Lo spettacolo racconta una storia che potrebbe succedere d’avvero. Da più di trent’anni, il custode Angelo fa il suo lavoro con tanta attenzione e cura nella portineria di un condominio della “Milano-bene”. Egli crea un rapporto amichevole con le persone e chiama gli inquilini per nome, si occupa della spesa dell’anziano Gaspare e dei problemi della Signora Biraghi. Custodisce le loro chiavi e anche i loro ricordi. Ad un certo punto arriva nella sua vita un imprevisto: il licenziamento. La sua presenza non è più richiesta e al suo posto ci sarà un’App! Gli azionisti parlano chiaro: bisogna capitalizzare, fatturare e quindi automatizzare. Tuttavia il buon Angelo non è tipo da farsi intimidire e si intestardisce, in una lotta per la sopravvivenza senza esclusione di colpi.
Lo spettacolo ci fa divertire e anche riflettere con situazioni comiche e poetiche a ritmo incalzante, racconta la grande confusione del mondo del lavoro, tra orari improbabili, nuove e assurde occupazioni e la perdita di contatto con il mondo. Un piccolo condominio che diventa una metafora della nostra società e della vita di tutti i giorni.
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