I CARI ESTINTI
La memoria, finalmente, ha la sua rivincita.
Ha scovato i miei nonni, sono apparsi altri parenti.
Ho sognato per loro un tavolo, delle sedie. Si sono seduti.
Erano miei di nuovo, e di nuovo vivi per me.
Solo ora capisco
in quanti altri sogni hanno vagato,
da quanti altri pensieri li strappavo,
da quante mani mi scivolavano.
Mi risvegliavo con malinconia.
E infine,
in una notte di capodanno,
da un martedì a un mercoledì,
mi sono arrivati così come li volevo.
Mi sono apparsi in sogno, ma liberi dai sogni,
fedeli a sé stessi e a nient’altro.
Splendevano belli, perché uniti dalla loro familiarità.
La turba sognata mi ha fatto ridere con loro,
mi ha fatto giocare a carte con loro,
mi ha fatto bestemmiare con loro.
Mi sono apparsi a lungo, a lungo e felicemente.
Al risveglio, ho aperto gli occhi.
Ho visto il mondo nel riflesso di uno specchio dorato.
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