29 Agosto 2011

Eugenio Bon sequestrato dai pirati: “Il suo caso non finisca nel dimenticatoio”

Un ordine del giorno per chiedere la liberazione di Eugenio Bon, il triestino sequestrato ormai sei mesi fa dai pirati somali. A riportare l’attenzione sul caso sono i consiglieri circoscrizionali di Un’altra Trieste, Francesco Clun e Paolo Silvari.

I due consiglieri presenteranno questa sera alla V Circoscrizione un ordine del giorno “per riportare la notizia all’attenzione della cittadinanza affinchè non vada nel dimenticatoio. Chiediamo al sindaco di Trieste di farsi parte attiva presso le Istituzioni affinchè Eugenio Bon venga rilasciato e di intraprendere tutte le iniziative politiche ed istituzionali che riterrà opportune. Al Consiglio invece, chiediamo di esprimere solidarietà alla famiglia del marinaio triestino che in questo momento vive giorni di incertezza e dubbio, e a partecipare a tutte le campagne che chiedono la sua liberazione”.

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10 commenti a Eugenio Bon sequestrato dai pirati: “Il suo caso non finisca nel dimenticatoio”

  1. mutante ha detto:

    tra le tante nazioni che si occupano dei propri cittadini, l’italia spesso non c’è. se sei italiano spesso ti conviene iniziare a scavarti il tunnel per la fuga da solo. spero che il sindaco accolga questa richiesta.

  2. Katja ha detto:

    Sì fate qualcosa

  3. quel de percedol ha detto:

    degli italiani rapiti dai pirati somali ho letto pochi giorni fà un articolo sul corriere della sera.non credo siano dimenticati dalla Farnesina anzi non credo che l’italia abbia mai lasciato soli i propri cittadini(nemmeno quei coglioni che vanno in paesi sconsigliati al turismo e poi vengono rapiti).detto ciò dal sottoscritto, che di certo non è un nazionalista, mi auguro che il nostro compatriota venga liberato al più presto e possa far ritorno nella vs provincia (o sarà già udine?).

  4. claudia58 ha detto:

    è dall’ 8 febbraio che questo ragazzo, insieme ad altre persone è in mano dei pirati, costretto a rimanere sul ponte sempre seduto o sdraiato, senza potersi riparare dall’intemperie, con la pelle tutta macerata.E’ dall’8 febbraio che la sua famiglia è in dolorosa attesa che l’Italia faccia qualcosa. La Farnesina ha tenuto “riservata” la notizia, ma intanto per lui passavano i mesi in una situazione drammatica. Il Piccolo però dà più spazio a notizie futili e inutili come Harry che si ubriaca in Dalmazia, o trite e ritrite come il caso Scazzi, per non parlare di un’intera pagina per le vacanze intelligenti degli italiani. Sarà fatta una fiaccolata per Eugenio . Spero sia organizzata prima della nascita del bebè Marcuzzi/Facchinetti altrimenti rischia di diventare un minuscolo trafiletto..

  5. mutante ha detto:

    se non è questo un esempio di italiani lasciati a se stessi: normalmente gli ostaggi di altre nazioni vengono liberati in due mesi…

  6. mila Bongini ha detto:

    facciamo sentire la voce di Trieste…e che sia così forte da far smuovere Roma e riportare a casa sani e salvi questi ragazzi

  7. Katja ha detto:

    Quando e dove la fiaccolata?ci sono altre iniziative?

  8. brancovig ha detto:

    Solidarietà al marinaio ed alla sua famiglia

  9. Gaia veneziani ha detto:

    La fiaccolata si terrà il giorno 14 settembre 2011 a Trieste con partenza alle 19:30 dai portici di Piazza Oberdan (davanti l’entrata del Dante)si richiede maglietta o camicia bianca o comunque abbigliamento chiaro. Abbiamo bisogno dell’adesione di più persone possibili….dobbiamo far sentire la LORO voce attraverso la nostra. Hanno bisogno di noi! NON ABBANDONIAMOLI: partecipiamo tutti!

  10. giampaolo lonzar ha detto:

    @ vari – Io sono stato imbarcato come ufficiale di coperta per diversi anni ed in quella zona con le petroliere sono passato tante volte , non ho bisogno di immaginare cosa possono passare quei marittimi dopo tanti mesi ,saranno agli sgoccioli oltre che con i viveri anche con acqua, anche se distillano quella di mare ,ma anche il combustibile per i generatori sara’alle ultime goccie per non parlare dei condizionatori e qello che non mi va giu’ non e’ tanto quello che non fa la Farnesina ma quello che non fa la NATO e l’ONU perche’ questo non e’ un atto di pirateria a se stante ,ma e’un atto di guerra verso tutte le nazioni che hanno traffici commerciali in quella zona visto che tutte devono entrare ed uscire per Bab el Mandeb( Aden) e sono tenute in scacco da pochi e crudeli armati che trovano rifugio in Somalia dove “Signori della guerrra” in giacca e cravatta con PC e sofisticati contatti a Londra negoziano riscatti di milioni di dollari piu’ per il carico ,che per il valore della nave.
    Gli Usa per la difesa,la guerra in Afganistan,Iraq e Pakistan hanno speso 3,228,000,000,000.00 USD ,non so quanto ha speso l’Europa e non siamo capaci di instaurare un governo in Somalia per dare 4 calci nel sedere ad una banda sgangherata e poco organizzata localmente e continuiamo a mandare aiuti via mare e quando li sbarcano paghiamo una tangente alle stesse bande che sequestrano le navi.

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