Tutte esperienze importanti, quale la ha influenzata maggiormente?<\/strong><\/p>\nTutte sono state importanti e complementari, pur in modo diverso. La televisione \u00e8 molto formativa perch\u00e9 impone l’arte dell’improvvisazione anche in situazioni spesso impreviste. La curatela di eventi, invece, insegna il metodo, la costruzione pratica ‘sul campo’ di una offerta culturale che, si spera, possa costituire un valore aggiunto per il pubblico partecipante. Le influenze, dunque, sono molteplici.<\/p>\n
Io ho un bellissimo ricordo del gruppo Arte Intuitiva: raggruppava varie attivit\u00e0 artistiche. Come \u00e8 nata e come \u00e8 finita?<\/strong><\/p>\nE’ stata una scuola di pensiero, di arte e di vita, nata dalla volont\u00e0 di pochi di costituire un collettivo di ricerca sulla espressivit\u00e0 artistica, ponendo al centro la dimensione superiore dell’Intuizione, che tutti abbiamo. Nacque nel 1996 in un caff\u00e8 storico di Trieste, ed \u00e8 proseguita per 20 anni, organizzata in laboratori di formazione. Fummo a modo nostro dei pionieri per l’interazione e la voglia di fare squadra con un pensiero filosofico innovativo. C’erano scambi, proposte, diversit\u00e0.
\nUn collettivo che definirei multimediale ‘ante litteram’. Oggi, i tempi sono cambiati e non sarebbe pi\u00f9 possibile ricostituire una magia come quella. C’era voglia di fare, di incontrarsi. Oggi i social si sono mangiati tutto, purtroppo.<\/p>\n
Che cosa ne pensa del suo noto collega, Vittorio Sgarbi?<\/strong><\/p>\nL’ho conosciuto proprio ai miei inizi, nel 1993, quando era gi\u00e0 famoso. Penso bene come studioso e critico dell’arte almeno fino al’600, dove \u00e8 davvero competente. Come personaggio televisivo invece, lo trovo diseducativo sotto il profilo pedagogico, specie nell’eloquio troppo disinvolto, diciamo, anche se capisco l’esigenza di fare spettacolo e ascolti. Ma penso ai giovani, e mi pongo il problema di cosa possano assimilare da un certo linguaggio aggressivo e scurrile. Detto questo, ha avuto il grande merito di aver rivitalizzato, a suo modo, l’interesse per l’arte, catturando l’attenzione di tutti, anche dei profani in materia, e di aver recuperato la memoria di molti artisti dimenticati. Il continuatore dell’opera divulgativa di Zeri, senza dubbio. Coltivo comunque tanti bei ricordi di cose fatte assieme, comprese alcune pubblicazioni.<\/p>\n
Ora a Roma, c’\u00e8 la mostra: Un viaggio nell’arte pittorica di Sergio Favotto, alla scoperta dell’inedito progetto decorativo realizzato per la celebre abbazia di Montecassino. <\/strong>Un Cielo nuovo per San Benedetto patrono d’Europa che far\u00e0 risplendere lo spazio infinito che, dal 1678, fu di Luca Giordano. Oltre alla presentazione del volume: ‘SAN BENEDETTO – affreschi, bozzetti e dipinti per l’abbazia di Montecassino’, con un suo intervento.<\/strong>
\nCi spiega meglio?<\/strong><\/p>\nNon \u00e8 una mostra, ma la presentazione di un progetto, come ha descritto lei. Abbiamo presentato a Roma un volume contenente le immagini del ciclo di pitture dedicate alle storie di San Benedetto da Norcia (pi\u00f9 di mq 450) di Sergio Favotto gi\u00e0 realizzate, che sostituiranno gli affreschi di Luca Giordano distrutti nei bombardamenti del 1944. Un progetto ambizioso che attende solo il via libera del Vaticano per concretizzarsi.<\/p>\n
Quali sono i suoi prossimi progetti artistici?<\/strong><\/p>\nSono molti, principalmente a Firenze, Bologna, Roma, Assisi.
\nNell’immediato, una grande mostra concettuale con apparati tecnologici che inaugureremo il 9 marzo presso la Casa di Dante di Firenze, cui tengo particolarmente. Poi, nel corso dell’anno, due eventi multimediali dedicati a Picasso e de Chirico, anche questi con un grande apporto tecnologico.<\/p>\n
C’\u00e8 una domanda che vorrebbe che le fosse fatta? \u00a0<\/strong><\/p>\nS\u00ec. Se sono contento del mio percorso. La risposta \u00e8 affermativa. Perch\u00e9, in fondo, avendo coltivato la mia passione, non ho mai lavorato veramente, nel senso di aver ‘sub\u00ecto’ un altro lavoro che magari non avrei amato in alcun modo.
\nIn questo senso sono un privilegiato.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
L’intervista di Maria Fuchs a Giancarlo Bonomo, critico d’arte e curatore dell’arte presso Societ\u00e0 delle Belle Arti<\/p>\n","protected":false},"author":13481,"featured_media":84441,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"_jetpack_memberships_contains_paid_content":false,"footnotes":""},"categories":[9534,42],"tags":[],"acf":[],"yoast_head":"\n
L'intervista al critico d'arte Giancarlo Bonomo - Bora.La<\/title>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n\n\n\t\n\t\n\t\n