23 Agosto 2013

Paolo Rovis organizza una raccolta firme per sostenere i referendum sulla “giustizia giusta”

Il consigliere comunale di Trieste, Paolo Rovis (PDL), organizza per la giornata di domani, sabato 24 agosto, un punto raccolta firme per sostenere i referendum sulla “giustizia giusta” proposti dai Radicali.
Il banchetto sarà allestito in Capo di Piazza G. Bartoli e opererà dalle 10 alle 13. “Si tratta di un’iniziativa che merita il massimo sostegno” – ha dichiarato il consigliere Paolo Rovis – “per la quale si sono mobilitate già tante personalità dell’area liberale e garantista. Lo scopo è reinserire nell’agenda parlamentare, con forza e con il sostegno popolare, la riforma della giustizia.”
“Il Popolo della Libertà, a partire dal presidente Silvio Berlusconi e dalla Direzione nazionale” – ha proseguito Rovis – “è impegnato in tutta l’Italia a sostenere attivamente la campagna referendaria. Da domani anche a Trieste i cittadini potranno rivolgersi al PdL per apporre la propria firma per una “giustizia giusta”.
Ma il banchetto accanto a piazza Unità d’Italia è anche un modo, aggiunge Paolo Rovis, “per scambiare opinioni con i Triestini sui temi della politica e dell’amministrazione cittadina, per stare a contatto con i cittadini in un momento economicamente difficilissimo per le famiglie e le imprese, per raccogliere istanze e tradurle in proposte costruttive da formulare in Consiglio comunale”.

2 commenti a Paolo Rovis organizza una raccolta firme per sostenere i referendum sulla “giustizia giusta”

  1. Paolo Geri ha detto:

    Per giustizia “giusta” si intende ovviamente quella che serve a Berlusconi. Improvvisamente il PdL (dico PdL poichè mi risulta che Rovis non abbia aderita alla “rinata” Forza Italia) scopre anche l’ amnistia, quell’ aministia che ha sempre ferocemente contrastato.

  2. Claudio Rovati ha detto:

    Pensavo di dover firmare per contribuire alla raccolta delle 500.000 firme per poter effettuare il referendum, invece nella segreteria del mio comune mi vedo porre delle domande su ognuno dei quesiti del referendum ai quali devo dare o negare la miaadesione, costringendomi a dover discutere le mie idee se non concordano con quelle dell’addetto comunale o forse con la linea del comune stesso. E’ normale ? perche io trovo che tutto ciò non sia molto democratico ma da sistema bulgaro.
    Gradirei una risposta ed una spiegazione prima di andare a firmare

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