3 Luglio 2025

Jean-Michel Jarre accende l’Arena di Pola con uno show tra passato e presente

el sunto Il pioniere francese dell'elettronica Jean-Michel Jarre ha offerto all'Arena di Pola un concerto visivamente spettacolare e musicalmente rielaborato.

Sabato 28 giugno, l’Arena di Pola ha ospitato il concerto di Jean-Michel Jarre, pioniere francese della musica elettronica. L’evento, organizzato da NuCoastConcerts e inserito nel tour 2025, ha visto l’artista 76enne in ottima forma esibirsi in una performance che ha combinato un solido impianto sonoro a una spettacolarità visiva di grande impatto, confermando il suo ruolo di rilievo nella scena internazionale.

Dal punto di vista visivo, l’impianto di luci e laser ha rappresentato l’aspetto più efficace della serata: geometrie tridimensionali e proiezioni perfettamente integrate con l’architettura millenaria dell’anfiteatro romano hanno prodotto un forte impatto scenico. Meno convincente si è rivelato, invece, il comparto video, caratterizzato in più passaggi da un’estetica ridondante e talvolta eccessiva, in contrasto con la pulizia complessiva della regia visiva. Tra le immagini non sono mancate animazioni generate dall’intelligenza artificiale, che il musicista ha definito non come una minaccia, ma come uno strumento in più a disposizione dei creativi.

La scaletta presenta versioni rielaborate e remixate di brani storici, avvicinandosi al sound degli ultimi album come Equinoxe Infinity, Electronica I & II e Oxymore. Tuttavia, queste reinterpretazioni perdono in parte le sfumature melodiche e la profondità espressiva che caratterizzavano gli originali. Particolarmente apprezzata è stata l’esecuzione di Arpegiateur, riproposta nel tour 2025 per la prima volta dal 1981 e dedicata, per l’occasione, ai musicisti elettronici croati.

Jarre, lontano dall’immagine fredda che spesso gli viene attribuita, ha interagito con il pubblico, invitandolo “nella mia cucina”. Indossava occhiali dotati di telecamera che trasmettevano in diretta sui maxischermi le sue azioni mentre suonava i sintetizzatori durante l’esecuzione di Oxygène 2, uno dei momenti più intensi dello spettacolo.

Sul palco, Jarre impiega una dotazione strumentale che coniuga la memoria analogica con le tecnologie elettroniche contemporanee. Tra gli strumenti utilizzati figurano sintetizzatori storici come l’EMS VCS3 e l’ARP 2600, affiancati da modelli più recenti come il Roland System‑8 e moduli digitali controllati via software. Non mancano sequencer e tastiere semicircolari progettati in collaborazione con Michel Geiss.

L’apertura dello spettacolo è stata affidata a Petar Dundov, figura di riferimento della scena techno croata, che ha scelto di proporre un set meno energico rispetto al proprio stile abituale, adattandosi all’atmosfera del main act.

Lo spettacolo, tra innovazione tecnologica e richiami al passato, si è rivelato divertente e coinvolgente, con Jarre stesso visibilmente a suo agio e partecipe. Nonostante la lunga carriera, l’artista ha saputo mantenere freschezza e spontaneità, confermando il suo ruolo non solo come pioniere della musica elettronica, ma anche come intrattenitore capace di coinvolgere e divertire il pubblico.

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