12 Febbraio 2025

Da vicino nessuno è normale: l’intervista al pittore Riccardo Bossi

el sunto L'intervista di Maria Fuchs a Riccardo Bossi, pittore triestino artista che dipinge con la bocca, dopo un incidente motociclistico nel 2004

Riccardo Bossi è un artista pittore nato a Trieste ricco di una sensibilità straordinaria, con una marcia in più.
È diventato disabile, causa un incidente in moto. Oltre ad affrontare le difficoltà quotidiane (inimmaginabili per un normodotato, e ne so qualcosa; essendo anch’io una persona paraplegica), si dedica all’arte.

Il suo moto è: “DA VICINO NESSUNO E’ ‘NORMALE'”.
A dimostrazione che la disabilità non deve essere una cosa discriminatoria, ma un valore aggiunto, ha sviluppato una forte sensibilità, come dimostra un quadro, che raffigura una barca color verde speranza è incagliata su una spiaggia e che attende l’inizio di un nuovo avventura.

Riccardo Bossi
O come l’immagine di una finestra (che simboleggia un senso di libertà), ostacolata e frenata da bottiglie e vasi, che accoglie fiori, che riflette i colori del giardino davanti a esso.

Concorda con questa mia opinione?

Concordo appieno con questa sua opinione.
Navigando nel mare della vita, capita di imbatterci in tempeste e onde impetuose che ci fanno sbattere sopra gli scogli procurando delle falle nel nostro scafo.
Allora arriva il momento in cui dobbiamo lasciar che la tempesta passi, portare la nostra barca sulla spiaggia per controllare i danni e pian piano rimetterla a posto.
Lentamente quella barca che sembrava irrecuperabile, rinasce brillando di nuova luce, pronta nuovamente a scorrere tra le correnti del mare della vita.
La barca e il quadro della finestra hanno in comune il senso della libertà.
La prima è la libertà del viaggio, la seconda la libertà di osservare il mondo.
E anche quando questa rimane chiusa , possiamo ammirare la vita che procede fuori e sentirci parte di questa…
I vasi e le bottiglie con i fiori non sono gli ostacoli, ma diventano nostri compagni profumati affacciati sulla bellezza del mondo.

La difficoltà per fare con precisione anche una sola riga dritta con la BOCCA (è incredibile), in un gioco di equilibrio particolare, senza aver nessun tipo di appoggio, come potresti avere col fianco della mano, che ha un punto d’appoggio sul tavolo da disegno. Si considera un equilibrista preciso e ricco di fantasia?

Mi ci ritrovo molto in questa immagine.
Tenere il pennello in bocca trattenendo il respiro e con concentrazione seguendo il filo del flusso artistico è un fantastico equilibrismo.
Quando mi trovo davanti alla tela bianca è come trovarsi in equilibrio tra la fantasia e la creatività che ho dentro me e su come poi rappresentarla.
Con il pennello inizio a fare i primi passi sulla tela e pian piano la fantasia che prima era solo dentro me, ed a volte in maniera confusa, ora lentamente e sempre più con precisione prende forma sulla tela.
Sopra il filo della creazione di un mio lavoro, l’equilibrio a volte è in bilico tra la convinzione di procedere nel modo giusto e quella di voler cambiare tutto!
Ma poi ritrovo la giusta sintonia e procedo sicuro verso la realizzazione finale della mia opera.

Lei ha scritto in uno suo post: L’ARTE e la BELLEZZA salveranno il mondo.
E’ uno degli strumenti che abbiamo per sopravvivere alla disperazione… all’ignoranza… alla stupidità ed ai momenti di buio. E’ speranza ed ottimismo.
Un antidoto contro le maschere sociali e la nostra propaganda per mettere in mostra il nostro lato migliore.
Può approfondire questa sua opinione: l’arte è ”solo” visiva?

Assolutamente no.
L’Arte inizia ad esser percepita dagli occhi ma poi si espande dentro noi.
Che sia farla o esserne spettatori , qualunque manifestazione d’arte nutre la nostra anima,
regalandoci sensazioni ed emozioni che restano e che ci accompagnano nel tempo.
Può aiutarci nei momenti più bui dandoci conforto ed è una barriera alla volgarità purtroppo sempre più dilagante.
L’Arte è salvifica.

Lei spazia in varie tecniche (disegno, acrilico…), quale tecnica preferisce e perché?

Io inizio sempre una mia opera con il carboncino.
Mi piace molto sentirlo scorrere sopra la tela e dare così la bozza all’opera.
Attraverso quelle linee nere intravedo il disegno che avevo in mente, ed inizio poi a dipingere con i colori.
Uso la pittura acrilica perché stando a pochi centimetri dall’opera il suo odore è meno forte della pittura ad olio e la sua gestione è più pratica.

Molteplici sono anche i suoi soggetti, anche un nudo femminile.
Quale soggetto la ispira di più?

Non ho un soggetto in particolare.
Ogni figura ed immagine può svegliare la mia ispirazione.
Ma la scelta me la detta sempre l’unione tra lo stato d’animo e il mio bisogno in quel di fare uscire la mia creatività.
Raffigurare la figura umana mi piace molto perché è un esperienza che unisce la pittura allo studio dell’anatomia.

Riccardo Bossi

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Di sogni e desideri in quel cassetto ce ne sono.
Ogni tanto lo apro e ci sbircio dentro per poi richiuderlo ed osservare la realtà.
Ma oltre ai sogni per me ho un augurio, quello di vivere la vita sentendomi nel modo più sincero e vero.
Ognuno di noi può esser una risorsa ed una ricchezza per l’altro.
Andare oltre l’apparenza, che il più delle volte inganna.
Non bisogna mai perdere la speranza.
Anche quando sembra che le prove che dobbiamo sostenere siano impossibili da affrontare, dentro di noi abbiamo la risorsa e tutto il necessario per superarle.
Bisogna solo imparare ad ascoltarci…

E i suoi imminenti progetti?

Si ho un progetto a cui tengo tanto, ed è quello della mia mostra personale.
Quest’anno sono 20anni da quando ho iniziato a dare i primi colpi di colore con il pennello in bocca.
La possibilità di far arte in questo modo mi è stato proposto all’Istituto di Medicina Fisica “Gervasutta” di Udine quando ero ricoverato per un anno e mezzo dopo il mio incidente in moto.
All’inizio l’idea di tenere un pennello in bocca non mi piaceva, mi faceva sentire ancora di più la mia disabilità.
Ma dopo essermi confrontato con la fisioterapista che mi seguiva all’epoca, ho deciso di provare ed ora da quei primi momenti sono volati 20 anni… colorati.
La curatrice della mostra è la Critica d’Arte la Signora Marianna Accerboni è si terrà in giugno.

Per fortuna oggi abbiamo la tecnologia (possiamo usare il PC, anche senza usare le mani)!
Hai mai pensato di disegnare/pitturare con le varie tecniche che il pc ci offre?

Per fortuna la tecnologia dà una mano importante sì… attraverso questa posso usare il computer, e con la mia sedia elettronica interagisco con il tablet per leggere e per utilizzare la tv.
Ma io non sono una persona tecnologica.
E a riguardo di far arte tramite computer, ci ho pensato ma non la sento “compatibile ” con la mia sensibilità artistica.
Lo schermo è sempre una barriera, mi sa di freddezza…
Preferisco avere la tela davanti ai miei occhi e sentire il pennello che ci scorre sopra formando un intimo dialogo di creatività.

Questo il sito di Riccardo Bossi.

2 commenti a Da vicino nessuno è normale: l’intervista al pittore Riccardo Bossi

  1. Stefano ha detto:

    Ho avuto modo di apprezzare le sue opere, consiglio vivamente di visitare la sua mostra. Se sarete fortunati conoscete anche l’artista

  2. Luisa Zuanelli ha detto:

    Riccardo Bossi un grande artista e una bellissima persona, ed è per me un grande onore avere la sua amicizia. Ho avuto occasione di vedere alcuni dei suoi quadri e ne sono rimasta estasiata. Tra le principali caratteristiche delle sue opere mi ha colpito la vivacità dei colori con la quale l’artista esprime positività e sensibilità. Non vedo l’ora di poter ammirare la sua mostra che sarà sicuramente un successo. In bocca al lupo Riccardo!

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