20 Febbraio 2012

Acegas Trieste: chiarezza,il fattore “M” e il vivaio Azzurra, LA scelta

Non si facciano gli errori del passato, chiarire prima di insospettire…

Non ci sfiora neanche per l’anticamera del cervello entrare in questioni cosi delicate come l’arresto dell’ex Presidente della Pallacanestro Trieste 2004 Tommasi, quello pero’ che e’ doveroso quale aspetto di cronaca stringente, caldeggiare i vertici societari a chiarire da subito le questioni concatenate a questo triste epilogo. In pratica, se Tommasi tramite le sue societa’ incideva con 300 mila euro sul budget globale previsto per questa stagione, e, notizia “dai giornali”, tutti i suoi conti sono stati bloccati, come si colmera’ tale gap (o la cifra mancante) nel prosieguo?

Un consiglio che sfiora l’esortazione e’ che i vertici non facciano errori di gestioni passate, cioe’ quelle di aspettare tempo per chiarire una situazione, alimentando cosi il partito, sempre molto numeroso, dei diffidenti; o forse l’esortazione e’ un modo per esorcizzare un incubo che potrebbe materializzarsi, quello di essere svegliati da un bel sogno (attuale versione della Pallacanestro Trieste 2004, la migliore dal post fallimento), e anche bruscamente….

Ruzzier-Bonetta, il cielo e’ sempre piu’…. Azzurra!

Alcune volte sono stato critico sulla gestione passata di Matteo Boniciolli in seno alla Pallacanestro Trieste 2004 quale consulente operativo, e ancor piu’ spesso senza che sia capito il motivo del mio criticare. Una cosa invece depone senza ombra di dubbio a favore di Boniciolli, quella di aver capito da subito che l’unica via per una forma di auto-sostentamento societario fosse quella della sinergia con realta’ locali quali Azzurra, Servolana, Don Bosco, ecc., non alla “vecchia maniera”, cioè con un pacca sulla spalla, ma investendo del danaro!

E, prima con Spanghero, poi con Scutiero e infine con Ruzzier e Bonetta, i risultati si sono esplicitati in maniera forte, decisiva; gli ultimi due, frutto del fertilissimo vivaio Azzurra, dicono piu’ cose di quelle che non siano dettate da uno scout finale, cioe’ che una societa’ che lavora seriamente puo’ tirar fuori materia prima di ottima fattura che, plasmata poi da Comuzzo e Dalmasson in chiave prima squadra, diventa valore aggiunto. A questo punto la sfida pone l’asticella un livello sopra, e un quesito conseguente: in Legadue o qual dir si voglia seconda lega, ci potrebbe essere ancora spazio per attingere al vivaio con costrutto, o l’humus territoriale cestistico si ferma credibilmente a prodotti da DNA o DNB?

Effetto “M”, dopo Musso e Masciadri anche Marino stava materializzando un incubo per Trieste

E per fortuna che Fabi comincia per “effe” se no la serata poteva essere ancora piu’ difficile; infatti, ancora una volta l’Acegas incrocia il fattore “M”, quello relativo a Marino Tommaso, estroso play di Treviglio che per tre quarti match ha illuminato il parquet con un basket totalizzante: una scheggia in penetrazione, un rilascio di palla e una precisione nel tiro da tre punti nettamente di categoria superiore, una visione di gioco degna di un playmaker di alto livello; solo l’ossigeno in riserva nel finale ha tolto la soddisfazione di portare al trionfo i suoi ed ha regalato un supplemento di nervi per alcune fischiate arbitrali al sopra citato.

Si continua a far fatica a capire perche’ giocatori come Marino, Masciadri, Musso, si trovino in DNA piuttosto che una Legadue, evidentemente la risposta sta solo nell’intasamento extracomunitario in quei ruoli, o ad un fatto di “testa”, altrimenti non c’e’ ragione logica.

Di certo quello che si puo’ dire e’ che Trieste deve ringraziare quei falli affibbiati a Fabi, perche’ se in tredici minuti di campo la guardia ha fatto vedere cotanta roba, non si immagina nell’arco dei quaranta minuti; a mio modesto parere, posto che i lunghi non faranno mai la differenza, la Co.Mark con un’ala di un certo livello potrebbe essere veramente fra le primissime della categoria e puntare anche alla Legadue.

LA scelta, Bonetta in campo nei minuti caldi, Dalmasson azzecca il jolly

L’aveva gia’ fatto a Firenze, e onestamente non aveva sortito gli effetti sperati, pur considerando la vittoria finale; questa volta coach Dalmasson ha alzato il tiro, perche’ Treviglio ha una caratura superiore a Firenze, e perche’ l’avversario di turno era un cliente scomodo anzicheno’, il gia’ citato Tommaso Marino. Fatto sta che il giovane di scuola Azzurra ha come sempre preso il toro per le corna, spendendo qualche secondo per ambientarsi, e per rompere il ghiaccio con una zingarata da canestro e fallo; la quarta infrazione di Marino e’ opera sua ma si puo’ chiedere di piu’ ad un ragazzo classe ’92? certo, una tripla decisiva per far esplodere i 2500 del PalaChiarbola.

Coach Dalmasson questa volta vince piu’ degli altri, e il sottoscritto fa pubblica ammenda per aver in diretta considerato un azzardo la scelta….

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *