Un plauso all’Onav Trieste per aver organizzato una serata incontro con Damijan Podversic e i suoi vini.
Una degustazione riuscitissima, e diciamolo, non allineata a certi vini convenzionali e consolatori.
Podversič cattura subito l’attenzione, è lui a condurre la serata, con un uditorio mai così partecipe, fra domande di approfondimenti, perplessità e apprezzamenti.
Damijan ci porta nel suo mondo fatto di “terra, seme e vigneto”, solo così nascono i grandi vini.
Questi sono i capisaldi del lavoro di Podversič; chimica e sistemici stanno da un’altra parte; la qualità e la riuscita dipendono da salute e bellezza delle uve portate in cantina. Dopo si può solo rovinare il lavoro fatto in precedenza, sostiene il vignaiolo.
Maestro e ispiratore di molti vignaioli “naturalisti”, Podversič si smarca un po’ dalla definizione “naturale”, chiedendoci/si cosa sia effettivamente naturale.
Per capire la persona Podversič, lui è uno che fa biologico vero, ma che non vuole la certificazione, per scelta, per non allinearsi a certo biologico industriale.
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E il “pis de gato” c’era? Si sentiva bene? È soprattutto si sentiva in tutti? Perchè sennò immagino le delusioni e le critiche..
Ma non ho dubbi.. C’era!