La determinazione e la radicalità di critica con cui queste realtà hanno affrontato le imposizioni e i meccanismi del Governo e del Business sono una boccata d’ossigeno, hanno ridato speranza e fiducia ai cittadini di questo paese.
con sede proprio a Trieste).
Sicuramente ci verranno a parlare dell’emergenza climatica, della scarsità delle risorse, della futura crisi energetica e di come secondo loro andrebbero risolti i problemi di questo nostro pianeta.
Noi crediamo che si vada a consumare l’ennesima recita di propaganda, crediamo che “sviluppo sostenibile” sia una bella espressione che però quando è utilizzata dagli industriali, dai ministri e di chi presiede organismi transnazionali si trasforma in un ossimoro, ossia un tenere insieme due termini assolutamente in conflitto fra di loro, alla stessa maniera di altri termini usati per dare un aspetto accettabile a processi inaccettabili, come la “guerra umanitaria”.
accorgersi di come la ricetta proposta sia privatizzazione della ricerca, della conoscenza, del sapere che tutti contribuiamo a formare.
Crediamo che non sia possibile far passare l’idea che a risolvere i problemi del pianeta siano proprio coloro che sono fra i principali responsabili degli stessi, ovvero i ministri e gli industriali che ovunque in questi anni stanno portando avanti la svendita di tutto ciò che è pubblico e
comune, la privatizzazione dell’ acqua, delle conoscenze e dell’energia, la svendita e lo smantellamento dei servizi pubblici come dell’istruzione e la ricerca, lo scempio dei territori attraverso la realizzazione di opere faraoniche, inquinanti e spesso completamente
inutili per i cittadini.
Non è possibile che di sviluppo sostenibile ci venga a parlare il presidente degli industriali Montezemolo, non è possibile che lo facciano quei ministri che fanno parte di governi che mandano le truppe in giro per il pianeta a fare la guerra per il controllo delle risorse naturali.
Ci rivolgiamo quindi a tutti i movimenti che in questa Regione, in Italia e in Europa in questi anni hanno praticato la difesa dei beni comuni, del territorio, contro le devastazioni ambientali e l’inquinamento, contro la svendita del patrimonio pubblico ai gruppi privati, contro l’idea stessa che questo modello di sviluppo sia in qualche maniera “sostenibile”, per costruire per sabato 12 maggio una grande manifestazione a Trieste, per affermare che la terra non è in vendita, per affermare che vanno cercate altre strade di fronte allo scempio ecologico, alla guerra infinita, allo sfruttamento senza fine delle risorse e degli uomini e le donne che popolano il nostro pianeta.
RETE DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI CONTRO IL G8 E LE GRANDI OPERE
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