9 Novembre 2009

Acegas aggressiva e corale, Colli anche di più

foto A.Cervia

foto A.Cervia

Basket. I primi 5 minuti per incanalare un match, missione compiuta

Il più temibile presupposto per la trasferta dell’Acegas a Jesolo/Sandonà era quello disegnato da una classifica fin troppo eloquente: Trieste a 6 punti e Jesolo a 0. Andare a inculcare nelle giovani teste dei ragazzi di Bernardi che una sfida del genere nasconde mille insidie sarebbe stato il più arduo compito settimanale per lo staff tecnico, e ancor più incanalare nei primi 5 minuti di partita le basi per la superiorità tecnica evidente.  Missione compiuta, i pick’n roll dei veneti sono stati “asfissiati” dai raddoppi difensivi fino a 8-10 metri da canestro, i rifornimenti al pericolo n. 1 Cagnin sono arrivati poco e male, l’aggressività difensiva e il ritmo hanno fatto il resto. In una partita di basket un vantaggio di 7-10 punti nel primo quarto potrebbe essere irrisorio, ma far capire che si scende sul parquet per non far sconti, è decisivo, e sia ben chiaro l’infortunio di Cagnin non sposta di una virgola il discorso.

Squadra equilibrata, pericolosità da ogni centimetro quadrato della metà campo d’attacco

Lo scout, a differenza di molte altre volte, racconta molto più di quanto si possa credere come Trieste ha vinto una partita, dominata dal punto di vista tecnico-tattico. Dalla partita casalinga con Riva del Garda è palese un maggior bilanciamento fra il gioco perimetrale (che rimane una sorta di spina dorsale della squadra) e quello in area pitturata, tradotto nei numeri: 38 tiri tentati da due punti contro i 19 da tre punti, e 19 gite in lunetta…al di là delle percentuali da serata di grazia, un ottima copertura di tutto il raggio d’attacco, coinvolgendo tutto il quintetto, prova ne sono i 10 tiri dal campo di Colli e i 9 di Benevelli. I 5 giocatori abbondantemente in doppia cifra ne sono una ulteriore conferma, vero e proprio mal di testa per le difese avversarie!

Lenardon al meglio, la regia ha di nuovo un leader, mentre Colli fa pentole e coperchi

Quando il biondo play dell’Acegas gioca così sinceramente è un bell’andare, l’attacco triestino moltiplica la pericolosità, le pennellate mancine dall’arco ritrovano il fondo della retina come la scorsa stagione, coach Bernardi ha ritrovato il suo regista. E’ statistico, quando uno fra Lenardon, Marisi e Spanghero gioca a questi livelli, la squadra rende di conseguenza e trae grossi dividendi.

Che Colli stesse bene lo si era capito già in riscaldamento con “poderosa” schiacciata e urla di soddisfatta ammirazione dei compagni, ma quello che l’ala ha fatto nei quaranta minuti vale veramente la palma di MVP della partita: ultimo aspetto le marcature, seppure nobilitate dal 8/9 dal tiro da due punti, primo aspetto le tante piccole cose fatte sia in attacco che in difesa, sfumature che fanno la differenza, applicazione allo stato puro che ha un illustre predecessore come esempio, Sandro De Pol.

Tre partite per dire dove può arrivare Trieste

Indecifrabile Acegas, per tutto questo primo scorcio di stagione si è detto di tutto e di più su ambizioni di classifica per Bocchini e soci; niente da fare, ancora dopo la settima di campionato, Trieste risulta un rebus irrisolto, la squadra da non caldeggiare agli scommettitori, capace di tutto e del contrario di tutto. Ora però le sfide casalinghe con Trento e Verona e la difficilissima trasferta di Brescia potrebbero perlomeno sostanziare qualcosa di più certo, tre compagini al livello dell’Acegas, pur considerando che Michele Benfatto non sarà in nessuna delle tre, sono un banco di prova per definire reali ambizioni e traguardi futuri.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

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