Enzo Bearzot nasce a Joannis, frazione di Aiello del Friuli, il 26 settembre 1927.
Inizia la carriera calcistica nella squadra della sua cittadina come difensore mediano. Nel 1946 veste la maglia della Pro Gorizia, in serie B, per passare poi all’Inter e, sempre in serie A, al Catania e al Torino per un totale di 251 partite disputate nella massima serie.
La carriera di giocatore termina nel 1964, iniziando immediatamente un periodo di apprendistato come allenatore. Diventa preparatore dei portieri del Torino, quindi siede in panchina di fianco a Nereo Rocco. Entra a far parte della federazione come allenatore della squadra giovanile under 23 per poi prendere il posto di assistente di Ferruccio Valcareggi, ct della nazionale.
Enzo Bearzot viene quindi nominato Commissario Tecnico insieme a Fulvio Bernardini, con il quale condivide la panchina fino al 1977.
Ai mondiali del 1978 l’Italia termina al quarto posto, mostrando tuttavia il miglior gioco della manifestazione. Il quarto posto viene riconfermato agli Europei del 1980.
Ma è il 1982 l’anno del miracolo. I Mondiali regalano l’oro agli Azzurri di Bearzot, nonostante le critiche riservate al ct.
Nello stesso anno a Bearzot viene conferito il prestigioso titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ai Mondiali di Messico 1986 l’Italia non brilla. Bearzot, soprannominato “il vecio”, decide di dimettersi: “Per me allenare l’Italia era una vocazione che, con il passare degli anni, è diventata una professione. I valori del gioco sono cambiati dai miei tempi. A causa dello sviluppo del settore e dell’ingresso sulla scena di grandi sponsor, sembra che il denaro abbia spostato i pali delle porte”.
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