che venivano da Torre di Parenzo, un villaggio contadino sopra la foce del fiume Quieto, dove si parlava soltanto l’italiano, o meglio il dialetto istro-veneto”. “Signor rispettor – mi dissero – (dicevano “rispettor” e non ispettor, credendo, nella loro semplicità, che questo fosse un segno di rispetto), Lei la ne gà mandà a scola dei nostri fioi due maestri slavi, e i nostri pici non capissi gnanca una parola de quel che lori i parla: e qua de noi nissun sa parlar né sloven né croato. Noi mame la preghemo de cambiar questi maestri, perché i nostri fioi, quando i riva a casa, i xe disperadi”.
“Quei due – io risposi – sono due giovani maestri giunti per la prima volta in Istria dal Napoletano: vedrete che farò qualcosa per riportare la serenità nella scuola”.
Questa la testimonianza dell’ispettore scolastico di Parenzo, che ogni lettore può commentare da sé: io soltanto vorrei aggiungere che quei due giovani venuti dal profondo del Sud, per portare in Istria “terra redenta” la “civiltà italica” non sapevano nemmeno dove si trovavano, dove le autorità li avevano mandati, non conoscevano né la storia né la geografia delle nostre terre orientali, ed agivano con la spontaneità giovanile di fronte a problemi ch’erano assai più vasti, fuori dalla nostra comprensione. È uno dei risvolti del nostro dramma, ma non è l’unico: ho voluto ricordarlo, perché mi pare che ancor oggi possa far riflettere.
Guido Miglia
Qualcuno in preda a delirio avrebbe bisogno di una lekarna immediatamente.
http://irredentismo.forumfree.it/
Sì, spetrovic, ma una lekarna italianissima, perché le medicine vendute nelle lekarne sc’ave sono di qualità pessima!
vi metto la colonna sonora…
http://www.youtube.com/watch?v=agVaFXih8Vk&feature=related
effebi, che ne pensi:
“Eravamo a metà degli anni trenta, in piena euforia fascista, all’inizio di un nuovo anno scolastico, con i maestri di nuova nomina che giungevano non solo dall’Istria, ma da tante regioni italiane, e specialmente dal Sud. Mi si presentarono in ufficio un gruppo di donne che venivano da Torre di Parenzo, un villaggio contadino sopra la foce del fiume Quieto, dove si parlava soltanto l’italiano, o meglio il dialetto istro-veneto”. “Signor rispettor – mi dissero – (dicevano “rispettor” e non ispettor, credendo, nella loro semplicità, che questo fosse un segno di rispetto), Lei la ne gà mandà a scola dei nostri fioi due maestri slavi, e i nostri pici non capissi gnanca una parola de quel che lori i parla: e qua de noi nissun sa parlar né sloven né croato. Noi mame la preghemo de cambiar questi maestri, perché i nostri fioi, quando i riva a casa, i xe disperadi”.
“Quei due – io risposi – sono due giovani maestri giunti per la prima volta in Istria dal Napoletano: vedrete che farò qualcosa per riportare la serenità nella scuola”.
Questa la testimonianza dell’ispettore scolastico di Parenzo, che ogni lettore può commentare da sé: io soltanto vorrei aggiungere che quei due giovani venuti dal profondo del Sud, per portare in Istria “terra redenta” la “civiltà italica” non sapevano nemmeno dove si trovavano, dove le autorità li avevano mandati, non conoscevano né la storia né la geografia delle nostre terre orientali, ed agivano con la spontaneità giovanile di fronte a problemi ch’erano assai più vasti, fuori dalla nostra comprensione. È uno dei risvolti del nostro dramma, ma non è l’unico: ho voluto ricordarlo, perché mi pare che ancor oggi possa far riflettere.
Guido Miglia
#45
ah, effebi, che regalon che te go fatto…
ma te se la scolti anche la sera in cuffia per indormenzarte?
eccola qua in version rock: più frizzante, perfetta per il risveglio:
http://www.youtube.com/watch?v=HjubXNQha_g
http://www.youtube.com/watch?v=pg8BfZ9pBhI
E’ fantastico leggere questa pagina: al posto di “slavi” o “slovenia” o “comunisti” metto “latini” “italia” o “fascisti” e pare d’essere in un blog neonazista.
Come si scrive “Forza Nuova” in sloveno?
L.
rajc poi è il meglio di tutti: parla come un killer dell’UDBA.
L.
ssssssssssssssst….
i bambini sono a letto….
è il momento della ninna nanna…
http://www.youtube.com/watch?v=R_H2tIcuDgw
E mi che speravo el fossi un video de Ruby… quando vien el bunga-bunga, dopo Carosello?
@10 Fdc
e Viktor Parma aveva un cognome slovenissimo??aria fritta
52- ufo, se te spiza…
http://www.youtube.com/watch?v=P7z0GRCAYjo
Troppo tardi, i lo ga proiettado lunedì scorso dalle parti mie. Ben fatto, ma un poco polpetton. Prossima settimana invece se proietta Odgrobadogroba, i ga annunciado. Nel frattempo me resta la Carfagna. Boh.
Ah si, stavo per dimentivarmene: sempre sull’argomento cinema…
Venerdì 4 febbraio alle 17 al Narodni dom prima proiezione nei territori occupati del documentario “Streli v Bazovici“.
Non ho visto scritto niente su eventuali sottotitoli, però. Buona visione comunque.
Dal Piccolo di oggi, pagina delle segnalazioni dei lettori, a firma Ugo Pierri:
Di tanto in tanto compaioni i »diversamente storici« Coslovich e Spadaro. Condannano ora questo ora quello, Come mai se la pigliano soltanto con quelli che, trapassati, non possono replicare)
Tanto di cappello. E non provatevi ad insinuare che io voglia in qualche modo alludere a frequentatori »diversamente taciturni« di questi paraggi – giammai oserei.
“…Di tanto in tanto compaioni i »diversamente storici« Coslovich e Spadaro. Condannano ora questo ora quello, Come mai se la pigliano soltanto con quelli che, trapassati, non possono replicare)…”
mi sembra una affermazione del tutto strampalata ma vedo che ufo ne è rimasto colpito… forse vede troppi film…
a proposito “Streli v Bazovici“ se la prende con qualcuno ?