APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE DEI COMITATI CONTRO IL G8

(dalla mailing list del Comitato Contro il Corridoio 5
Dalle sponde del Tagliamento al litorale carsico, dalla Carnia alla Bassa Friulana, centinaia di uomini e di donne si incontrano per discutere dei problemi comuni della cittadinanza, dall’inquinamento alla viabilità, dalla qualità della vita fino alla riconversione delle servitù militari, ovunque si formano comitati, gruppi e associazioni che si battono sul problema locale e specifico.
L’allargamento quantitativo, numerico  che i nostri comitati hanno avuto in questo ultimi 2  anni, sono dati soprattutto da  un approfondimento maggiore nelle questioni e da un maggiore focus sul nocciolo della questione, LA DEMOCRAZIA.
Se prima il nostro parco cittadino  veniva minacciato dall’ignoranza di un amministrazione comunale miope, oggi sappiamo che il nostro parco come la nostra aria, la nostra acqua, i nostri spazi di socialità e aggregazione sono minacciati da un ideologia autoritaria, arrogante e sviluppista, che è totalmente trasversale agli schieramenti politici, ai partiti e anche alle grandi organizzazioni sindacali che in nome dei posti di lavoro accettano qualsiasi imposizione dall’ alto.
Le grandi manifestazioni contro le logiche di guerra, le lotte e le conquiste dei Lucani contro le scorie nucleari, dei Valsusini contro la TAV dei Vicentini che bloccano gli USA, centinaia di battaglie dei comitati spontanei contro le antenne, sono una dimostrazione che ribellarsi è giusto ed è possibile.
La determinazione e la radicalità di critica con cui queste realtà hanno affrontato le imposizioni e i meccanismi del Governo e del Business sono una boccata d’ossigeno, hanno ridato speranza e  fiducia ai cittadini di questo paese.
Il nostro governo Regionale impersonato dall’ambigua figura del Presidente ILLY e dal suo clan, industriale del Caffé che tiene insieme innovazione, sfruttamento selvaggio delle risorse naturali e una personalissima definizione di democrazia, sta pianificando la lenta e inesorabile distruzione ambientale e sociale di questa piccola e verde Regione che si chiama Friuli-VeneziaGiulia; sarà per questo che da Fassino a Rutelli fino a Gottardo (capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia), tutti insieme appassionatamente rivendicano per Illy un posto da Ministro?
Pensiamo sia il grande senso dell’humor del fato e della storia che porterà la città di Trieste ad ospitare il  summit “g8-sviluppo sostenibile”, il 10-11-12 maggio prossimi, promosso dal Ministero degli Esteri, dall’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) e infine dall’Ictp (centro internazionale di fisica teorica,
con sede proprio a Trieste).

Sicuramente ci verranno a parlare dell’emergenza climatica, della scarsità delle risorse, della futura crisi energetica e di come secondo loro andrebbero risolti  i problemi di questo nostro pianeta.

Noi crediamo che si vada a consumare l’ennesima recita di propaganda, crediamo che “sviluppo sostenibile” sia una bella  espressione che però quando è utilizzata dagli industriali, dai ministri e di chi presiede organismi transnazionali si trasforma in un ossimoro, ossia un tenere insieme due termini assolutamente in conflitto fra di loro, alla stessa maniera di altri termini usati per dare un aspetto accettabile a processi  inaccettabili, come la “guerra umanitaria”.

Inoltre grande accento è stato posto sulla formazione, la cultura, la ricerca, ma basta leggere il programma del congresso per
accorgersi di come la ricetta proposta sia privatizzazione della ricerca, della  conoscenza, del sapere che tutti contribuiamo a formare.

Crediamo che non sia possibile far passare l’idea che a risolvere i problemi del pianeta siano proprio coloro che sono fra i principali responsabili degli stessi, ovvero i ministri e gli industriali che ovunque in questi anni stanno portando avanti la svendita di tutto ciò che è pubblico e
comune, la privatizzazione dell’ acqua, delle  conoscenze e dell’energia, la svendita e lo smantellamento dei servizi pubblici come dell’istruzione e la ricerca, lo scempio dei territori attraverso la realizzazione di opere faraoniche, inquinanti e spesso completamente
inutili per i cittadini.
Non è possibile che di sviluppo sostenibile ci venga a parlare il presidente degli industriali Montezemolo, non è possibile che lo facciano quei ministri che fanno parte di governi che mandano le truppe in giro per il pianeta a fare la guerra per il controllo delle  risorse naturali.

Ci rivolgiamo quindi a tutti i movimenti che in questa Regione, in  Italia e in Europa in questi anni hanno praticato la difesa dei beni comuni, del territorio, contro le devastazioni ambientali e l’inquinamento, contro la svendita del patrimonio pubblico ai gruppi privati, contro l’idea stessa che questo modello di sviluppo sia in qualche maniera “sostenibile”, per costruire per sabato 12 maggio una grande manifestazione a Trieste, per affermare che la terra non è in  vendita, per affermare che vanno cercate altre strade di fronte allo scempio ecologico, alla guerra infinita, allo sfruttamento senza fine delle risorse e degli uomini e le donne che popolano il nostro pianeta.

RETE DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI CONTRO IL G8 E LE GRANDI OPERE

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