16 Gennaio 2025

Cecchelin, sabato l’anteprima del documentario sul comico triestino

el sunto Sabato 18 gennaio in anteprima il documentario C'era un comico di nome Cecchelin, di Alessio Bozzer con Massimo Sangermano

Sabato 18 gennaio 2025, alle ore 18:15 al Teatro Miela, nell’ambito del 36° Trieste Film Festival verrà presentato in anteprima il documentario “C’era un comico di nome Cecchelin”, di Alessio Bozzer. Vita e carriera, luci e ombre, successi e disgrazie di Angelo Cecchelin, il più grande attore comico che Trieste abbia mai avuto.

Chi era Angelo Cecchelin? Roma aveva Petrolini, Napoli aveva Totò. A Trieste c’era Cecchelin. È stato un comico popolarissimo, geniale e instancabile inventore di battute  esilaranti. Cantore della sua città “dal basso”, inventò personaggi rubati alla strada e alle osterie, dall’ubriaco al ragazzo di strada, dal nobile decaduto al marito tradito. Cecchelin per anni significava teatri pieni. Caustico, cinico, popolare nel suo modo di sbeffeggiare sempre il potere, di qualsiasi fazione esso fosse. Mario Soldati l’ha definito «lo Chevalier triestino». Tullio Kezich “il nostro Lenny Bruce”.
Irredentista all’epoca dell’impero austroungarico, irriverente antifascista nel ventennio,
non si tirò indietro dal prendere in giro i “rossi” e gli jugoslavi nei “40 giorni”, tantomeno a
usare la sua tagliente ironia sugli alleati quando governavano la città. Ne pagò il prezzo con sospensioni, diffide, denunce, arresti, lunghi periodi dietro le sbarre o costretto a un forzato ritiro dalle scene. La fine dei conflitti, la conquistata libertà lo vedrà stanco, amareggiato, deluso. Ritiratosi dalle scene nel 1956, morirà a Torino nel 1964, lontano dalla sua Trieste.

“Il mio interesse per Angelo Cecchelin è nato poco a poco,” racconta il regista Alessio Bozzer. “È sempre stato un nome ricorrente, nel quale mi imbattevo regolarmente. È uno di quei nomi inscindibilmente legati alla città, sul quale ha sempre pesato una zona d’ombra, snobismo da una parte, accuse più infamanti dall’altra. Quando ho incontrato Paolo Rossi, che non solo ha dichiarato di conoscerlo benissimo ma di sentirsi anche suo erede ho deciso di approfondire la mia conoscenza. Ho scovato i (pochi) libri a lui dedicati, in uno di essi c’era una prefazione del nostro Tullio Kezich, che definiva Cecchelin il “Lenny Bruce triestino”. Mi è subito sembrata una definizione geniale e da lì è nata la voglia di dedicargli un film biografico. Ho ricostruito la sua vita, la sua professione e le sue vicende, ho letto gli scritti su di lui e quelli autobiografici che lui ha lasciato. Ho cercato negli archivi materiali e documenti, ho potuto accedere ai meravigliosi album fotografici della famiglia. Ne è emersa una figura davvero sfaccettata. Un uomo triste (come dice suo figlio Guido “Triste come tutti comici”), assolutamente geniale e vulcanico, allergico a qualsiasi forma di potere costituito. Un personaggio perfetto a cui dedicare un film.”

Nel film, oltre al racconto e i ricordi di Guido Cecchelin, suo figlio, ci sono le testimonianze degli attori Paolo Rossi, Alessio Colautti, Ariella Regio, Renato Sarti, Marzia Postogna. Narratore ed alter ego di Cecchelin è l’attore Massimo Sangermano, che ci accompagna nella storia. Ci sono gli album di famiglia, pieni di immagini private del comico triestino, con gli amici, i colleghi, e l’inseparabile compagna di una vita Jole Silvani. Ci sono gli album “di lavoro”, tre faldoni rilegati che contengono ritagli, articoli, appunti, elenchi dattiloscritti, tutta la sua vita artistica, dal primo all’ultimo spettacolo. Ci sono i coloratissimi flyer e i manifesti dei suoi spettacoli, conservati gelosamente dal Museo Schmidl di Trieste. C’è la sua città vecchia, nelle immagini in bianco e nero della
Fototeca del Comune di Trietse. C’è il ricordo di Tullio Kezich, e un’inedito Giorgio Stehler che recita divertito le sue battute.

DOP: Mauro Zocchi – Fonico di presa diretta: Marco Bernobi
Montaggio: Christopher Scherlich, Alessio Bozzer – Grafica: Giulio Ainzara

Mix audio e sound design: Christopher Scherlich
Produzione: Alessio Bozzer, Giampaolo Penco

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