9 Marzo 2023

FIAB denuncia: un raggiro la raccolta di firme con la petizione di Trieste in bici a favore dell’ovovia

el sunto La petizione originale, il cui testo è stato ripetutamente cambiato, risale a 4 anni fa, come buona parte delle firme

È un inganno ai danni degli ignari firmatari la petizione lanciata da Ares Pecorari, referente del gruppo facebook “Trieste in Bici”,  e diffusa a mezzo stampa nella giornata di ieri – denuncia Tiziana Ugo presidente di FIAB Trieste Ulisse – “la maggior parte delle firme raccolte risale a quattro anni fa ed il testo originale della petizione, che è stato ripetutamente cambiato, non prevedeva all’epoca il progetto dell’ovovia“.

In origine la petizione  aveva come titolo : “IL CENTRO DI TRIESTE #CARFREE … La Città ritorna alle persone!”. Molte persone avevano firmato affidandosi alle richieste presenti in quel testo: 1) il centro di trieste #carfree (chiusura graduale alle auto private); 2) forte sviluppo della mobilità pubblica multimodale; 3) riqualificazione dello spazio pubblico urbano.

Richieste decisamente diverse da quelle della cabinovia attualmente promossa, che non è mai comparsa fino ad aprile 2022, quattro anni dopo che la maggior parte delle firme era stata raccolta.

 Numerosi aggiornamenti alla petizione sono stati fatti e divulgati in questi anni, con titoli decisamente diversi: “strade scolastiche e isole ambientali” (agosto 2020), “Trieste città dei giovani” (settembre 2021), “la costiera va riprogettata” (settembre 2021), “Trieste mobilità 2040 (aprile 2022), fino ad arrivare all’ultimo aggiornamento “CABINOVIA METROPOLITANA TRIESTE – CARSO per un progetto sostenibile “Trieste mobilità 2040″”.

Nonostante tutti questi aggiornamenti il titolo della petizione, “IL CENTRO DI TRIESTE #CARFREE … La Città ritorna alle persone!” è rimasto invariato, e dunque ancora oggi chi firma questa petizione non è consapevole delle modifiche fatte .

Tra  i firmatari figurano anche nomi noti nella  battaglia contro l’ovovia, tra i quali la presidente della  FIAB Trieste Ulisse, associazione che ha scelto  di entrare nel Comitato No Ovovia e sta sostenendo da oltre un anno la campagna contro la costruzione di quest’opera inutile, impattante e insostenibile.

Non serve abbattere più di mille alberi del prezioso bosco Bovedo e costruire una costosa e inutile ovovia per dare una soluzione intermodale alla nostra città  e  portare le bici in Carso – conclude Tiziana Ugo  – ci sono altre soluzioni più economiche e rispettose dell’ambiente  come far ripartire il nostro amato tram e  potenziare il trasporto pubblico che va sull’altopiano con autobus elettrici attrezzati  di portabici come avviene già in altre città italiane”.

Tag: .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *