“Vuoi presentare un’osservazione o un’opposizione al progetto dell’ovovia ma non sai come fare? Scarica i moduli precompilati!”. Così si legge sul sito noovovia.it, del Comitato che da un anno si batte contro la realizzazione del progetto. Il Comitato ha infatti predisposto dei semplici moduli scaricabili da tutte e tutti per poter presentare osservazioni e opposizioni all’opera.
I tempi per farlo? La cittadinanza avrà a disposizione 30 giorni a partire dalla pubblicazione del Bollettino Unico Regionale (BUR), che però non è ancora avvenuta. Il Comitato avrà cura di avvertire la cittadinanza appena questo succederà, ma intanto ha predisposto la documentazione per metterla a disposizione di tutti..
Nel frattempo continua a crescere la raccolta fondi per il sostegno alle spese legali , che ha superato i 19.000 euro in pochi giorni. “Siamo orgogliosi e onorati della fiducia riposta in noi dalla cittadinanza – dichiara il Coordinatore del Comitato, William Starc – che non si è mai tirata indietro quando è stata chiamata a partecipare. È successo quando c’era da scendere in piazza, ora lo sta dimostrando con la generosità nella raccolta fondi, e siamo sicuri che anche le osservazioni e le opposizioni saranno numerosissime. Un chiaro messaggio politico all’Amministrazione, che non dovrebbe più ignorare la forte e vasta contrarietà della cittadinanza al progetto.”
La raccolta non si ferma: si può continuare a donare, sia sul sito che con bonifico, fino a fine mese. “Ogni euro raccolto ci aiuterà a essere più efficaci con le nostre azioni legali, e rendiconteremo tutte le spese – conclude Starc – fermiamo insieme quest’opera inutile, impattante e insostenibile!”
reputo che sarebbe una infrastruttura inutile,obrobriosa,inutilizzata con danno estetico,ambientale, con un fallimento gestionale a danno della collettivita’.
solo una megalomania di chi la vuole infischiandosi di chi la deve subire sopra la testa e del danno ambientale per chi la vede camminando sulla splendida strada napoleonica
una ferita alla natura impossibile da recuperare
senza parlare della bora che la fermerebbe spessissimo come succede in tanti impianti in montagna nelle loro poche occasioni di vento
Disastro della funivia di Cavalese
Incidente della cabinovia del Crest
Disastro di Kaprun
Incidente della funivia Stresa-Alpino-Mottarone
Incidente della funivia di Tbilisi
Ce ne sono altri (anche senza morti e feriti), l’ultimo alcuni giorni fa in Pakistan.
Ne vale la pena?