L’Università di Bologna parteciperà, dal 4 al 6 aprile, a PLAY – Festival del Gioco, la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi analogici, ospitata per la prima
volta da BolognaFiere: un appuntamento per tutte e tutti, dagli appassionati ai più piccoli. Evolution è la parola d’ordine della sedicesima edizione del Festival, con cui si sposa la presenza dell’Alma Mater nell’Area Scientifica, per giocare, ma anche per imparare. Perché il gioco, nelle sue molteplici forme – sportivo, da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, all’aria aperta, di carte o scientifico – non è solo divertimento, ma un potente strumento educativo.
Molti ricercatori e ricercatrici dell’Università di Bologna hanno rivolto al gioco, a vario titolo, le loro attenzioni: come mezzo per disseminare conoscenza, come via maestra per valutare, sviluppare e affinare le competenze, come opportunità per promuovere relazioni sociali e benessere psicologico. A Play saranno presentati gli studi e i giochi educativi nati nei Dipartimenti dell’Alma Mater, dove innovazione accademica e pratica ludica si sono affiancate per favorire l’apprendimento.
“L’Università di Bologna accoglie con entusiasmo la prima edizione bolognese di Play – Festival del Gioco in quanto rappresenta una rinnovata opportunità di dialogo tra la ricerca eccellente della nostra comunità accademica e le cittadine e i cittadini di ogni età. I nostri ricercatori e ricercatrici coinvolgeranno il pubblico del Festival con esperienze laboratoriali di un ampio ventaglio di discipline sociali e scientifiche, che sviluppano il tema del gioco valorizzandone il ruolo trainante nell’avvicinare le persone alla conoscenza in modo divertente”, dichiara la professoressa Maria Letizia Guerra, Delegata per l’Impegno Pubblico dell’Alma Mater.
Saranno presentati Endless Evolution e Stemmunity, progettati dal Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione per esplorare i temi dell’evoluzione e dell’adattamento con un approccio coinvolgente, anche nel contesto didattico della scuola primaria.
Ci saranno puzzle e robot programmabili concepiti per stimolare le abilità logiche di bambine e bambini delle scuole primaria e secondaria. Se in Numeri e Pedine, presentato dal Dipartimento di Matematica, il gioco diventa un mezzo per sviluppare competenze matematiche divertendosi, in Learning to Play 7 Wonders Duel Without Human Supervision la matematica è usata per addestrare l’intelligenza artificiale al gioco. Non mancheranno i giochi digitali, nati nel Dipartimento di Psicologia “Enzo Canestari” per favorire lo sviluppo delle competenze trasversali e sociali dei più piccoli nelle scuole
dell’infanzia.
Saranno illustrati infine i risultati degli studi sui benefici del gioco all’aria aperta, soprattutto per le bambine e i bambini nella fascia di età 0-6 anni, condotti dal Dipartimento di Psicologia e dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Qualità della Vita.
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