I giardini storici sono sistemi complessi, luoghi del cuore per chi li frequenta, capitali da valorizzare e tutelare ma, soprattutto risorse per la comunità.
Per la prima volta in un convegno interdisciplinare di ampiezza internazionale promosso dalla direzione del Museo, si pone al centro della dissertazione il Museo verde, nel caso di Miramare “con la sua armonica mescolanza di stili, forme e caratteri, una sintesi capace di produrre una durevole trasformazione del paesaggio costiero e del suo orizzonte”, ha detto in apertura del convegno ANDREINA CONTESSA, direttore del Museo.
Il direttore ha aperto gli interventi illustrando le numerose iniziative che sono state intraprese negli ultimi anni, “con uno sguardo sul futuro e il coraggio di intraprendere azioni lungimiranti che vadano oltre il nostro tempo e di cui non è possibile apprezzare i frutti a breve”.
Tra gli esempi citati da Contessa sono il progetto del germoplasma (consentirà di riprodurre gli alberi storici partendo proprio dai loro semi o per talea, per conservarne il patrimonio genetico) e dell’aula didattica nelle serre nuove per avviare regolarmente programmi di didattica rivolti a un pubblico più giovane.
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